La ricerca sui Non progressors indica una nuova strategia di vaccinazione
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La ricerca sui Non progressors indica una nuova strategia di vaccinazione
La ricerca facendo luce sulla Long Term Non-Progression indica una nuova strategia di vaccinazione per l'HIV
Uno dei maggiori problemi che i ricercatori hanno fronteggiato nel tentativo di sviluppare un vaccino per l'HIV e' che il virus muta con incredibile rapidita', il che significa che i suoi antigeni- che bersagliano le molecole di un vaccino- sono dei bersagli mobili. Una comparazione di individui che sono capaci di controllare l'HIV senza medicinali antiretrovirali con quelli che sono incapaci di farlo indica che un nuovo approccio alla vaccinazione potrebbe lavorare intorno a questo problema. La ricerca viene pubblicata sul numero di Luglio del Journal of Virology.
Il DNA umano contiene i cosi' chiamati retrovirus umani endogeni (HERVs),che sono quello che rimane di antichi retrovirus- fossili genetici- che in circostanze normali restano silenti, e sempre geneticamente stabili, dentro il DNA umano. In un precedente lavoro , una squadra di ricercatori guidata da Douglas Nixon dell'Universita' di California, San Francisco, ha dimostrato che l'infezione con l'HIV attiva gli HERVs che risiedono dentro le cellule infette con HIV di alcuni individui (ma non quelli nelle cellule non infette),interferendo con composti regolatori che normalmente impediscono l'espressione di questi HERVs.Gli HERVs attivati producono proteine che attirano le cellule T del sistema immunitario verso le cellule infette, bersagliandole per distruggerle. I ricercatori hanno anche dimostrato che piu' grande e' la risposta delle cellule T, minore e' la carica virale di un individuo.
Nella nuova ricerca, Devi SenGupta dell'Universita' di California, San Francisco e altri, ha esteso queste scoperte fino ad includere individui che hanno un'infezione cronoca di lungo termine HIV-1. Hanno comparato le risposte di un minuscolo gruppo di individui che sono unici nella loro capacita' di sopprimere il virus indefinitivamente senza l'aiuto di una terapia di combinazione con quelle di pazienti in terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), non controllers virali, progressors immunologici, e controlli non infetti.
Una forte risposta anti_HERV ha corrisposto ad una minore carica virale,e un piu' alto conteggio di cellule T CD4+. "E' interessante notare che i controllers che mancavano di alleli HLA (componenti del sistema immune critico) che sono associati con la protezione della malattia dell'HIV-1 ...costituivano una larga proporzione dei soggetti con le piu' forti risposte HERV, indicando che ci puo' esere un meccanismo alternativo di controllo dell'HIV (quale cellule T citotossiche specifiche per l'HERV) in questi controllers" secondo quanto scrivono i ricercatori.
Le scoperte indicano che una vaccinazione che bersagli le proteine prodotte dai geni HERV potrebbe aiutare il sistema immunitario a mantenere l'HIV sotto controllo dice SenGupta. "La nostra ricerca aiuta la preparazione per lo sviluppo di un nuovo vaccino terapeutico o preventivo contro l'HIV. Se questo conduce ad una nuova terapia anti-HIV, milioni di vite potrebbero essere migliorate in tutto il mondo".
Uno dei maggiori problemi che i ricercatori hanno fronteggiato nel tentativo di sviluppare un vaccino per l'HIV e' che il virus muta con incredibile rapidita', il che significa che i suoi antigeni- che bersagliano le molecole di un vaccino- sono dei bersagli mobili. Una comparazione di individui che sono capaci di controllare l'HIV senza medicinali antiretrovirali con quelli che sono incapaci di farlo indica che un nuovo approccio alla vaccinazione potrebbe lavorare intorno a questo problema. La ricerca viene pubblicata sul numero di Luglio del Journal of Virology.
Il DNA umano contiene i cosi' chiamati retrovirus umani endogeni (HERVs),che sono quello che rimane di antichi retrovirus- fossili genetici- che in circostanze normali restano silenti, e sempre geneticamente stabili, dentro il DNA umano. In un precedente lavoro , una squadra di ricercatori guidata da Douglas Nixon dell'Universita' di California, San Francisco, ha dimostrato che l'infezione con l'HIV attiva gli HERVs che risiedono dentro le cellule infette con HIV di alcuni individui (ma non quelli nelle cellule non infette),interferendo con composti regolatori che normalmente impediscono l'espressione di questi HERVs.Gli HERVs attivati producono proteine che attirano le cellule T del sistema immunitario verso le cellule infette, bersagliandole per distruggerle. I ricercatori hanno anche dimostrato che piu' grande e' la risposta delle cellule T, minore e' la carica virale di un individuo.
Nella nuova ricerca, Devi SenGupta dell'Universita' di California, San Francisco e altri, ha esteso queste scoperte fino ad includere individui che hanno un'infezione cronoca di lungo termine HIV-1. Hanno comparato le risposte di un minuscolo gruppo di individui che sono unici nella loro capacita' di sopprimere il virus indefinitivamente senza l'aiuto di una terapia di combinazione con quelle di pazienti in terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), non controllers virali, progressors immunologici, e controlli non infetti.
Una forte risposta anti_HERV ha corrisposto ad una minore carica virale,e un piu' alto conteggio di cellule T CD4+. "E' interessante notare che i controllers che mancavano di alleli HLA (componenti del sistema immune critico) che sono associati con la protezione della malattia dell'HIV-1 ...costituivano una larga proporzione dei soggetti con le piu' forti risposte HERV, indicando che ci puo' esere un meccanismo alternativo di controllo dell'HIV (quale cellule T citotossiche specifiche per l'HERV) in questi controllers" secondo quanto scrivono i ricercatori.
Le scoperte indicano che una vaccinazione che bersagli le proteine prodotte dai geni HERV potrebbe aiutare il sistema immunitario a mantenere l'HIV sotto controllo dice SenGupta. "La nostra ricerca aiuta la preparazione per lo sviluppo di un nuovo vaccino terapeutico o preventivo contro l'HIV. Se questo conduce ad una nuova terapia anti-HIV, milioni di vite potrebbero essere migliorate in tutto il mondo".
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