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Il sole malato

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Messaggio Da Rafael Lun 20 Giu - 21:29

Ma né ieri né oggi le regge sono isole felici. Alla corte di San Giacomo, la terribile sindrome di questi giorni ha ucciso Stephen Barry, il valletto personale di Sua Altezza il principe Carlo, erede al trono.
Stephen serviva la colazione al giovin signore di Buckingham Palace, provvedeva alla biancheria e agli abiti, ed esercitava anche ruoli più impegnativi: un po’ amico, un po’ segretario, un po’ ruffiano.
Lo accompagnava nei viaggi, scommetteva per lui sui cavalli, gli riferiva i pettegolezzi del jet-set o quelli delle cucine. Non era, il buon Stephen, un esempio di castigatezza: aveva le mossette, la psicologia, e purtroppo anche qualche abitudine dei gay.
Ma alla Corte di San Giacomo per le vicende più o meno sentimentali c’è molta comprensione: la nonna Vittoria, si è saputo poi, mentre imponeva la virtù dei sudditi, trescava con un massiccio e taciturno addetto alle scuderie, zia Margaret ha avuto i suoi chiacchierati trascorsi, e per gli omosessuali, vuoi tra i fedeli del Palazzo, vuoi tra gli emergenti dell’establishment, c’è sempre stata molta tolleranza.
Quasi tutte le grandi spie, per fare un caso, appartenevano al Foreign Office e al clan degli epigoni di Oscar Wilde, per finire poi ricattati o agli ordini del KGB.
Per dieci anni il paggio Stephen Barry ha ricordato a Carlo d’Inghilterra gli impegni della giornata: partite di polo, sfilate di reggimenti, inaugurazioni di mostre canine o patrocinio di conferenze sulla protezione della natura; e mentre scrosciava l’acqua del bagno , gli riassumeva fedelmente le notizie del giorno.
Ma Stephen aveva anche una vita privata, con smodate concessioni agli amplessi: dopo la sua morte, ben sei valletti hanno chiesto una rasserenante visita di controllo.
Prima di andarsene in America, ha scritto il consueto libro di memorie: nessuno è un grande uomo neppure per l’impareggiabile Stephen, ma pare che chiudendo gli occhi per sempre abbia sospirato con una infermiera: ”Rivorrei la mia livrea”. Ancora una conferma che la vocazione del servo esiste.
E dopo il devoto famiglio che aveva messo in allarme anche Scotland Yard, il principe ha visto sparire un intimo amico, David Hamilton, che avrebbe voluto avere accanto come segretario particolare.
David aveva nascosto la sua vera natura, e quando si accorse che la scadenza incombeva –aveva perduto i capelli, era dimagrito troppo, e la pelle cadente portava i segni del sarcoma di Kaposi- sentì disdoro per la sua condizione, e volle sparire.
Una mattina se ne andò da Londra, diretto a Parigi: forse gli avevano detto che là poteva trovare cure più aggiornate, poi sentì il richiamo di luoghi e mari lontani, e si mise in viaggio per la Malesia.
Mandò solo due messaggi al fratello, il reverendo Peter, vicario in un raccolto presbiterio del Sussex: gli disse che non soffriva molto e che forse non sarebbe più tornato.
Nei taccuini rilegati in pelle nera che Scotland Yard ha trovato nell’appartamento di Michele Lupo, accusato di essere l’autore di quattro omicidi, e di alcuni tentativi di strangolamento falliti, le vittime, e gli scampati, sono tutti invertiti. Tra settecento nomi ed indirizzi della dolce vita londinese, c’erano anche quelli di Norman Parkinson, il fotografo della famiglia reale, e quello di Bruce Oldfield, il sarto preferito di Diana.
Per un effetto della psicosi che non risparmia neppure i potenti della terra, nel bagaglio che accompagnava in Cina la principessa Margaret c’era anche una misteriosa borsa a spalla. Conteneva aghi, siringhe e plasma.
Quando Carlo è andato in Kenya , si è mosso col suo sangue personale, caso mai gli fosse occorsa una trasfusione, provocando anche, con la sua prudenza, le critiche dei giornalisti del posto , i quali sostenevano che ci sono più sieropositivi in Gran Bretagna che dalle loro parti.
Seguendo l’esempio dei reali viaggiatori, ora in Gran Bretagna anche i comuni cittadini possono acquistare la valigetta anti AIDS, di nylon impermeabile, color verde, peso sui sette chili; contiene due bottiglie di plasma sanguigno e di soluzione fisiologica, col necessario per le fleboclisi; poi antibiotici , antistaminici, disinfettanti, collirio, bende e cerotti. Prezzo: 500 mila lire. Tra i primi clienti, le multinazionali che hanno funzionari in Africa e in Asia.
Rafael
Rafael

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