Freddie: un mito che non tramonta
Freddie: un mito che non tramonta
In preparazione un film biografico sul cantante dei Queen, protagonista l'attore Sasha Baron Cohen. In uscita anche un libro che ripercorre la storia della band attraverso 200 foto esclusive
ROMA -
Sono passati vent'anni dalla morte di Freddie Mercury, ma la stella del cantante dei Queen non accenna a spegnersi nel panorama del rock internazionale e il gruppo britannico, una delle formazioni che ha venduto più dischi nel mondo, ha paradossalmente ottenuto la maggior parte delle vendite dopo la morte della sua inconfondibile voce.
Canzoni come ''Bohemian Rhapsody'' e ''Don't Stop Me Now'', scritte da Mercury, sono ormai entrate nella storia della musica e una nuova generazione di artisti come Lady Gaga, Robbie Williams e Muse, ammettono l'influenza dei Queen.
Nato nel 1946 da una famiglia di origine indiana, che viveva sull'isola di Zanzibar, Freddie, il cui vero nome era Farrokh Bulsara, si era trasferito a Londra negli anni sessanta e insieme a Brian May e Roger Taylor fondò i Queen nel 1970. In bilico fra travestitismo glam, hard-rock, pop e disco, il gruppo finì con il cavalcare varie correnti musicali dell'epoca, raggiungendo un enorme successo. Omosessuale dichiarato, Mercury si ammalò di Hiv e smise di esibirsi a partire dal 1987, ma confessò la sua malattia solo poche ore prima di morire, diffondendo un comunicato alla stampa.
“Come ormai sapete” scrisse Brian May ai membri del fan club, “Freddie ha combattuto la terribile malattia dell’Aids per molti anni, e per parecchio tempo non ne eravamo a conoscenza neanche noi”. Si spense a Londra il 24 novembre del 1991, in seguito alle complicazioni di una broncopolmonite, dovuta all'Aids conclamato e il suo caso fu uno di quelli che in quegli anni contribuirono a far prendere coscienza su quella terribile malattia.
In un'intervista del 1987 aveva dichiarato di non aver alcuna intenzione di invecchiare: ''Ho vissuto pienamente la mia vita e se muoio domani, non mi importa. Ho fatto tutto quello che dovevo fare''.
I suoi compagni di band hanno, poi, continuato a cavalcare l'onda commerciale delle prematura scomparsa di Freddie.
May e Taylor, insieme al cantante Paul Rodgers, hanno riportato in vita i Queen, con una lunga tournee in Europa da tutto esaurito.
Attualmente su Freddie è in preparazione un film biografico, con l'attore di ''Borat'', Sacha Baron Cohen, nella parte del protagonista.
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Sono passati vent'anni dalla morte di Freddie Mercury, ma la stella del cantante dei Queen non accenna a spegnersi nel panorama del rock internazionale e il gruppo britannico, una delle formazioni che ha venduto più dischi nel mondo, ha paradossalmente ottenuto la maggior parte delle vendite dopo la morte della sua inconfondibile voce.
Canzoni come ''Bohemian Rhapsody'' e ''Don't Stop Me Now'', scritte da Mercury, sono ormai entrate nella storia della musica e una nuova generazione di artisti come Lady Gaga, Robbie Williams e Muse, ammettono l'influenza dei Queen.
Nato nel 1946 da una famiglia di origine indiana, che viveva sull'isola di Zanzibar, Freddie, il cui vero nome era Farrokh Bulsara, si era trasferito a Londra negli anni sessanta e insieme a Brian May e Roger Taylor fondò i Queen nel 1970. In bilico fra travestitismo glam, hard-rock, pop e disco, il gruppo finì con il cavalcare varie correnti musicali dell'epoca, raggiungendo un enorme successo. Omosessuale dichiarato, Mercury si ammalò di Hiv e smise di esibirsi a partire dal 1987, ma confessò la sua malattia solo poche ore prima di morire, diffondendo un comunicato alla stampa.
“Come ormai sapete” scrisse Brian May ai membri del fan club, “Freddie ha combattuto la terribile malattia dell’Aids per molti anni, e per parecchio tempo non ne eravamo a conoscenza neanche noi”. Si spense a Londra il 24 novembre del 1991, in seguito alle complicazioni di una broncopolmonite, dovuta all'Aids conclamato e il suo caso fu uno di quelli che in quegli anni contribuirono a far prendere coscienza su quella terribile malattia.
In un'intervista del 1987 aveva dichiarato di non aver alcuna intenzione di invecchiare: ''Ho vissuto pienamente la mia vita e se muoio domani, non mi importa. Ho fatto tutto quello che dovevo fare''.
I suoi compagni di band hanno, poi, continuato a cavalcare l'onda commerciale delle prematura scomparsa di Freddie.
May e Taylor, insieme al cantante Paul Rodgers, hanno riportato in vita i Queen, con una lunga tournee in Europa da tutto esaurito.
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