Kenya: salute e ambiente
Kenya: salute e ambiente
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Kenya: salute e ambiente al centro della riunione dei rappresentanti delle province anglicane dell'Africa
Ventotto rappresentanti di province anglicane presenti in Europa, Africa, America, Asia e Oceania hanno aperto lunedì a Nairobi, in Kenya, la prima Conferenza consultiva della Comunione anglicana. In concomitanza di questo evento, si tiene anche il Consiglio dei rappresentanti delle province anglicane dell’Africa che analizzano i temi specifici del Continente. I lavori di queste due assemblee si concluderanno venerdì.
Il principale tema al centro del dibattito dei rappresentanti anglicani riguarda i piani assistenziali che le varie organizzazioni d’aiuto portano avanti per rispondere alla grande richiesta di assistenza che viene dai Paesi del Continente nero dove i malati di Aids e quelli contagiati dal virus Hiv raggiungono ormai percentuali impressionanti. Per questo motivo, a Nairobi sono presenti anche i rappresentanti di due organizzazioni anglicane specializzate nell’assistenza ai malati: Alison Taylor, dell’organizzazione australiana Anglicord, e Adele Finney, responsabile del Primates World Relief and Development Fund che ha la sua sede principale in Canada.
Lunedì, nel corso della sessione mattutina dei lavori a Nairobi, ha preso la parola Elijah Fung, esponente della comunità di Hong Kong raccolta intorno alla cattedrale anglicana di St John. La signora Fung ha esposto l’azione svolta dai volontari delle diverse associazioni anglicane locali per soccorrere le numerose vittime dell’Aids, per informare i fedeli sui rischi del contagio da Hiv e per aiutare i tanti migranti di fede anglicana che hanno trovato una occupazione nella grande città della Cina meridionale.
Al suo intervento è seguito quello del pastore uruguaiano Alejandro Manzoni, rappresentante dell’organizzazione Promocion Humana, un’agenzia che opera per lo sviluppo economico delle aree depresse in Centro e in Sud America. Il pastore ha sottolineato «il bisogno d’incrementare il coordinamento tra le varie agenzie anglicane in Sud America per affrontare unite le grandi sfide poste da questo subcontinente sempre più colpito dallo scempio ambientale, dallo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali e dove le disuguaglianze sociali diventano sempre più ampie».
All’inizio della sessione pomeridiana, ha preso la parola il delegato di Haiti, reverendo Cole Frantz. Il pastore ha descritto gli sforzi compiuti dalle organizzazioni anglicane per la ricostruzione dell’isola dopo il terribile terremoto dello scorso anno. Cole Frantz sarà anche presente alla sessione speciale di venerdì prossimo quando anche altre organizzazioni anglicane di diversi Paesi illustreranno l’opera di ricostruzione delle case distrutte dal terremoto.
Al termine della giornata di lunedì, ha preso la parola George Kiriau, rappresentante della comunità anglicana delle Isole Salomone. In questo arcipelago dell’oceano Pacifico, il problema principale è quello dei cambiamenti climatici e la conseguente crescita del livello delle acque del mare che in un relativamente breve arco di tempo potrebbero sommergere gran parte della superficie degli atolli. Le organizzazioni anglicane presenti in questo territorio si stanno battendo per arrivare presto a nuovi regolamenti ambientali che possano salvaguardare l’ambiente e ritardare la perdita degli atolli.
A Nairobi è stato presentato anche il progetto per un nuovo sito in rete dove ogni diocesi della Comunione anglicana può avere un suo spazio riservato per illustrare le iniziative che vengono intraprese. Secondo gli ideatori, questo strumento informatico renderà più facile condividere le varie iniziative e approfondire le reciproche conoscenze tra fedeli che vivono in Paesi anche molto lontani.
(L’Osservatore Romano)
Kenya: salute e ambiente al centro della riunione dei rappresentanti delle province anglicane dell'Africa
Ventotto rappresentanti di province anglicane presenti in Europa, Africa, America, Asia e Oceania hanno aperto lunedì a Nairobi, in Kenya, la prima Conferenza consultiva della Comunione anglicana. In concomitanza di questo evento, si tiene anche il Consiglio dei rappresentanti delle province anglicane dell’Africa che analizzano i temi specifici del Continente. I lavori di queste due assemblee si concluderanno venerdì.
Il principale tema al centro del dibattito dei rappresentanti anglicani riguarda i piani assistenziali che le varie organizzazioni d’aiuto portano avanti per rispondere alla grande richiesta di assistenza che viene dai Paesi del Continente nero dove i malati di Aids e quelli contagiati dal virus Hiv raggiungono ormai percentuali impressionanti. Per questo motivo, a Nairobi sono presenti anche i rappresentanti di due organizzazioni anglicane specializzate nell’assistenza ai malati: Alison Taylor, dell’organizzazione australiana Anglicord, e Adele Finney, responsabile del Primates World Relief and Development Fund che ha la sua sede principale in Canada.
Lunedì, nel corso della sessione mattutina dei lavori a Nairobi, ha preso la parola Elijah Fung, esponente della comunità di Hong Kong raccolta intorno alla cattedrale anglicana di St John. La signora Fung ha esposto l’azione svolta dai volontari delle diverse associazioni anglicane locali per soccorrere le numerose vittime dell’Aids, per informare i fedeli sui rischi del contagio da Hiv e per aiutare i tanti migranti di fede anglicana che hanno trovato una occupazione nella grande città della Cina meridionale.
Al suo intervento è seguito quello del pastore uruguaiano Alejandro Manzoni, rappresentante dell’organizzazione Promocion Humana, un’agenzia che opera per lo sviluppo economico delle aree depresse in Centro e in Sud America. Il pastore ha sottolineato «il bisogno d’incrementare il coordinamento tra le varie agenzie anglicane in Sud America per affrontare unite le grandi sfide poste da questo subcontinente sempre più colpito dallo scempio ambientale, dallo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali e dove le disuguaglianze sociali diventano sempre più ampie».
All’inizio della sessione pomeridiana, ha preso la parola il delegato di Haiti, reverendo Cole Frantz. Il pastore ha descritto gli sforzi compiuti dalle organizzazioni anglicane per la ricostruzione dell’isola dopo il terribile terremoto dello scorso anno. Cole Frantz sarà anche presente alla sessione speciale di venerdì prossimo quando anche altre organizzazioni anglicane di diversi Paesi illustreranno l’opera di ricostruzione delle case distrutte dal terremoto.
Al termine della giornata di lunedì, ha preso la parola George Kiriau, rappresentante della comunità anglicana delle Isole Salomone. In questo arcipelago dell’oceano Pacifico, il problema principale è quello dei cambiamenti climatici e la conseguente crescita del livello delle acque del mare che in un relativamente breve arco di tempo potrebbero sommergere gran parte della superficie degli atolli. Le organizzazioni anglicane presenti in questo territorio si stanno battendo per arrivare presto a nuovi regolamenti ambientali che possano salvaguardare l’ambiente e ritardare la perdita degli atolli.
A Nairobi è stato presentato anche il progetto per un nuovo sito in rete dove ogni diocesi della Comunione anglicana può avere un suo spazio riservato per illustrare le iniziative che vengono intraprese. Secondo gli ideatori, questo strumento informatico renderà più facile condividere le varie iniziative e approfondire le reciproche conoscenze tra fedeli che vivono in Paesi anche molto lontani.
(L’Osservatore Romano)
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