IBM lotta contro la malaria, ringraziando Watson
IBM lotta contro la malaria, ringraziando Watson
I fondi vinti dal supercomputer di Big Blue a Jeopardy stanno finanziando una nuova area di ricerca del progetto World Grid che servirà a trovare una cura per la malaria farmaco-resistente, una malattia che contribuisce a mantenere nell'arretratezza molti Paesi.
Il supercomputer Watson all'inizio di quest'anno è diventato famoso per aver vinto nel più noto dei quiz televisivi statunitensi, Jeopardy. IBM aveva devoluto metà del premio in denaro a The Scripps Research Institute, che oggi spera di sfruttare tale risorsa nella ricerca per una cura in grado di sconfiggere la malaria farmaco-resistente.
Questo tipo di ricerca scientifica non è costosa solo in termini finanziari. Le analisi e le simulazioni infatti richiedono una grandissima potenza di calcolo, e per questo IBM e l'istituto di ricerca hanno deciso di ricorrere alla pratica del crowd sourcing, "sollecitando chiunque sia in possesso di un personal computer a entrare a far parte della World Community Grid, una sorta di supercomputer della gente che masticherà numeri ed effettuerà simulazioni per il progetto GO Fight Against Malaria che Scripps Research e IBM hanno lanciato sul sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
World Grid Computing contro la malaria
Si tratta di un progetto del tutto analogo al più noto SETI@home, che chiede agli utenti di mettere a disposizione il proprio PC per analizzare i segnali raccolti dallo spazio, alla ricerca di forme di vita intelligenti. In questo caso l'obiettivo è però molto più concreto, e forse a portata di mano.
Finora si sono messi insieme circa 2 milioni di computer, da parte di 575.000 persone in 80 diversi paesi del mondo. "La World Community Grid" come altre iniziative analoghe "assegna a ogni PC piccoli compiti informatici da svolgere quando i dispositivi non vengono utilizzati dai loro possessori, quindi invia i risultati ai ricercatori che stanno cercando un modo più rapido per curare la malattia, trovano materiali da energie rinnovabili, creano tecniche per la depurazione dell'acqua o sviluppano ingredienti base per alimenti più sani". In altre parole chi decide di aggiungere il proprio PC a questa rete non dovrà temere di perdere prestazioni, perché l'applicazione si attiva solo quando la macchina è ferma.
In passato questo metodo si è già dimostrato efficace, e infatti ha portato alla scoperta di "due promettenti inibitori dell'HIV". Nel caso della malaria farmaco-resistente i ricercatori sperano di ridurre il tempo necessario per la ricerca da cento a un solo anno.
"Con la perseveranza e molto aiuto da parte di IBM e degli scienziati dello Scripps Research, siamo ora pronti a lanciare il più grande progetto di ricerca computazionale mai compiuto contro la malaria farmaco-resistente", ha affermato S. Litow, Vice President IBM della Corporate Citizenship & Corporate Affairs e President of IBM's International Foundation.
La malaria miete oltre un milione di vittime ogni anno (l'85% sono bambini), e secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) questa è una "malattia della povertà", un parassita che lascia un segno indelebile sulle persone colpite. Infatti "coloro che sopravvivono sono spesso soggetti ad alterazioni nell'apprendimento, assenze scolastiche, perdita di lavoro e maggiore indigenza economica. Nelle aree in cui è più diffusa, può rappresentare il 40 per cento di tutti i costi della sanità pubblica". Una descrizione più che sufficiente a capire perché è importante fermare questo male terribile.
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Il supercomputer Watson all'inizio di quest'anno è diventato famoso per aver vinto nel più noto dei quiz televisivi statunitensi, Jeopardy. IBM aveva devoluto metà del premio in denaro a The Scripps Research Institute, che oggi spera di sfruttare tale risorsa nella ricerca per una cura in grado di sconfiggere la malaria farmaco-resistente.
Questo tipo di ricerca scientifica non è costosa solo in termini finanziari. Le analisi e le simulazioni infatti richiedono una grandissima potenza di calcolo, e per questo IBM e l'istituto di ricerca hanno deciso di ricorrere alla pratica del crowd sourcing, "sollecitando chiunque sia in possesso di un personal computer a entrare a far parte della World Community Grid, una sorta di supercomputer della gente che masticherà numeri ed effettuerà simulazioni per il progetto GO Fight Against Malaria che Scripps Research e IBM hanno lanciato sul sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
World Grid Computing contro la malaria
Si tratta di un progetto del tutto analogo al più noto SETI@home, che chiede agli utenti di mettere a disposizione il proprio PC per analizzare i segnali raccolti dallo spazio, alla ricerca di forme di vita intelligenti. In questo caso l'obiettivo è però molto più concreto, e forse a portata di mano.
Finora si sono messi insieme circa 2 milioni di computer, da parte di 575.000 persone in 80 diversi paesi del mondo. "La World Community Grid" come altre iniziative analoghe "assegna a ogni PC piccoli compiti informatici da svolgere quando i dispositivi non vengono utilizzati dai loro possessori, quindi invia i risultati ai ricercatori che stanno cercando un modo più rapido per curare la malattia, trovano materiali da energie rinnovabili, creano tecniche per la depurazione dell'acqua o sviluppano ingredienti base per alimenti più sani". In altre parole chi decide di aggiungere il proprio PC a questa rete non dovrà temere di perdere prestazioni, perché l'applicazione si attiva solo quando la macchina è ferma.
In passato questo metodo si è già dimostrato efficace, e infatti ha portato alla scoperta di "due promettenti inibitori dell'HIV". Nel caso della malaria farmaco-resistente i ricercatori sperano di ridurre il tempo necessario per la ricerca da cento a un solo anno.
"Con la perseveranza e molto aiuto da parte di IBM e degli scienziati dello Scripps Research, siamo ora pronti a lanciare il più grande progetto di ricerca computazionale mai compiuto contro la malaria farmaco-resistente", ha affermato S. Litow, Vice President IBM della Corporate Citizenship & Corporate Affairs e President of IBM's International Foundation.
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