2009,Marzo 20- Un marker per i danni cerebrali da HIV
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2009,Marzo 20- Un marker per i danni cerebrali da HIV
Da un nuovo studio pubblicato sulla rivista"Neurology), organo ufficiale dell'American Academy of Neurology, che ha coinvolto 53 uomini e donne con un'eta' media di 38 anni, e' emerso che una combinazione di farmaci ampiamente utilizzati per trattare le infezioni causate dall'HIV sembra fermare i danni neuronali causati dallo stesso virus.
Ai partecipanti e' stata somministrata per un anno una combinazione di diversi farmaci antiretrovirali conosciuta come Highly Active Anti.Retroviral Therapy (HAART).
Ai partecipanti allo studio e' stato effettuato un prelievo prima e dopo la terapia al fine di monitorare i livelli di proteina leggera del neurofilamento, un biomarker per danni cerebrali.
Dallo studio e' risultato che 21 soggetti mostravano alti livelli di tale proteina all'inizio dello studio, ma dopo tre mesi di trattamento con HAART, i livelli si erano dimezzati. Dopo un anno di trattamento solo quattro persone mantenevano alti livelli di biomarcatore.
Asa Mellgren, di Boras, Svezia, che ha partecipato allo studio, ha spiegato "Questo tipo di trattamento sembra fermare il processo neurodegenerativo caustao dall'HIV-1. I risultati confermano che la proteina leggera del neurofilamento serve da utile marker per il monitoraggio dei pazienti affetti da HIV e per valutare l'efficacia della HAART.
Ai partecipanti e' stata somministrata per un anno una combinazione di diversi farmaci antiretrovirali conosciuta come Highly Active Anti.Retroviral Therapy (HAART).
Ai partecipanti allo studio e' stato effettuato un prelievo prima e dopo la terapia al fine di monitorare i livelli di proteina leggera del neurofilamento, un biomarker per danni cerebrali.
Dallo studio e' risultato che 21 soggetti mostravano alti livelli di tale proteina all'inizio dello studio, ma dopo tre mesi di trattamento con HAART, i livelli si erano dimezzati. Dopo un anno di trattamento solo quattro persone mantenevano alti livelli di biomarcatore.
Asa Mellgren, di Boras, Svezia, che ha partecipato allo studio, ha spiegato "Questo tipo di trattamento sembra fermare il processo neurodegenerativo caustao dall'HIV-1. I risultati confermano che la proteina leggera del neurofilamento serve da utile marker per il monitoraggio dei pazienti affetti da HIV e per valutare l'efficacia della HAART.
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