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Italia: Allarme HIV

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Messaggio Da Gex Sab 3 Dic - 22:00

Forse negli ultimi anni, si parla di meno di sieropositività, ma i numeri dei malati sono ancora allarmanti: nel 2009 sono stati diagnosticati 4,5 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 residenti italiani e 22,2 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 stranieri residenti. L’incidenza è maggiore al centro-nord rispetto al sud-isole, le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2009 hanno un’età mediana di 39 anni per i maschi e di 35 anni per le femmine. Aumentano i casi attribuibili a contatti eterosessuali ed omosessuali, che nel 2009 costituiscono complessivamente l’80,1% di tutte le segnalazioni. Ed ancora più allarmante è che un sieropositivo su quattro non sa di essere infetto. Tutto questo è emerso nel corso dalla presentazione al ministero della Salute della giornata mondiale contro l’Aids, indetta per il 1° dicembre 2011. Le caratteristiche delle persone con AIDS sono cambiate negli ultimi 10 anni: sono diminuiti i casi attribuibili a uso iniettivo di droghe mentre sono aumentati i casi attribuibili a contatto sessuale (sia eterosessuale che omosessuale).Principale via di trasmissione, quindi sono i rapporti sessuali non protetti, che tuttavia non vengono sufficientemente percepiti come a rischio, in particolare dalle persone di età matura.


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DIAGNOSI TARDIVA – Molte persone Hiv positive scoprono di essere infette dopo vari anni e pertanto non possono usufruire dei benefici delle terapie antiretrovirali prima della diagnosi di Aids: dal 1996 ad oggi, ben due terzi delle persone diagnosticate con Aids non ha effettuato alcuna terapia antiretrovirale prima di tale diagnosi. Dall’inizio dell’epidemia nel 1982 ad oggi sono stati segnalati circa 63.000 casi di AIDS, di cui quasi 40.000 deceduti. Analizzando l’incidenza dei nuovi casi di Hiv positivita’ (di 4 nuovi casi tra italiani residenti e di 20 nuovi casi tra stranieri residenti), emerge che quasi una persona su 3 diagnosticate come Hiv positive (dati 2010) è di nazionalità straniera. Proprio gli stranieri e le persone con età elevata hanno maggiori probabilità di arrivare in ritardo alla diagnosi, “un ritardo – ha spiegato Giovanni Rezza infettivologo dell’Iss – che coinvolge circa il 36% delle persone con nuova diagnosi Hiv” che presentano una rilevante compromissione del sistema immunitario. “È già partito l’arruolamento in tre centri clinici per la vaccinazione preventiva in Italia contro l’Hiv” ha dichiarato Barbara Ensoli, direttore del centro nazionale Aids dell’Istituto Superiore di Sanità e vicepresidente della commissione nazionale Aids. “La fase 1 che combina Tat e Env verrà sperimentata su 50 soggetti: i numeri sono piccoli – continua Ensoli – ma essenziale è aver dato inizio agli arruolamenti”.Dal lunedì al venerdì è possibile dalle ore 13.00 alle ore 18.00, chiamare il telefono verde aids: 800861061.

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