Non richiesti anticorpi circolanti per la protezione anti HIV
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Non richiesti anticorpi circolanti per la protezione anti HIV
Anticorpi circolanti nel sangue non sono richiesti per la protezione dall’HIV secondo quanto indica uno studio
Una nuova ricerca dimostra che l’immunita’ protettiva contro l’HIV puo’ essere ottenuta senza la presenza di virus neutralizzante nel sangue. Lo studio, pubblicato nel numero di febbraio del giornale Immunity,dimostra che un vaccino che stimola la produzione di specifici anticorpi anti HIV nel tessuto vaginale era sufficiente a proteggere le scimmie dall’esposizione al virus vivo. I risultati possono anche aiutare a spiegare perche’ alcuni individui che mancano di anticorpi anti-HIV nel sangue sono in grado di resistere all’infezione, anche quando sono ripetutamente esposti all’HIV.
L’HIV e’ piu’ spesso trasmesso attraverso relazioni sessuali quando fluidi infetti del corpo di un individuo vengono a contatto con le membrana mucose genitali o rettali di un altro. Dopo l’infezione iniziale nelle membrana mucose, o mucosa, il virus rapidamente copia se stesso e fluisce nel torrente sanguigno. Una strategia comune per il vaccino HIV-1 e’ stata qualla di indurre gli anticorpi HIV nel sangue. Tuttavia questo approccio non si e’ dimostrato efficace e si sono rese necessarie altre strategie. “Abbiamo progettato un vaccino per proteggere gli iniziali siti di entrata del virus, specialmente i genitali femminili ed il retto, inducendo anticorpi dentro la stessa mucosa sperando che fosse capace di prevenire lo stabilirsi di una infezione virale prematura “spiega il principale autore dello studio, Dr. Morgane Bomsel dell’Istituto Cochin di Parigi.
Il Dr. Bomsel e colleghi hanno sviluppato un vaccino diretto contro gp41, una regione dell’HIV che si e’ dimostrata una promessa negli studi sulla sfida mucosa dell’HIV-1. Il vaccino e’ stato somministrato ai macachi attraverso vie intranasali e intramuscolari. Gli animali sono stati esposti all’HIV delle scimmie per via vaginale e testati per l’infezione sei mesi dopo. Rimarchevolmente, cinque su cinque animali vaccinati erano protetti dalla replicazione virale nel sangue e presentavano specifici anticorpi vaginali gp41 con vari effetti neutralizzanti virali. Gli anticorpi della mucosa hanno bloccato una via che l’HIV usa per entrare nella mucosa mentre gli anticorpi nel plasma di questi animali mancava completamente dell’ abilita’ di neutralizzare il virus.
Nonstante la cautela degli autori che sia necessario un ulteriore lavoro per imparare di piu’ circa la durata della rispota protettiva immunitaria osservata qui, le scoperte sono significative “I nostri risultati chiaramente sfidano il paradigma che la protezione mucosa richieda significativamente alti livelli di anticorpi con capacita’ di neutralizzare il virus nel sangue. Inoltre due classi di anticorpi vaginali IgA e IgG sono stati indotti nella mucosa dal vaccino ed hanno esercitato funzioni antivirali complementarie per fermare il virus molto precocemente alla sua entrata nella mucosa.” conclude il Dr. Bomsel” Queste scoperte possono aiutare a spiegare perche’ una piccola parte della popolazione di soggetti con alta esposizione, ma sieronegativi, donne che presentano specifiche IgA gp41 nelle loro secrezioni vaginali, sono protette dalle infezioni. Possiamo essere stati capaci di riassumere in un vaccino quello che alcuni individui fanno naturalmente“.
Una nuova ricerca dimostra che l’immunita’ protettiva contro l’HIV puo’ essere ottenuta senza la presenza di virus neutralizzante nel sangue. Lo studio, pubblicato nel numero di febbraio del giornale Immunity,dimostra che un vaccino che stimola la produzione di specifici anticorpi anti HIV nel tessuto vaginale era sufficiente a proteggere le scimmie dall’esposizione al virus vivo. I risultati possono anche aiutare a spiegare perche’ alcuni individui che mancano di anticorpi anti-HIV nel sangue sono in grado di resistere all’infezione, anche quando sono ripetutamente esposti all’HIV.
L’HIV e’ piu’ spesso trasmesso attraverso relazioni sessuali quando fluidi infetti del corpo di un individuo vengono a contatto con le membrana mucose genitali o rettali di un altro. Dopo l’infezione iniziale nelle membrana mucose, o mucosa, il virus rapidamente copia se stesso e fluisce nel torrente sanguigno. Una strategia comune per il vaccino HIV-1 e’ stata qualla di indurre gli anticorpi HIV nel sangue. Tuttavia questo approccio non si e’ dimostrato efficace e si sono rese necessarie altre strategie. “Abbiamo progettato un vaccino per proteggere gli iniziali siti di entrata del virus, specialmente i genitali femminili ed il retto, inducendo anticorpi dentro la stessa mucosa sperando che fosse capace di prevenire lo stabilirsi di una infezione virale prematura “spiega il principale autore dello studio, Dr. Morgane Bomsel dell’Istituto Cochin di Parigi.
Il Dr. Bomsel e colleghi hanno sviluppato un vaccino diretto contro gp41, una regione dell’HIV che si e’ dimostrata una promessa negli studi sulla sfida mucosa dell’HIV-1. Il vaccino e’ stato somministrato ai macachi attraverso vie intranasali e intramuscolari. Gli animali sono stati esposti all’HIV delle scimmie per via vaginale e testati per l’infezione sei mesi dopo. Rimarchevolmente, cinque su cinque animali vaccinati erano protetti dalla replicazione virale nel sangue e presentavano specifici anticorpi vaginali gp41 con vari effetti neutralizzanti virali. Gli anticorpi della mucosa hanno bloccato una via che l’HIV usa per entrare nella mucosa mentre gli anticorpi nel plasma di questi animali mancava completamente dell’ abilita’ di neutralizzare il virus.
Nonstante la cautela degli autori che sia necessario un ulteriore lavoro per imparare di piu’ circa la durata della rispota protettiva immunitaria osservata qui, le scoperte sono significative “I nostri risultati chiaramente sfidano il paradigma che la protezione mucosa richieda significativamente alti livelli di anticorpi con capacita’ di neutralizzare il virus nel sangue. Inoltre due classi di anticorpi vaginali IgA e IgG sono stati indotti nella mucosa dal vaccino ed hanno esercitato funzioni antivirali complementarie per fermare il virus molto precocemente alla sua entrata nella mucosa.” conclude il Dr. Bomsel” Queste scoperte possono aiutare a spiegare perche’ una piccola parte della popolazione di soggetti con alta esposizione, ma sieronegativi, donne che presentano specifiche IgA gp41 nelle loro secrezioni vaginali, sono protette dalle infezioni. Possiamo essere stati capaci di riassumere in un vaccino quello che alcuni individui fanno naturalmente“.
Rafael- Messaggi : 814
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