Lila contro Lufthansa Italia
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Lila contro Lufthansa Italia: non assume sieropositivi
pubblicato: martedì 15 febbraio 2011 da aelred
È possibile, nel 2011, che una persona perda l’occasione di un posto di lavoro a causa della sua sieropositività? La Lila, Lega italiana per la lotta all’Aids, denuncia un fatto che, se confermato, sarebbe aberrante: Lufthansa Italia, il braccio italiano della compagnia aerea tedesca, discrimina le persone sieropositive.
Secondo la ricostruzione della Lila, al termine delle selezioni per l’assunzione di personale di volo, la compagnia ha chiesto un certificato di sieronegatività e i dipendenti che non l’hanno potuto produrre non sono stati assunti. Da parte sua Lufthansa si è rifiutata di commentare e ha spiegato ruvidamente che questioni di questo tipo
sono soggette a discussioni bilaterali. Le decisioni relative alle assunzioni seguono le indicazioni di legge appropriate
Ma come è possibile che lo stato sierologico di una persona sia soggetto a “discussioni bilaterali”? E poi, che interessa a una compagnia aerea se un dipendente è sieropositivo o sieronegativo? Se le cose stessero così sarebbe davvero un momento terribile per i diritti dei lavoratori e soprattutto per le vite di chi ogni giorno deve fare i conti con l’Hiv.
Lila contro Lufthansa Italia: non assume sieropositivi
pubblicato: martedì 15 febbraio 2011 da aelred
È possibile, nel 2011, che una persona perda l’occasione di un posto di lavoro a causa della sua sieropositività? La Lila, Lega italiana per la lotta all’Aids, denuncia un fatto che, se confermato, sarebbe aberrante: Lufthansa Italia, il braccio italiano della compagnia aerea tedesca, discrimina le persone sieropositive.
Secondo la ricostruzione della Lila, al termine delle selezioni per l’assunzione di personale di volo, la compagnia ha chiesto un certificato di sieronegatività e i dipendenti che non l’hanno potuto produrre non sono stati assunti. Da parte sua Lufthansa si è rifiutata di commentare e ha spiegato ruvidamente che questioni di questo tipo
sono soggette a discussioni bilaterali. Le decisioni relative alle assunzioni seguono le indicazioni di legge appropriate
Ma come è possibile che lo stato sierologico di una persona sia soggetto a “discussioni bilaterali”? E poi, che interessa a una compagnia aerea se un dipendente è sieropositivo o sieronegativo? Se le cose stessero così sarebbe davvero un momento terribile per i diritti dei lavoratori e soprattutto per le vite di chi ogni giorno deve fare i conti con l’Hiv.
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