HIV AIDS: Obiettivi del Millennio a piccoli passi
HIV AIDS: Obiettivi del Millennio a piccoli passi
Obiettivi del Millennio a piccoli passi
C'è ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Onu nel 2000 ma qualche risultato per ridurre la mortalità infantile e materna alla nascita già si vede.
26/09/2011
Un’analisi approfondita per monitorare i progressi necessari al raggiungimento del quarto e quinto obiettivo del “Millennium Development Goals” (MDGs), il progetto sottoscritto da tutti i paesi del mondo che elenca gli otto obiettivi da raggiungere entro il 2011 per il benessere dell’umanità, fra cui la fine della povertà e la vittoria contro l’AIDS, è stata condotta da Rafael Lozano e Christopher Murray dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington e rivela che c’è ancora molto da fare.
Il quarto e quinto obiettivo riguardano rispettivamente la tutela della salute infantile e materna: secondo i dati della ricerca, purtroppo solo nove dei 137 paesi in via di sviluppo riusciranno a raggiungere entro il 2015 la riduzione di entrambe, in particolare solo 31 paesi raggiungeranno l’obiettivo numero 4 - riduzione di due terzi della mortalità infantile - e 13 paesi il numero 5 - riduzione di tre quarti della mortalità materna. Ma qualche dato positivo c’è: si è registrato un abbassamento globale del dato di mortalità infantile sotto i 5 anni - 7,2 milioni nel 2011 contro gli 11 milioni del 1990 - con una diminuzione del decennio 2000-2011 più forte del precedente decennio 1990-2000. A livello mondiale l’abbassamento è del 2,6% ma purtroppo non è uniforme: zone quali l’Africa Sub-sahariana registrano addirittura un aumento del 15%.
La mortalità materna è invece scesa da 409mila casi nel 1990 a circa 273mila nel 2011. Si stima che 56mila di queste morti nel 2011 siano dovute all’HIV. I decessi legati alla gravidanza e al , inoltre, sono scesi dal 2005 al 2011 di oltre 73mila unità, in particolare in paesi come India, Cina, Etiopia, Nigeria, Indonesia e Afghanistan. Su questi fronti, hanno agito positivamente i programmi sanitari messi in atto a livello globale quali la prevenzione delle malattie infettive, la diffusione dell’istruzione primaria, gli investimenti per costruire ospedali e cliniche ma un’immediata e condivisa accelerazione delle azioni è fortemente necessaria per permettere a tutti i paesi di arrivare alla piena tutela della salute materno-infantile.
Il summit 2010 dell’organizzazione MDG si è concluso con un impegno da parte di tutti i capi di Stato dei paesi coinvolti a raccogliere risorse pari a 40 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni da investire in questa importantissima direzione.
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C'è ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Onu nel 2000 ma qualche risultato per ridurre la mortalità infantile e materna alla nascita già si vede.
26/09/2011
Un’analisi approfondita per monitorare i progressi necessari al raggiungimento del quarto e quinto obiettivo del “Millennium Development Goals” (MDGs), il progetto sottoscritto da tutti i paesi del mondo che elenca gli otto obiettivi da raggiungere entro il 2011 per il benessere dell’umanità, fra cui la fine della povertà e la vittoria contro l’AIDS, è stata condotta da Rafael Lozano e Christopher Murray dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington e rivela che c’è ancora molto da fare.
Il quarto e quinto obiettivo riguardano rispettivamente la tutela della salute infantile e materna: secondo i dati della ricerca, purtroppo solo nove dei 137 paesi in via di sviluppo riusciranno a raggiungere entro il 2015 la riduzione di entrambe, in particolare solo 31 paesi raggiungeranno l’obiettivo numero 4 - riduzione di due terzi della mortalità infantile - e 13 paesi il numero 5 - riduzione di tre quarti della mortalità materna. Ma qualche dato positivo c’è: si è registrato un abbassamento globale del dato di mortalità infantile sotto i 5 anni - 7,2 milioni nel 2011 contro gli 11 milioni del 1990 - con una diminuzione del decennio 2000-2011 più forte del precedente decennio 1990-2000. A livello mondiale l’abbassamento è del 2,6% ma purtroppo non è uniforme: zone quali l’Africa Sub-sahariana registrano addirittura un aumento del 15%.
La mortalità materna è invece scesa da 409mila casi nel 1990 a circa 273mila nel 2011. Si stima che 56mila di queste morti nel 2011 siano dovute all’HIV. I decessi legati alla gravidanza e al , inoltre, sono scesi dal 2005 al 2011 di oltre 73mila unità, in particolare in paesi come India, Cina, Etiopia, Nigeria, Indonesia e Afghanistan. Su questi fronti, hanno agito positivamente i programmi sanitari messi in atto a livello globale quali la prevenzione delle malattie infettive, la diffusione dell’istruzione primaria, gli investimenti per costruire ospedali e cliniche ma un’immediata e condivisa accelerazione delle azioni è fortemente necessaria per permettere a tutti i paesi di arrivare alla piena tutela della salute materno-infantile.
Il summit 2010 dell’organizzazione MDG si è concluso con un impegno da parte di tutti i capi di Stato dei paesi coinvolti a raccogliere risorse pari a 40 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni da investire in questa importantissima direzione.
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