2009, Set 16- Come l'HIV azzoppa le cellule immunitarie
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2009, Set 16- Come l'HIV azzoppa le cellule immunitarie
Per parare i patogeni causa di malattie, le cellule immunitarie devono essere mobili e capaci di stabilire contatto una con l'altra. Il gruppo di lavoro del Professor Dr.Oliver Fackler del Dipartimento di virologia dell'Istituto di Igiene dell'Heidelberg University Hospital ha scoperto un meccanismo in un modello animale che rivela come l'HIV , patogeno dell'AIDS, azzoppa le cellule immunitarie: la mobilita' cellulare viene inibita dalla proteina Nef dell'HIV.
Oltre 30 milioni di persone nel mondo sono infettate con l'HIV. Tipicamente, dopo l'infezione iniziale accompagnata da sintomi acuti, c'e´un periodo di latenza di numerosi anni prima che la sindrome dell'immunodeficienza acquisita (AIDS) si manifesti. Il virus dell'immunodeficienza (HIV) ha sviluppato numerose strategie per eludere le difese del corpo e i farmaci somministrati. Il prerequisito per un'efficace riproduzione del virus nel corpo del paziente e' la propria proteina virale Nef. Senza la Nef lo sviluppo dell'AIDS e' significativamente rallentato o addirittura bloccato completamente. Il sottostante meccanismo di quest'osservazione era completamente un mistero fino ad ora.
I virus alterano le strutture di supporto delle cellule affette, rendendoli capaci di entrare nelle cellule piu' facilmente. L'elemento strutturale della cellula, actina, che da' anche ai muscoli la loro mobilita', aiuta nella motilita' le cellule immunitarie. Questo e' necessario per le cellule immunitarie per essere in grado di stabilire un contatto l'una con l'altra e combattere il virus. Dopo ciascun movimento l'actina deve ritornare al suo stato originale in modo da essere di nuovo disponibile.
L'HIV attacca specialmente le cellule immunitarie del tipo T-helper. Queste cellule sostengono non solamente la diretta "difesa contro il nemico" ma sono anche necessarie per costruire sufficienti anticorpi contro l'invasore. Per questo devono poter contare sulla loro mobilita'.
I ricercatori hanno esaminato il movimento delle cellule in embrioni del pesce zebra vivente e sono stati in grado di dimostrare che la mobilita' cellulare viene inibita dalla proteina Nef. Poiche' hanno continuato i loro esperimenti su colture cellulari, sono stati in grado di spiegare il meccanismo sottostante: Nef fa si' che un enzima che normalmente non ha niente a che fare con la mobilita' cellulare deattivi un regolatore per la rigenerazione dell'actina. Nef, percio' causa un corto.circuito di due maccanismi cellulari, quindi inibendo la riorganizzazione della struttura cellulare actina e l'abilita' della cellula di muoversi.Quindi le cellule immunitarie colpite non possono piu' espletare la loro funzione.
"Speculiamo che l'effetto negativo del Nef sulla mobilita' delle cellule T-helper ha alla lunga conseguenze su un'efficace formazione di anticorpi da parte dei B-linfociti del paziente. Il meccanismo che abbiamo descritto potrebbe essere coinvolto nell'osservato aumentato malfunzionamento dei B-linfociti nei pazienti con AIDS" spiega il Professor Falcker. Finora Nef non e' stato un obiettivo della terapia antiretrovirale. Dal momento che i primi meccanismi molecolari sono stati decodificati , tuttavia, e l'importanza del Nef per la malattia e' diventata piu' chiara, questo potrebbe cambiare in futuro.
Oltre 30 milioni di persone nel mondo sono infettate con l'HIV. Tipicamente, dopo l'infezione iniziale accompagnata da sintomi acuti, c'e´un periodo di latenza di numerosi anni prima che la sindrome dell'immunodeficienza acquisita (AIDS) si manifesti. Il virus dell'immunodeficienza (HIV) ha sviluppato numerose strategie per eludere le difese del corpo e i farmaci somministrati. Il prerequisito per un'efficace riproduzione del virus nel corpo del paziente e' la propria proteina virale Nef. Senza la Nef lo sviluppo dell'AIDS e' significativamente rallentato o addirittura bloccato completamente. Il sottostante meccanismo di quest'osservazione era completamente un mistero fino ad ora.
I virus alterano le strutture di supporto delle cellule affette, rendendoli capaci di entrare nelle cellule piu' facilmente. L'elemento strutturale della cellula, actina, che da' anche ai muscoli la loro mobilita', aiuta nella motilita' le cellule immunitarie. Questo e' necessario per le cellule immunitarie per essere in grado di stabilire un contatto l'una con l'altra e combattere il virus. Dopo ciascun movimento l'actina deve ritornare al suo stato originale in modo da essere di nuovo disponibile.
L'HIV attacca specialmente le cellule immunitarie del tipo T-helper. Queste cellule sostengono non solamente la diretta "difesa contro il nemico" ma sono anche necessarie per costruire sufficienti anticorpi contro l'invasore. Per questo devono poter contare sulla loro mobilita'.
I ricercatori hanno esaminato il movimento delle cellule in embrioni del pesce zebra vivente e sono stati in grado di dimostrare che la mobilita' cellulare viene inibita dalla proteina Nef. Poiche' hanno continuato i loro esperimenti su colture cellulari, sono stati in grado di spiegare il meccanismo sottostante: Nef fa si' che un enzima che normalmente non ha niente a che fare con la mobilita' cellulare deattivi un regolatore per la rigenerazione dell'actina. Nef, percio' causa un corto.circuito di due maccanismi cellulari, quindi inibendo la riorganizzazione della struttura cellulare actina e l'abilita' della cellula di muoversi.Quindi le cellule immunitarie colpite non possono piu' espletare la loro funzione.
"Speculiamo che l'effetto negativo del Nef sulla mobilita' delle cellule T-helper ha alla lunga conseguenze su un'efficace formazione di anticorpi da parte dei B-linfociti del paziente. Il meccanismo che abbiamo descritto potrebbe essere coinvolto nell'osservato aumentato malfunzionamento dei B-linfociti nei pazienti con AIDS" spiega il Professor Falcker. Finora Nef non e' stato un obiettivo della terapia antiretrovirale. Dal momento che i primi meccanismi molecolari sono stati decodificati , tuttavia, e l'importanza del Nef per la malattia e' diventata piu' chiara, questo potrebbe cambiare in futuro.
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