2009, Sep 30- Nuovo antigene potrebbe accelerare un nuovo vaccino HIV
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2009, Sep 30- Nuovo antigene potrebbe accelerare un nuovo vaccino HIV
Un nuovo antigene attivato chimicamente potrebbe accelerare lo sviluppo di un vaccino HIV.
Scienziati che stanno lavorando allo sviluppo di un vaccino per l'HIV riportano di aver creato ilprimo antigene che induce anticorpi protettivi capaci di bloccare l'infezione delle cellule umane di ceppi geneticamente diversi di HIV. Il nuovo antigene differisce dai vaccini sperimentati in precedenza in virtu' della sua proprieta' chimicamente attivata che lo rende capace di scambiare elettroni e produce forti legami covalenti.
I ricercatori hanno ustao un modello murino per generare anticorpi.
Gli scienziati del laboratorio di Sudhir Paul professore del Dipartimento di Patologia e laboratorio di Medicina dell'Universita' della Taxas Medical School di Houston hanno usato una forma chimicamente attivata dell'involucro proteico dell'HIV gp120 per stimolare la produzione di anticorpi monoclonali nel topo che bloccano l'infezione nelle cellule umane in coltura di geneticamente diversi ceppi di HIV . Paul ha detto che questi stessi anticorpi si possono trovare negli individui che restano liberi dall'AIDS nonostante un'infezione HIV di lunga data. "L'infezione HIV stessa stimola la produzione di questa classe di anticorpi, ma la quantita' e' troppo piccola per controllare l'infezione. La sfida e' rinforzare la produzione degli anticorpi protettivi negli umani usando un vaccino."
Il prototipo del vaccino si basa sulle recenti scoperte di Paul che una sottile striscia di aminoacidi numerati 421-433 nel gp120 puo' servire come tallone d'Achille dell'HIV" Diversamente dalle regioni mutabili del suo rivestimento, questa regione deve restare costante per attaccarsi alle cellule T.Ugualmente importante, l'HIV puo' sopravvivere solo se il sistema immunitario del corpo non produce anticorpi verso questa regione. Il virus minimizza la produzione di anticorpi verso la regione vulnerabile perche' silenzia anche i linfociti B, le cellule responsabili della produzione di anticorpi"Ha detto Paul "In natura, gli antigeni microbici stimolano la sintesi degli anticorpi quando si legano agli anticorpi sulla superficie delle cellule B per mezzo di deboli forze non covalenti. Nel caso dell'HIV, il legame non covalente del suo sito di attacco alla cellula induce uno stato di tolleranza della cellula B, permettendo all'infezione di procedere incontrollata. Il nostro approccio di vaccinazione covalente, rompe la tolleranza e stimola la produzione di anticorpi che inattivano il virus.
Il segnale di tolleranza viene convertito in un segnale di stimolazione perche' il forte legame covalente delle celluel B libera una grande quantita' di energia che non e' disponibile nelle tradizionali reazioni di legame, ha detto Paul.
"C'e´un'altro vantaggio. Le cellule B hanno la capacita' unica di produrre anticorpi adattati a riconoscere i gruppi chimici che abbiamo collocato nel prototipo vaccino. Gli adattamenti impartono un'attivita' similenzimatica agli anticorpi, che risulta in un legame eccezionalmente stabile dell'HIV e , qualche volta in una rottura enzimatica del rivestimento virale.Di conseguenza, gli anticorpi effettivamente inattivano l'HIV."
"Il fallimento di precedenti vaccini HIV ha prodotto pessimismo riguardo la prospettiva di un'efficace vaccinazione HIV. Il nostro approccio e' promettente ma sono necessari ulteriori studi.
Scienziati che stanno lavorando allo sviluppo di un vaccino per l'HIV riportano di aver creato ilprimo antigene che induce anticorpi protettivi capaci di bloccare l'infezione delle cellule umane di ceppi geneticamente diversi di HIV. Il nuovo antigene differisce dai vaccini sperimentati in precedenza in virtu' della sua proprieta' chimicamente attivata che lo rende capace di scambiare elettroni e produce forti legami covalenti.
I ricercatori hanno ustao un modello murino per generare anticorpi.
Gli scienziati del laboratorio di Sudhir Paul professore del Dipartimento di Patologia e laboratorio di Medicina dell'Universita' della Taxas Medical School di Houston hanno usato una forma chimicamente attivata dell'involucro proteico dell'HIV gp120 per stimolare la produzione di anticorpi monoclonali nel topo che bloccano l'infezione nelle cellule umane in coltura di geneticamente diversi ceppi di HIV . Paul ha detto che questi stessi anticorpi si possono trovare negli individui che restano liberi dall'AIDS nonostante un'infezione HIV di lunga data. "L'infezione HIV stessa stimola la produzione di questa classe di anticorpi, ma la quantita' e' troppo piccola per controllare l'infezione. La sfida e' rinforzare la produzione degli anticorpi protettivi negli umani usando un vaccino."
Il prototipo del vaccino si basa sulle recenti scoperte di Paul che una sottile striscia di aminoacidi numerati 421-433 nel gp120 puo' servire come tallone d'Achille dell'HIV" Diversamente dalle regioni mutabili del suo rivestimento, questa regione deve restare costante per attaccarsi alle cellule T.Ugualmente importante, l'HIV puo' sopravvivere solo se il sistema immunitario del corpo non produce anticorpi verso questa regione. Il virus minimizza la produzione di anticorpi verso la regione vulnerabile perche' silenzia anche i linfociti B, le cellule responsabili della produzione di anticorpi"Ha detto Paul "In natura, gli antigeni microbici stimolano la sintesi degli anticorpi quando si legano agli anticorpi sulla superficie delle cellule B per mezzo di deboli forze non covalenti. Nel caso dell'HIV, il legame non covalente del suo sito di attacco alla cellula induce uno stato di tolleranza della cellula B, permettendo all'infezione di procedere incontrollata. Il nostro approccio di vaccinazione covalente, rompe la tolleranza e stimola la produzione di anticorpi che inattivano il virus.
Il segnale di tolleranza viene convertito in un segnale di stimolazione perche' il forte legame covalente delle celluel B libera una grande quantita' di energia che non e' disponibile nelle tradizionali reazioni di legame, ha detto Paul.
"C'e´un'altro vantaggio. Le cellule B hanno la capacita' unica di produrre anticorpi adattati a riconoscere i gruppi chimici che abbiamo collocato nel prototipo vaccino. Gli adattamenti impartono un'attivita' similenzimatica agli anticorpi, che risulta in un legame eccezionalmente stabile dell'HIV e , qualche volta in una rottura enzimatica del rivestimento virale.Di conseguenza, gli anticorpi effettivamente inattivano l'HIV."
"Il fallimento di precedenti vaccini HIV ha prodotto pessimismo riguardo la prospettiva di un'efficace vaccinazione HIV. Il nostro approccio e' promettente ma sono necessari ulteriori studi.
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