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Veneto apripista per due progetti contro infezione da Hiv

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Veneto apripista per due progetti  contro infezione da Hiv Empty Veneto apripista per due progetti contro infezione da Hiv

Messaggio Da Gex Lun 11 Lug - 14:49

l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto annuncia Sialon II, progetto che riguarda la prevenzione della diffusione dell’Hiv nella popolazione più esposta al rischio di infezione. E Euregenas che riunisce 11 regioni europee animate dall’obiettivo comune di elaborare un programma di prevenzione dei suicidi

Il Veneto, si legge in una nota Ansa, è protagonista di due progetti comunitari nel campo della prevenzione, cofinanziati dall’Unione Europea. «Il primo si chiama Sialon II e riguarda la prevenzione della diffusione dell’Hiv nella popolazione più esposta al rischio di infezione - ha annunciato l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto - e del progetto il Veneto sarà coordinatore attraverso l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona».

La ricerca, che potrebbe prendere il via già a settembre per concludersi dopo 36 mesi, prevede un investimento complessivo di circa 1.650.000 euro, dei quali 990 mila cofinanziati dalla Commissione Europea attraverso il programma di salute pubblica 2008-2013.

Il Veneto avrà al proprio fianco come partner l’Organizzazione mondiale della sanità, il programma delle Nazioni Unite per la lotta all’Aids (Unaids), l’Istituto Superiore di Sanità italiano e primari centri di ricerca e organismi responsabili della salute pubblica appartenenti a 11 stati Europei.

«Il progetto Sialon II - ha aggiunto - è il frutto di un lavoro apprezzato a livello europeo che la Regione Veneto ha intrapreso da diversi anni e che, nel maggio del 2010, è culminato nella presentazione dei risultati del precedente progetto, denominato Sialon, di fronte al Parlamento Europeo a Bruxelles».

È prevista la la collaborazione dei servizi sanitari e delle associazioni che, nel territorio della Regione, si occupano in prima fila di Hiv e di malattie sessualmente trasmissibili. Il piano delle attività comporta, per la Regione del Veneto, un’indagine campionaria anonima estesa su 400 persone che ha lo scopo di stimare la prevalenza (ovvero la frequenza del contagio) delle principali malattie a trasmissione sessuale, così da offrire dati certi da utilizzare per realizzare politiche incisive di lotta alla proliferazione di patologie subdole che devastano il tessuto sociale.

Il secondo progetto si chiama Euregenas e riunisce 11 regioni europee animate dall’obiettivo comune di elaborare un programma di prevenzione dei suicidi. Alla base si colloca il tragico dato sul tasso di suicidi, che evidenzia una variabilità molto elevata tra le diverse regioni europee e suggerisce che uno scambio di esperienze in materia possa condurre a risultati apprezzabili.

«Lo sviluppo di un programma di prevenzione su larga scala, basato sull’analisi delle evidenze scientifiche disponibili - ha sottolineato Coletto - come obiettivi il rafforzamento dei sistemi locali per l’identificazione, il supporto e la segnalazione delle situazioni di disagio che possono originare comportamenti suicidi; la creazione di reti locali che assicurino la continuazione delle attività di prevenzione alla conclusione del progetto; la riduzione del tasso di suicidi fra i gruppi a rischio, specie gli adolescenti, migliorando l’efficacia dei servizi di sostegno».

Il progetto prevede un costo totale di circa 1,4 milioni di euro, dei quali 750 mila cofinanziati dalla Commissione Europea con il programma di salute pubblica 2008-2013. L’inizio delle attività è previsto per l’autunno 2011 con un incontro che si terrà in Lussemburgo. Con il Veneto collaboreranno come partner, tra gli altri, la Regione di Vasta Gotaland (Svezia), responsabile delle attività di comunicazione; l’Università tecnica di Dresda (Germania), incaricata dell’analisi preliminare dei bisogni dei gruppi target del progetto; la Regione delle Fiandre (Belgio), che si occuperà della definizione dei requisiti del sistema di monitoraggio e prevenzione; l’Università di Gent (Belgio), che si farà carico della redazione delle linee guida per le politiche in materia di prevenzione dei suicidi.
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