Soppressore tumorale blocca la crescita dell'HIV
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Soppressore tumorale blocca la crescita dell'HIV
Soppressore tumorale blocca la crescita virale nei Natural HIV Controllers.
Elevati livelli di p21, una proteina meglio conosciuta come anti cancro, possono essere implicati nella capacita' di alcuni individui di controllare l'infezione da HIV solo con il loro sistema immunitario.
In un articolo dell'edizione di aprile del Journal of Clinical Investigation, ricercatori del Massachusetts General Hospital Divisione di Malattie Infettive, e il Ragon Institute del Massachussets General Hospital riportano che le cellule CD4 degli HIV controllers, pur in grado di essere infettate, possono sopprimere efficacemente aspetti chiave del ciclo vitale virale, una capacita' che puo' essere associata con un'aumentata produzione della proteina p21. I risultati preliminari di questo studio sono stati presentati nell'ottobre 2010 al Meeting dell'Infectious Diseases Society of America.
"La scoperta che p21-meglio conosciuta per il suo ruolo di soppressore tumorale- viene fortemente regolata nelle cellule CD4 degli elite controllers e che abbattendo sperimentalmente la proteina sostanzialmente aumenta la suscettibilita' di quelle cellule all'HIV era piuttosto sorprendente e indica che ci sono molti meccanismi compartiti della difesa immunitaria contro cancro e HIV."dice Mathias Lichterfeld MD, del MGH Infectious Diseases Division.
Circa uno su 300 individui infettati con HIV e' naturalmente capace di sopprimere la replicazione virale senza trattamento antiretrovirale, una capacita' che mantiene i livelli virali estremamente bassi e impedisce il crollo del sistema immunitario che caratterizza l'AIDS. In quegli individui definiti elite controllers, i livelli virali non possono essere rilevati con esami standard, mentre in altri viremic controllers, i livelli rimangono sotto le 2000 copie/ml. Nel 2006 i ricercatori del Rangon Institute hanno istituito l'International HIV Controllers Study per indagare le caratteristiche che stanno sotto questa rara capacita'. Attualmente , piu' di 1500 controllers in tutto il mondo sono stati arruolati nello studio.
Nel novembre 2010, gli investigatori del Ragon hanno riportato che le mutazioni in un importante sistema proteico spiegano parte ma non tutta la capacita' di controllare l'infezione HIV.L'attuale studio e' stato progettato per indagare i meccanismi addizionali che influenzano il naturale controllo HIV e si sono focalizzati su fattori che interferiscono con la crescita virale dentro le cellule CD4, primo bersaglio del virus. I ricercatori hanno dapprima confermato che la crescita dell'HIV e' molto meno efficiente nelle cellule degli elite controllers che in quelle degli individui con infezione HIV progressiva o nei donatori non infetti di sangue.
Le cellule CD4 dei controllers viremici hanno anche una ridotta replicazione virale, benche' non dell'estensione vista negli elite controllers.
Poiche' gli studi precedenti hanno scoperto che elevati livelli di soppressore tumorale, la proteina p21- che blocca un enzima cellulare richiesto per la replicazione virale- ha ridotto la replicazione dell'HIV in altre cellule immuni, i ricercatori hanno esaminato l'espressione della proteina nelle cellule TCD4. Gli esperimenti hanno rivelato che i livelli di p21 e del suo associato mRNA erano da 10 a 20 volte piu' alti nelle cellule CD4 degli elite controllers.
Inoltre abbattendo sperimentalmente la proteina si aumentava la replicazione virale nelle cellule CD4 degli elite controllers.
"Abbiamo scoperto che l'espressione della p21 colpisce almeno due fasi del ciclo vitale dell'HIV nelle cellule T CD4. Blocca la trascriptasi inversa - una delle fasi piu' precoci con cui l'RNA virale viene convertito in DNA, un passo necessario, nella costruzione di nuovi blocchi per i nuovi virus- e inibisce la produzione di nuove molecole di RNA virale derivate dal DNA virale integrato nei cromosomi cellulari." dice Lichterfeld "Questa abilita' di bloccare indipendentemente due differenti eventi sembra amplificare l'effetto del p21 limitando la produzione di nuovi virus.
"La sfida e' ora capire perche' il p21 viene piu' fortemente espresso negli HIV controllers"continua "Una volta saputo quello, possiamo essere in grado di aumentare la produzione di p21 in un ampia popolazione di pazienti, che puo' produrre una maggiore resistenza all'HIV. Sembra che la protezione immunitaria contro l'HIV sia mediata da una combinazione di differenti meccanismi, e l'inibizione mediata dal p21, dell'HIV puo' essere un importante pezzo del puzzle".
Elevati livelli di p21, una proteina meglio conosciuta come anti cancro, possono essere implicati nella capacita' di alcuni individui di controllare l'infezione da HIV solo con il loro sistema immunitario.
In un articolo dell'edizione di aprile del Journal of Clinical Investigation, ricercatori del Massachusetts General Hospital Divisione di Malattie Infettive, e il Ragon Institute del Massachussets General Hospital riportano che le cellule CD4 degli HIV controllers, pur in grado di essere infettate, possono sopprimere efficacemente aspetti chiave del ciclo vitale virale, una capacita' che puo' essere associata con un'aumentata produzione della proteina p21. I risultati preliminari di questo studio sono stati presentati nell'ottobre 2010 al Meeting dell'Infectious Diseases Society of America.
"La scoperta che p21-meglio conosciuta per il suo ruolo di soppressore tumorale- viene fortemente regolata nelle cellule CD4 degli elite controllers e che abbattendo sperimentalmente la proteina sostanzialmente aumenta la suscettibilita' di quelle cellule all'HIV era piuttosto sorprendente e indica che ci sono molti meccanismi compartiti della difesa immunitaria contro cancro e HIV."dice Mathias Lichterfeld MD, del MGH Infectious Diseases Division.
Circa uno su 300 individui infettati con HIV e' naturalmente capace di sopprimere la replicazione virale senza trattamento antiretrovirale, una capacita' che mantiene i livelli virali estremamente bassi e impedisce il crollo del sistema immunitario che caratterizza l'AIDS. In quegli individui definiti elite controllers, i livelli virali non possono essere rilevati con esami standard, mentre in altri viremic controllers, i livelli rimangono sotto le 2000 copie/ml. Nel 2006 i ricercatori del Rangon Institute hanno istituito l'International HIV Controllers Study per indagare le caratteristiche che stanno sotto questa rara capacita'. Attualmente , piu' di 1500 controllers in tutto il mondo sono stati arruolati nello studio.
Nel novembre 2010, gli investigatori del Ragon hanno riportato che le mutazioni in un importante sistema proteico spiegano parte ma non tutta la capacita' di controllare l'infezione HIV.L'attuale studio e' stato progettato per indagare i meccanismi addizionali che influenzano il naturale controllo HIV e si sono focalizzati su fattori che interferiscono con la crescita virale dentro le cellule CD4, primo bersaglio del virus. I ricercatori hanno dapprima confermato che la crescita dell'HIV e' molto meno efficiente nelle cellule degli elite controllers che in quelle degli individui con infezione HIV progressiva o nei donatori non infetti di sangue.
Le cellule CD4 dei controllers viremici hanno anche una ridotta replicazione virale, benche' non dell'estensione vista negli elite controllers.
Poiche' gli studi precedenti hanno scoperto che elevati livelli di soppressore tumorale, la proteina p21- che blocca un enzima cellulare richiesto per la replicazione virale- ha ridotto la replicazione dell'HIV in altre cellule immuni, i ricercatori hanno esaminato l'espressione della proteina nelle cellule TCD4. Gli esperimenti hanno rivelato che i livelli di p21 e del suo associato mRNA erano da 10 a 20 volte piu' alti nelle cellule CD4 degli elite controllers.
Inoltre abbattendo sperimentalmente la proteina si aumentava la replicazione virale nelle cellule CD4 degli elite controllers.
"Abbiamo scoperto che l'espressione della p21 colpisce almeno due fasi del ciclo vitale dell'HIV nelle cellule T CD4. Blocca la trascriptasi inversa - una delle fasi piu' precoci con cui l'RNA virale viene convertito in DNA, un passo necessario, nella costruzione di nuovi blocchi per i nuovi virus- e inibisce la produzione di nuove molecole di RNA virale derivate dal DNA virale integrato nei cromosomi cellulari." dice Lichterfeld "Questa abilita' di bloccare indipendentemente due differenti eventi sembra amplificare l'effetto del p21 limitando la produzione di nuovi virus.
"La sfida e' ora capire perche' il p21 viene piu' fortemente espresso negli HIV controllers"continua "Una volta saputo quello, possiamo essere in grado di aumentare la produzione di p21 in un ampia popolazione di pazienti, che puo' produrre una maggiore resistenza all'HIV. Sembra che la protezione immunitaria contro l'HIV sia mediata da una combinazione di differenti meccanismi, e l'inibizione mediata dal p21, dell'HIV puo' essere un importante pezzo del puzzle".
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