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J.Clements e A. Nath- Il reservoir Hiv nel cervello nei trials per l'eradicazione

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Messaggio Da Rafael Gio 6 Gen - 0:19

Un'intervista di Janice Clements e Avindra Nath della John Hopkins University di Baltimora,USA.

In un recente editoriale/opinione sul giornale "AIDS" Janice E. Clements, professore di patobiologia molecolare e comparativa e Avindra Nath, professore di Neurologia e Neuroscienze all'Universita John Hopkins di Baltimora,hanno fatto un richiamo ai trials sull'eradicazione dell'HIV prima che siano risolte fondamentali questioni riguardo alla biologia del virus nel cervello.Il loro timore e' che il reservoir di HIV nel cervello possa andare fuori controllo con tali strategie. Hanno gentilmente risposto ad un paio di nostre domande...

Q1 : Abbiamo letto con grande interesse l'opinione/editoriale che avete firmato congiuntamente in AIDS, potreste spiegare perche' state suonando la campana?
JC & AN : alla luce dello sforzo della nuova ricerca per l'eradicazione dell'HIV, abbiamo voluto fornire una prospettiva riguardo l'impatto sulle cellule infettate dall'HIV nel cervello. Per purgare le cellule che albergano il virus latente, sono stati testati farmaci che riattivano il virus e l'eradicazione dipende dalla presnza di farmaci antiretrovirali che prevengono il diffondersi del virus. Nel caso del Sistema Nervoso Centrale, il livello di molti farmaci antiretrovirali e' molto piu' basso che in periferia e non si sa se le strategie progettate per la riattivazione delle cellule latentemente infette nella periferia o la prevenzione della diffusione virale funzioneranno nel cervello.
In alcuni pazienti sieropositivi, il virus entra nel cervello e stabilisce un reservoir nei macrofagi ed astrociti che li' risiedono. L'attivazione del virus in queste cellule potrebbe portare ad un influsso di linfociti citotossici che portano ad un'infiammazione del cervello. Ogni processo infiammatorio del cervello puo' arrecare danno alle cellule neuronali. Il cervello, contrariamente ad altri organi risiede in un compartimento osseo e non puo' sostenere un aumento di volume senza un sostanziale danno. Quindi gli sforzi per l'eradicazione devono considerare come questa terapia possa danneggiare il cervello.

Q2 : Numerose equipe hanno annunciato l'inizio a breve termine dei "trials di eradicazione" usando SAHA o IL-7. Quali sono gli esatti rischi secondo la vostra opinione?
JC & AN : come detto prima i "trials sull'eradicazione" devono considerare l'impatto del farmaco usato per l'attivazione del virus come pure il livello di farmaci antiretrovirali nel cervello, i pazienti sieropositivi possono rischiare di sviluppare una sindrome da ricostituzione immunitaria.
Percio' dev'essere considerato un monitoraggio neurologico e neuroradiologico di questi pazienti. I ricercatori dovrebbero anche considerare di esaminare i pazienti con anormalita' neurocognitive ed escludere chi ha tali anormalita'.

Q3 : Il "paziente di Berlino" l'HIV e' stato eradicato usando un approccio diretto alle cellule T CD4+ ed il cervello non e' stato causa di recidiva, potreste commentare questo fatto?
JC & AN : Non sappiamo se questo paziente ha avuto una qualche prova di avere reservoirs nel cervello. In assenza di virus nel cervello , non ci si doveva aspettare nessun effetto. Inoltre, mentre l'HIV puo' attualmente non essere rilevato in periferia, e' molto difficile essere sicuri che un reservoir virale potenziale quale il cervello sia veramente libero da cellule infette latenti.

Q4 Attualmente, secondo voi, quale conoscimento e' richiesto prima di muoversi verso il"prossimo passo verso l'eradicazione?"
JC & AN : e' importante sviluppare affidabili e sensibili markers dei reservoirs e della replicazione nel cervello. Abbiamo anche bisogno di sviluppare un modo per quantificare il carico virale nel cervello. Questo ci aiutera' a selezionare i pazienti piu' indicati per tali studi sull'eradicazione. Se sviluppassimo indicatori sensibili dell'attivazione dei linfociti nel cervello, potremmo monitorarli strettamente per ogni eventuale sindrome da ricostituzione immunitaria del Sistema Nervoso Centrale, e quindi trattarla prima che causi un danno significativo al cervello.
Rafael
Rafael

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