Lila a Grillo: «L’Hiv non è una bufala»
Lila a Grillo: «L’Hiv non è una bufala»
Beppe Grillo in uno spettacolo del 1998
Il comico parla di malattie, farmaci e definisce l’Aids «la più grande bufala di questo secolo»
Roma - Su Internet si trovano molti video che mostrano diversi spettacoli di Beppe Grillo che risalgono ad alcuni anni fa e in cui il comico (e ora leader del Movimento 5 Stelle) parla di sanità e dell’Aids. In particolare nello spettacolo del 1998, dal titolo “Apocalisse morbida”, Grillo ha affrontato il tema dell’Aids, definendolo «la più grande bufala di questo secolo».
Proprio per questo motivo la Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) scrive a Grillo e chiede una «chiara, aggiornata e seria presa di posizione sul tema Hiv e dell’Aids» dato che «il suo nome viene molto sbandierato, grazie a un suo spettacolo di qualche anno fa, in innumerevoli mail che riceviamo e post che affollano siti e social network nostri e altrui, compreso il suo blog» nel quale Grillo afferma che l’Aids è una «bufala».
«Siamo perfettamente consapevoli che lo spettacolo teatrale non equivale a un programma politico. Altrettanto però - spiega Alessandra Cerioli presidente nazionale Lila onlus - non si può dire di parecchi suoi attuali estimatori, che quello spettacolo lo stanno usando contro di noi e contro il buonsenso».
Nello spettacolo del 1998 Grillo definì l’Aids, «la più grande bufala di questo secolo», negando così, spiega la Lila, il legame tra Hiv e Aids, ovvero negando che sia un virus trasmissibile che danneggia il sistema immunitario favorendo l’insorgere di patologie opportunistiche che possono portare alla morte.
«Erano anni - continua la Lila - in cui la discussione sul virus era accesa e non avanzata come oggi, anche se erano disponibili già dal 1996 le terapie che ancora oggi permettono la sopravvivenza alle persone che vivono con l’Hiv (gli inibitori della proteasi, non l’Azt). Erano gli anni in cui in Sudafrica il presidente Mbeki abbracciava le teorie dette, appunto, negazioniste, e invece di preoccuparsi di fornire ai propri cittadini le giuste terapie, diceva loro di curarsi col succo di limone, condannandoli a morte certa. Rinnegando Mandela, che l’anno prima, nel 1997, aveva varato la legge “Medicines and Related Substances Control Amendment Act”, per rendere disponibili i farmaci salvavita più economici».
«Egregio Beppe Grillo, dia una mano alle persone che vivono con l’Hiv e ai loro cari in questa lotta che ormai ha trent’anni e ancora non vede la fine. Abbiamo bisogno di tutto, tranne che di un suo video dove dice che l’Aids è la più grande bufala del secolo», conclude Cerioli.
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Il comico parla di malattie, farmaci e definisce l’Aids «la più grande bufala di questo secolo»
Roma - Su Internet si trovano molti video che mostrano diversi spettacoli di Beppe Grillo che risalgono ad alcuni anni fa e in cui il comico (e ora leader del Movimento 5 Stelle) parla di sanità e dell’Aids. In particolare nello spettacolo del 1998, dal titolo “Apocalisse morbida”, Grillo ha affrontato il tema dell’Aids, definendolo «la più grande bufala di questo secolo».
Proprio per questo motivo la Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) scrive a Grillo e chiede una «chiara, aggiornata e seria presa di posizione sul tema Hiv e dell’Aids» dato che «il suo nome viene molto sbandierato, grazie a un suo spettacolo di qualche anno fa, in innumerevoli mail che riceviamo e post che affollano siti e social network nostri e altrui, compreso il suo blog» nel quale Grillo afferma che l’Aids è una «bufala».
«Siamo perfettamente consapevoli che lo spettacolo teatrale non equivale a un programma politico. Altrettanto però - spiega Alessandra Cerioli presidente nazionale Lila onlus - non si può dire di parecchi suoi attuali estimatori, che quello spettacolo lo stanno usando contro di noi e contro il buonsenso».
Nello spettacolo del 1998 Grillo definì l’Aids, «la più grande bufala di questo secolo», negando così, spiega la Lila, il legame tra Hiv e Aids, ovvero negando che sia un virus trasmissibile che danneggia il sistema immunitario favorendo l’insorgere di patologie opportunistiche che possono portare alla morte.
«Erano anni - continua la Lila - in cui la discussione sul virus era accesa e non avanzata come oggi, anche se erano disponibili già dal 1996 le terapie che ancora oggi permettono la sopravvivenza alle persone che vivono con l’Hiv (gli inibitori della proteasi, non l’Azt). Erano gli anni in cui in Sudafrica il presidente Mbeki abbracciava le teorie dette, appunto, negazioniste, e invece di preoccuparsi di fornire ai propri cittadini le giuste terapie, diceva loro di curarsi col succo di limone, condannandoli a morte certa. Rinnegando Mandela, che l’anno prima, nel 1997, aveva varato la legge “Medicines and Related Substances Control Amendment Act”, per rendere disponibili i farmaci salvavita più economici».
«Egregio Beppe Grillo, dia una mano alle persone che vivono con l’Hiv e ai loro cari in questa lotta che ormai ha trent’anni e ancora non vede la fine. Abbiamo bisogno di tutto, tranne che di un suo video dove dice che l’Aids è la più grande bufala del secolo», conclude Cerioli.
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