Studi su vaccino del Dana-Farber Cancer Institute
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Studi su vaccino del Dana-Farber Cancer Institute
Il Dana-Farber Cancer Institute sta facendo progressi per un vaccino per l'AIDS grazie ad una relativamente stabile porzione di una proteina dell'involucro virale. Bersagliando un segmento della proteina, chiamata anello V3, con un anticorpo monoclonale, i ricercatori potrebbero aver trovato un vaccino che impedira' l'infezione di molteplici tipi di HIV.
Gli scienziati hanno usato l'anticorpo monoclonale di un uomo che e' stato sieropositivo per 10 anni senza sintomi AIDS e lo hanno iniettato nelle scimmie Rhesus. Le scimmie sono state esposte ad una forma di HIV conosciuta come SHIV. Secondo i risultati preclinici pubblicati su PLoS One, il vaccino ha impedito che il virus attaccasse e infettasse altre cellule in ogni scimmia.
"Il grosso problema con cosi' tanti milioni di virus HIV in giro, e' che c'e´bisogno di individuare il punto comune"ha detto il professor Ruth Ruprecht della Harvard Medical School, autore senior dello studio. "Questo e' un passo nella direzione di identificare obiettivi per vaccini....Il prossimo passo e' vedere se possiamo concentrare un'immunizzazione attiva sulla porzione del virus che e' conservata."
Sfortunatamente, la terapia anticorpale probabilmente non offrirebbe una protezione a lungo termine contro l'infezione HIV, dal momento che gli anticorpi rimangono nel sistema di una persona per un tempo relativamente breve. Ma i ricercatori sperano che l'anello V3 dara' risultati piu' significativi in futuri studi.
Gli scienziati hanno usato l'anticorpo monoclonale di un uomo che e' stato sieropositivo per 10 anni senza sintomi AIDS e lo hanno iniettato nelle scimmie Rhesus. Le scimmie sono state esposte ad una forma di HIV conosciuta come SHIV. Secondo i risultati preclinici pubblicati su PLoS One, il vaccino ha impedito che il virus attaccasse e infettasse altre cellule in ogni scimmia.
"Il grosso problema con cosi' tanti milioni di virus HIV in giro, e' che c'e´bisogno di individuare il punto comune"ha detto il professor Ruth Ruprecht della Harvard Medical School, autore senior dello studio. "Questo e' un passo nella direzione di identificare obiettivi per vaccini....Il prossimo passo e' vedere se possiamo concentrare un'immunizzazione attiva sulla porzione del virus che e' conservata."
Sfortunatamente, la terapia anticorpale probabilmente non offrirebbe una protezione a lungo termine contro l'infezione HIV, dal momento che gli anticorpi rimangono nel sistema di una persona per un tempo relativamente breve. Ma i ricercatori sperano che l'anello V3 dara' risultati piu' significativi in futuri studi.
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