2008, Dic 01- Scoperto nuovo nemico dell'AIDS
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2008, Dic 01- Scoperto nuovo nemico dell'AIDS
Nuove speranze per combattere il virus dell'HIV responsabile dell'AIDS, arrivano da una piccola molecola scoperta da ricercatori del Laboratorio di Virologia molecolare diretto da Giovanni Maga presso l'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia in collaborazione con il Laboratorio di Chimica Farmaceutica dell'Universita' di Siena, diretto dal Prof. Maurizio Botta.
Si tratta di una molecola farmacologicamente attiva, in grado di bloccare l'infezione poiche' diretta contro un "enzima cellulare", a differenza della terapia attuale che si basa invece su farmaci diretti contro "enzimi virali".
"Il virus HIV e' un parassita delle celluloe umane, non essendo in grado di riprodursi al di fuori dell'organismo infetto" spiega Giovanni Maga "Come un vero predatore, il virus si introduce nella cellula colpita dall'infezione (solitamente un linfocita del sangue) e la "spoglia" delle sue risorse nutritive ed energetiche per duplicare il proprio genoma e costruire nuovi virioni. Al termine di questo processo di spoliazione, i nuovi virus escono dalla cellula, la quale, esaurite le sue energie, muore".
"Uno di questi enzimi e' la proteina cellulare DDX3" spiega ancora il dr.Maga "che normalmente interviene nella produzione delle proteine cellulari, facilitando il flusso di informazione genetica tra il nucleo (dove l'informazione viene custodita) e il citoplasma (dove l'informazione viene tradotta in nuove proteine). Il virus HIV si inserisce in questo "circuito" e fa si' che DDX3 trasporti solo l'informazione genetica virale, al fine di massimizzare la produzione di proteine virali a scapito di quelle cellulari. Quindi DDX3 e' un cofattore essenziale per la riproduzione del virus all'interno delle cellule umane."
Partenedo da queste premesse, i ricercatori hanno utilizzato tecniche computerizzate per disegnare una molecola "su misura" per la proteina DDX3, la quale successivamente sintetizzata e provata nei test biologici, si e' dimostrata in grado di interferire con l'azione di DDX3, bloccandola. I risultati, dimostrano come il blocco dell'azione di DDX3 causi l'interruzione della replicazione virale nelle cellule infette dal virus HIV, senza danneggiare le cellule non infette, che, al contrario del virus, posseggono meccansimi in grado di compensare la perdita di DDX3.
Questi risultati dimostrano, per la prima volta" aggiunge il ricercatore "che un farmaco diretto contro un enzima cellulare e' in grado di bloccare l'infezione da HIV. La terapia attuale anti-AIDS si basa su farmaci diretti contro enzimi virali". Ma gli enzimi virali hanno la tendenza a modificare la loro struttura (mutare ) durante la terapia, diventando resistenti ai farmaci utilizzati. "Gli enzimi cellulari, invece, hanno una capacita' molto inferiore di mutare"conclude Giovanni Maga "percio' un farmaco diretto contro un enzima della cellula avrebbe piu' probabilita' di conservare la sua efficacia anche per tempi lunghi di terapia."
Si tratta di una molecola farmacologicamente attiva, in grado di bloccare l'infezione poiche' diretta contro un "enzima cellulare", a differenza della terapia attuale che si basa invece su farmaci diretti contro "enzimi virali".
"Il virus HIV e' un parassita delle celluloe umane, non essendo in grado di riprodursi al di fuori dell'organismo infetto" spiega Giovanni Maga "Come un vero predatore, il virus si introduce nella cellula colpita dall'infezione (solitamente un linfocita del sangue) e la "spoglia" delle sue risorse nutritive ed energetiche per duplicare il proprio genoma e costruire nuovi virioni. Al termine di questo processo di spoliazione, i nuovi virus escono dalla cellula, la quale, esaurite le sue energie, muore".
"Uno di questi enzimi e' la proteina cellulare DDX3" spiega ancora il dr.Maga "che normalmente interviene nella produzione delle proteine cellulari, facilitando il flusso di informazione genetica tra il nucleo (dove l'informazione viene custodita) e il citoplasma (dove l'informazione viene tradotta in nuove proteine). Il virus HIV si inserisce in questo "circuito" e fa si' che DDX3 trasporti solo l'informazione genetica virale, al fine di massimizzare la produzione di proteine virali a scapito di quelle cellulari. Quindi DDX3 e' un cofattore essenziale per la riproduzione del virus all'interno delle cellule umane."
Partenedo da queste premesse, i ricercatori hanno utilizzato tecniche computerizzate per disegnare una molecola "su misura" per la proteina DDX3, la quale successivamente sintetizzata e provata nei test biologici, si e' dimostrata in grado di interferire con l'azione di DDX3, bloccandola. I risultati, dimostrano come il blocco dell'azione di DDX3 causi l'interruzione della replicazione virale nelle cellule infette dal virus HIV, senza danneggiare le cellule non infette, che, al contrario del virus, posseggono meccansimi in grado di compensare la perdita di DDX3.
Questi risultati dimostrano, per la prima volta" aggiunge il ricercatore "che un farmaco diretto contro un enzima cellulare e' in grado di bloccare l'infezione da HIV. La terapia attuale anti-AIDS si basa su farmaci diretti contro enzimi virali". Ma gli enzimi virali hanno la tendenza a modificare la loro struttura (mutare ) durante la terapia, diventando resistenti ai farmaci utilizzati. "Gli enzimi cellulari, invece, hanno una capacita' molto inferiore di mutare"conclude Giovanni Maga "percio' un farmaco diretto contro un enzima della cellula avrebbe piu' probabilita' di conservare la sua efficacia anche per tempi lunghi di terapia."
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