Aids: Lila, contro Hiv in Italia poca prevenzione

ROMA, 19 LUG - Cambiare le politiche di prevenzione delle infezioni da Hiv, che nel 2011 si sono basate solo sulla promozione del test dell' Hiv tra la popolazione in generale, senza prevedere programmi specifici per le fasce piu' vulnerabili. E' quanto chiede al Governo la Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids (Lila) in occasione della XIX Conferenza internazionale sull'Aids che si terra' a Washington dal 22 al 27 luglio. "La fotografia che esce dal 'Country Report' biennale appena inviato dal ministero della Salute all'Unaids e' quella di un'unica spesa di prevenzione indirizzata alla 'comunicazione' che in Italia e' stata complessivamente nel 2011 di 180 mila euro, destinata esclusivamente alla promozione del test Hiv nella popolazione generale - spiega in una nota la Lila - mentre i Paesi europei stanziano cifre che vanno da centinaia di migliaia di euro a diversi milioni per sviluppare anche programmi specifici per le popolazioni vulnerabili, nel nostro Paese semplicemente la prevenzione non si fa". "In tempi di 'spending review' - prosegue la nota - pare che nessuno si renda conto che una fetta non indifferente della spesa sanitaria, circa mezzo miliardo di euro (per l'esattezza 470 milioni), se ne va ogni anno solo per i farmaci antiretrovirali, per un'infezione che puo' essere evitata". La Lila lamenta inoltre l'assenza in Italia di un piano strategico sull'Hiv e di un sistema di monitoraggio e valutazione e la mancanza di programmi di prevenzione destinati alle fasce di popolazione piu' colpite. "I dati di confronto con altri Paesi possono aiutare a capire meglio cosa significa avere un piano strategico - spiega l'associazione - in Germania per la prevenzione nel 2011 si sono spesi 29 milioni di euro in Spagna la spesa complessiva da parte del governo e' stata di circa 15 milioni di euro, altrettanto e' stato stanziato dalle Comunita' autonome, mentre in Svizzera la sola Confederazione investe ogni anno circa 10 milioni di euro". (ANSA).

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