2008, Aug 7- Silenziato l'HIv in topi umanizzati
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2008, Aug 7- Silenziato l'HIv in topi umanizzati
Ricercatori silenziano l'HIV in topi umanizzati.
Contrastando tre geni in cellule infettate con l'HIV, ricercatori impediscono al virus di diffondersi ad altre cellule.
Scienziati riportano che hanno annullato la diffusione del virus dell'immunodeficienza umana (HIV) nei cosiddetti "topi umanizzati" infettati con il virus. Lo hanno fatto usando una tecnica chiamata RNA interference o RNAi, col dare un giro di vite a tre geni scoperti nelle cellule infette, impedendo al virus di muoversi ad altre cellule.
L'RNAi lavora invadendo una cellula con corti frammenti di RNA -la formula intermedia per costruire proteine da un gene del DNA.Questi frammenti creano scompiglio nella produzione di proteine specifiche, rendendo il gene "silenziato". In questo caso, ha significato che l'albero delle pericolose proteine dell'HIV non e' stato fatto.
Un'equipe dell'Harvard Medical School riporta sul giornale Cell che il metodo RNAi non solo riduce la quantita' di virus in un topo infetto ma previene anche con successo l'infezione in animali sani.
"Questo e' davvero un potente meccanismo antivirale" ha detto il coautore dello studio Premlata Shankar " se puo' essere sfruttato per la terapia, sono sicuro che potrebbe diventare un trattamento molto buono per l'HIV".
I ricercatori hanno usato RNAi per bloccare tre geni: due scoperti nello stesso virus ed uno trovato nelle cellule T del topo- le prime cellule del sistema immunitario infettate dal virus. La cellula T codifica una proteina che l'HIV usa per penetrare e infettare una cellula.L'equipe ha attaccato i segmenti di RNA ad un anticorpo- una proteina che specificamente cerca e si attacca alle cellule T- per consegnare il carico.
Nei topi gia' infettati con l'HIV, la carica del virus e' scesa significativamente due settimane e mezza dopo il trattamento"Abbiamo visto che la carica virale era bassa in questi animali (dopo il trattamento) "ha detto Shankar. "Significa forse che si sta bloccando la trasmissione ad altre cellule".
Poiche' i segmenti di RNA si degradano con il tempo, spiega Shankar, questo trattamento dovrebbe essere fatto ripetutamente. Suggerisce che un giorno potrebbe essere usato come supplemento a farmaci anti HIV e che potrebbe diminuire la quantita' di farmaci- e gli effetti collaterali-che i pazienti sopportano.
John Rossi , un biologo molecolare, ha notato che l'uso di RNAi per trattare le cellule T potrebbe permettere ai pazienti di ridurre significativamente il dosaggio dei farmaci anti-HIV oltre 100 volte. Egli e' d'accordo con Shankar che il metodo RNAi non condurrebbe ad un trattamento "il virus va dietro le cellule T"dice, notando che attacca numerosi altri tipi di cellule immunitarie "potrebbe essere che l'anticorpo non agisce contro queste altre cellule, cosi' potrebbe non lavorare senza altri antiretrovirali.
Contrastando tre geni in cellule infettate con l'HIV, ricercatori impediscono al virus di diffondersi ad altre cellule.
Scienziati riportano che hanno annullato la diffusione del virus dell'immunodeficienza umana (HIV) nei cosiddetti "topi umanizzati" infettati con il virus. Lo hanno fatto usando una tecnica chiamata RNA interference o RNAi, col dare un giro di vite a tre geni scoperti nelle cellule infette, impedendo al virus di muoversi ad altre cellule.
L'RNAi lavora invadendo una cellula con corti frammenti di RNA -la formula intermedia per costruire proteine da un gene del DNA.Questi frammenti creano scompiglio nella produzione di proteine specifiche, rendendo il gene "silenziato". In questo caso, ha significato che l'albero delle pericolose proteine dell'HIV non e' stato fatto.
Un'equipe dell'Harvard Medical School riporta sul giornale Cell che il metodo RNAi non solo riduce la quantita' di virus in un topo infetto ma previene anche con successo l'infezione in animali sani.
"Questo e' davvero un potente meccanismo antivirale" ha detto il coautore dello studio Premlata Shankar " se puo' essere sfruttato per la terapia, sono sicuro che potrebbe diventare un trattamento molto buono per l'HIV".
I ricercatori hanno usato RNAi per bloccare tre geni: due scoperti nello stesso virus ed uno trovato nelle cellule T del topo- le prime cellule del sistema immunitario infettate dal virus. La cellula T codifica una proteina che l'HIV usa per penetrare e infettare una cellula.L'equipe ha attaccato i segmenti di RNA ad un anticorpo- una proteina che specificamente cerca e si attacca alle cellule T- per consegnare il carico.
Nei topi gia' infettati con l'HIV, la carica del virus e' scesa significativamente due settimane e mezza dopo il trattamento"Abbiamo visto che la carica virale era bassa in questi animali (dopo il trattamento) "ha detto Shankar. "Significa forse che si sta bloccando la trasmissione ad altre cellule".
Poiche' i segmenti di RNA si degradano con il tempo, spiega Shankar, questo trattamento dovrebbe essere fatto ripetutamente. Suggerisce che un giorno potrebbe essere usato come supplemento a farmaci anti HIV e che potrebbe diminuire la quantita' di farmaci- e gli effetti collaterali-che i pazienti sopportano.
John Rossi , un biologo molecolare, ha notato che l'uso di RNAi per trattare le cellule T potrebbe permettere ai pazienti di ridurre significativamente il dosaggio dei farmaci anti-HIV oltre 100 volte. Egli e' d'accordo con Shankar che il metodo RNAi non condurrebbe ad un trattamento "il virus va dietro le cellule T"dice, notando che attacca numerosi altri tipi di cellule immunitarie "potrebbe essere che l'anticorpo non agisce contro queste altre cellule, cosi' potrebbe non lavorare senza altri antiretrovirali.
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