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Messaggio Da gloria Mar 21 Dic - 19:22

Apro qui un nuovo thread perchè ho voglia di approfondire il discorso accennato nella presentazione, sul dare poco spazio al virus nella propria vita. Penso che sia utile farlo perchè non tutti capiscono un atteggiamento del genere ed alcuni lo assimilano ad una sorta di rimozione, "far finta di essere sani", diceva Gaber.
Per quanto mi riguarda non mi sarebbe possibile, mi sono infettata negli anni peggiori e sono stata in aids, conosco perciò la forza devastante del virus. In più la nostra malattia è avvolta da una montagna di pregiudizi, radicati e duri a morire. Come è capitato a tutti ne ho fatto a volte le spese.
Diciamo che in tutti questi anni è cambiato molto, prima non esistevano prospettive di cura, oggi per molti versi l'hiv è assimilabile a molte altre malattie croniche. La differenza sta nella possibilità di trasmetterla e nel fatto che per troppi anni è stata la malattia degli emarginati, delle cosiddette "categorie a rischio".
Le terapie, è vero, non sono una passeggiata ma ogni malattia cronica richiede delle terapie e noi non facciamo eccezione.
Per quanto mi riguarda ho sviluppato delle strategie di sopravvivenza e cerco di farlo nel migliore dei modi. Faccio molto sport, un po' perchè fa bene e aiuta a limitare gli effetti collaterali dei farmaci, un po' perchè mi piace. E poi vivo come tante altre persone, lavoro, ho una famiglia ecc ecc.
Nel mio piccolo cerco di creare un circolo "virtuoso" di informazione riguardo il virus dell'hiv: sono avvantaggiata dal fatto di lavorare in un ospedale dove c'è meno ignoranza ad ogni modo in tutti questi anni ho detto a molte persone della mia sieropositività, quasi tutti i miei amici lo sanno, alcuni colleghi e il mio capo. Ne parlo volentieri con loro e vedo che sono interessati a sapere, a conoscere aspetti di cui normalmente non si parla, se non in modo distorto.
Riguardo lo stigma...che dire, nel corso della storia molte malattie sono state appannaggio dei "diversi" (in senso lato)...lo erano e lo sono tutte le mst, la tbc, la lebbra, lo era persino il cancro, mi ricordo da bambina nessuno osava menzionarlo col proprio nome, lo chiamavano "il brutto male".
Credo che ognuno di noi abbia a disposizione più risorse di quanto non creda o non sappia e che occorra metterle in gioco, sviluppare strategie a breve e a lungo termine, sia per sopravvivere, anzi, vivere una vita degna di questo nome e sia per corrodere, poco a poco, l'ignoranza e la disinformazione che aleggia attorno a questa malattia.
So di essere stata prolissa e prometto di contenermi, in futuro,
buona serata a tutti!
Smile
gloria
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