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Allarme tubercolosi: torna nei paesi industrializzati

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Messaggio Da Gex Lun 21 Mar - 18:49

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Allarme tubercolosi: torna nei paesi industrializzati

Non è una malattia del passato, come qualcuno potrebbe pensare. La tubercolosi ogni anno colpisce nove milioni di persone nel mondo e ne uccide due milioni. Si calcola che circa due miliardi di persone siano infettate. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità questa malattia continua ad essere, insieme alla malaria e all’Aids, una delle grandi emergenze sanitarie che affliggono l’umanità. Nonostante questi dati, in Italia, come negli altri paesi industrializzati, per oltre vent’anni sembrava sconfitta, ma recentemente ci si è accorti le cose non stavano così. Negli ultimi anni c’è una ripresa di questa malattia dovuta soprattutto a due fenomeni: i flussi migratori provenienti da paesi ad alta endemia tubercolare e l’impatto dell’Aids. Si è visto infatti che chi ha l’infezione da Hiv sviluppa facilmente anche la tubercolosi. In Italia, ad esempio, si stima che circa il 10% di tutti i casi di tubercolosi insorgano in soggetti con infezione da Hiv.
Non si può abbassare la guardia, dicono gli esperti. E’ per questo che, in occasione della giornata mondiale, che si celebra il 24 marzo, l’Ecdc, l’agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha previsto una serie di iniziative dedicate alla tubercolosi nei bambini. Inoltre, un gruppo di musicisti di tutto il mondo, coordinato da Moreno Miorelli ed Antonio Della Marina di Stazione Topolò che ha base in Friuli, si esibirà in musiche di ogni genere per 24 ore, 30 minuti ciascuno, ascoltabili in live streaming all'indirizzo [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Un giro del mondo virtuale (ToBeContinued), dicono all'Oms, per ricordare a tutti che la Tbc esiste.
In Italia, invece, si terranno per la prima volta gli “Stati generali della tubercolosi”. Il 23 marzo al Senato il mondo scientifico presenterà un’analisi dei punti critici della lotta alla tubercolosi nel nostro paese e proporrà delle soluzioni che però , per essere efficaci, dicono gli esperti, devono essere sostenute dalle istituzioni.
Quali sono i problemi da affrontare? In primo luogo c’è il fatto che la tubercolosi colpisce alcune regioni più di altre e che, nello stesso tempo, la risposta non è uniforme sul territorio nazionale perché il sistema di controllo è regionalizzato. Inoltre, c’è un ritardo diagnostico dovuto al fatto che i medici di base, non abituati a vedere casi di tubercolosi, non li riconoscono facilmente. E ancora, le difficoltà linguistiche e di accesso ai servizi sanitari degli immigrati che, nel nostro paese, sono il gruppo a rischio più numeroso.

21 marzo 2011
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Gex
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