Proseguono gli studi sulla proteina SAMHD1
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
Proseguono gli studi sulla proteina SAMHD1
Gli scienziati sono sempre più vicini a comprendere come una delle proteine del nostro corpo aiuti a fermare il virus dell'immunodeficienza umana (HIV-1).
Lo studio, effettuato da ricercatori dell'Università di Manchester e il Medical Research Council National Institute for Medical Research e pubblicato su Nature, fornisce un modello per la progettazione di nuovi farmaci per curare l'HIV, dicono i ricercatori.
Scienziati negli Stati Uniti e in Francia hanno recentemente scoperto che una proteina chiamata SAMHD1è in grado di prevenire la replicazione di HIV in un gruppo di globuli bianchi, le cellule mieloidi.
Ora, soprattutto, le squadre di Manchester e la MRC hanno mostrato come SAMHD1 impedisce al virus di replicarsi all'interno di queste cellule, aprendo la possibilità di creare farmaci che imitano il processo biologico per prevenire all'HIV di replicarsi nelle cellule sentinella del sistema immunitario.
L'HIV è una delle malattie croniche infettive più comuni sul pianeta, in modo da comprenderne la biologia è fondamentale per lo sviluppo di nuovi composti antivirali", ha detto il dottor Michelle Webb, che ha guidato lo studio nella scuola di Manchester della biomedicina.
SAMHD1 ha dimostrato di prevenire la replicazione del virus HIV nelle cellule di alcune persone, ma il meccanismo non era chiaro. La nostra ricerca ha scoperto che SAMHD1 è in grado di degradare desossinucleotidi, che sono i mattoni necessari per la replicazione del virus.
"Se riusciamo a fermare la replicazione del virus all'interno di queste cellule possiamo prevenire la diffusione ad altre cellule e fermare il progresso del contagio."
Co-autore, il dottor Ian Taylor, dal MRC National Institute for Medical Research, ha aggiunto: "Vogliamo ora definire più precisamente, a livello molecolare, come SAMHD1 funzioni Ciò aprirà la strada a nuovi approcci terapeutici e anche lo sviluppo di vaccini ".
Lo studio è stato finanziato dal Medical Research Council, l'Unione europea e l'Associazione Leucodistrofia europea.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Lo studio, effettuato da ricercatori dell'Università di Manchester e il Medical Research Council National Institute for Medical Research e pubblicato su Nature, fornisce un modello per la progettazione di nuovi farmaci per curare l'HIV, dicono i ricercatori.
Scienziati negli Stati Uniti e in Francia hanno recentemente scoperto che una proteina chiamata SAMHD1è in grado di prevenire la replicazione di HIV in un gruppo di globuli bianchi, le cellule mieloidi.
Ora, soprattutto, le squadre di Manchester e la MRC hanno mostrato come SAMHD1 impedisce al virus di replicarsi all'interno di queste cellule, aprendo la possibilità di creare farmaci che imitano il processo biologico per prevenire all'HIV di replicarsi nelle cellule sentinella del sistema immunitario.
L'HIV è una delle malattie croniche infettive più comuni sul pianeta, in modo da comprenderne la biologia è fondamentale per lo sviluppo di nuovi composti antivirali", ha detto il dottor Michelle Webb, che ha guidato lo studio nella scuola di Manchester della biomedicina.
SAMHD1 ha dimostrato di prevenire la replicazione del virus HIV nelle cellule di alcune persone, ma il meccanismo non era chiaro. La nostra ricerca ha scoperto che SAMHD1 è in grado di degradare desossinucleotidi, che sono i mattoni necessari per la replicazione del virus.
"Se riusciamo a fermare la replicazione del virus all'interno di queste cellule possiamo prevenire la diffusione ad altre cellule e fermare il progresso del contagio."
Co-autore, il dottor Ian Taylor, dal MRC National Institute for Medical Research, ha aggiunto: "Vogliamo ora definire più precisamente, a livello molecolare, come SAMHD1 funzioni Ciò aprirà la strada a nuovi approcci terapeutici e anche lo sviluppo di vaccini ".
Lo studio è stato finanziato dal Medical Research Council, l'Unione europea e l'Associazione Leucodistrofia europea.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
juzz- Messaggi : 255
Data d'iscrizione : 20.07.11
Re: Proseguono gli studi sulla proteina SAMHD1
HIV: e se la soluzione fosse a livello cellulare?
Uno studio inglese apre forse la strada allo sviluppo di un nuovo farmaco per la cura della sindrome da immunodeficienza acquisita. La chiave? Si chiama SAMHD1 ed è una proteina che abbiamo già nell’organismo, all’interno delle nostre cellule.
09 NOV - A fermare una delle epidemie che più ha preoccupato negli ultimi decenni, quella di AIDS, potrebbe essere una semplice proteina contenuta nel nostro corpo. Questa la sorprendente scoperta dei ricercatori dell’Università di Manchester e del Medical Research Council’s National Institute for Medical Research di Londra e pubblicata su Nature. Gli scienziati pensano infatti che la proteina SAMHD1, che si trova naturalmente nell’organismo umano, possa prevenire la replicazione del virus HIV e dunque essere usata per sviluppare nuovi farmaci per il trattamento dell’infezione.
Secondo lo studio, la proteina SAMHD1, altamente espressa nelle cellule dendritiche nel nostro corpo, sarebbe infatti capace di bloccare la replicazione del retrovirus in alcuni globuli bianchi chiamati mielociti. I ricercatori si sono dunque chiesti se sia possibile creare un farmaco che imita questo processo biologico e che dunque possa bloccare la diffusione del virus dell’immunodeficienza umana. E quindi lo sviluppo dell’AIDS. “Quella che deriva dal virus HIV-1 è una delle malattie croniche più diffuse su tutto il pianeta, capirne la biologia è fondamentale per lo sviluppo di nuovi composti antivirali”, ha commentato Michelle Webb della Scuola di Biomedicina dell’Università di Manchester, che ha condotto lo studio.
I ricercatori hanno scoperto che la proteina SAMHD1 funziona come fattore di restrizione per la replicazione del virus. In particolare la blocca degradando i deossinucleotidi, le molecole che sono alla base del processo. In questo modo il virus non si può più diffondere nelle cellule circostanti e il processo di infezione si ferma.
Gli scienziati non sanno però ancora bene come funzioni la proteina, a livello molecolare. “Lo vorremmo capire con maggiore precisione – ha commentato Ian Taylor, dell’MRC National Institute for Medical Research – dobbiamo definire il comportamento molecolare di SAMHD1 per poter sviluppare un nuovo trattamento terapeutico per l’HIV-1. Se ci riusciremo, come stiamo tentando di fare, forse potremo finalmente sviluppare anche un vaccino per questa terribile malattia”.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Uno studio inglese apre forse la strada allo sviluppo di un nuovo farmaco per la cura della sindrome da immunodeficienza acquisita. La chiave? Si chiama SAMHD1 ed è una proteina che abbiamo già nell’organismo, all’interno delle nostre cellule.
09 NOV - A fermare una delle epidemie che più ha preoccupato negli ultimi decenni, quella di AIDS, potrebbe essere una semplice proteina contenuta nel nostro corpo. Questa la sorprendente scoperta dei ricercatori dell’Università di Manchester e del Medical Research Council’s National Institute for Medical Research di Londra e pubblicata su Nature. Gli scienziati pensano infatti che la proteina SAMHD1, che si trova naturalmente nell’organismo umano, possa prevenire la replicazione del virus HIV e dunque essere usata per sviluppare nuovi farmaci per il trattamento dell’infezione.
Secondo lo studio, la proteina SAMHD1, altamente espressa nelle cellule dendritiche nel nostro corpo, sarebbe infatti capace di bloccare la replicazione del retrovirus in alcuni globuli bianchi chiamati mielociti. I ricercatori si sono dunque chiesti se sia possibile creare un farmaco che imita questo processo biologico e che dunque possa bloccare la diffusione del virus dell’immunodeficienza umana. E quindi lo sviluppo dell’AIDS. “Quella che deriva dal virus HIV-1 è una delle malattie croniche più diffuse su tutto il pianeta, capirne la biologia è fondamentale per lo sviluppo di nuovi composti antivirali”, ha commentato Michelle Webb della Scuola di Biomedicina dell’Università di Manchester, che ha condotto lo studio.
I ricercatori hanno scoperto che la proteina SAMHD1 funziona come fattore di restrizione per la replicazione del virus. In particolare la blocca degradando i deossinucleotidi, le molecole che sono alla base del processo. In questo modo il virus non si può più diffondere nelle cellule circostanti e il processo di infezione si ferma.
Gli scienziati non sanno però ancora bene come funzioni la proteina, a livello molecolare. “Lo vorremmo capire con maggiore precisione – ha commentato Ian Taylor, dell’MRC National Institute for Medical Research – dobbiamo definire il comportamento molecolare di SAMHD1 per poter sviluppare un nuovo trattamento terapeutico per l’HIV-1. Se ci riusciremo, come stiamo tentando di fare, forse potremo finalmente sviluppare anche un vaccino per questa terribile malattia”.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Gex- Admin
- Messaggi : 2565
Data d'iscrizione : 20.12.10
Argomenti simili
» Una proteina potrebbe fermare l'Aids: SAMHD1
» SAMHD1 nelle cellule dendritiche e l'HIV
» Studi dimostrano che gel anti-HIV sono inefficaci
» Piccoli studi su HIV AIDS mostrano segnali incoraggianti
» Importante scoperta sul ruolo del fattore cellulare SAMHD1
» SAMHD1 nelle cellule dendritiche e l'HIV
» Studi dimostrano che gel anti-HIV sono inefficaci
» Piccoli studi su HIV AIDS mostrano segnali incoraggianti
» Importante scoperta sul ruolo del fattore cellulare SAMHD1
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.