Papaya fermentata: elisir di lunga vita
Papaya fermentata: elisir di lunga vita
Papaya fermentata: elisir di lunga vita
Se la si assume in versione "fermentata", è più benefica che assunta sotto forma di integraotore in pillole o nel frutto naturale stesso. Come ha scoperto il Nobel Luc Montagnier.
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Luc Montagnier, premio Nobel 2008 per la virologia, grazie alla scoperta del "retrovirus" dell’HIV (svolta in insieme al collega americano Gallo), ha proposto all’attenzione della medicina un toccasana per la salute: la papaya fermentata.
L’ambito di ricerca del medico francese non è volto solo agli studi che consentono di rallentare notevolmente l’infiammazione delle malattia AIDS, ma si occupa anche delle potenzialità della papaya fermentata, come ha spiegato nel suo libro scientifico "La scienza ci guarirà" (2008)
Nel suo scritto Luc Montagnier ci racconta di aver proposto a papa Giovanni Paolo II, la somministrazione di alcune bustine di papaya fermentata che aveva con sé il giorno del ricevimento da Sua Santità nel 2002 . Lo scienziato ci dice di aver osservato nel papa stesso un miglioramento del morbo di Parkinson, malattia neurologica della quale il papa soffriva in modo evidente. Lo scienziato francese aveva trovato infatti il papa molto stanco e afflitto da dolori fisici notevoli a causa della malattie che stava avendo un andamento galoppante. Le sue sofferenze erano però evidenti, ma qualche giorno dopo, ebbe il piacere di vedere in TV che Sua Santità stava molto meglio. Sembrava un po’ ristabilito, più forte, più sicuro, più lucido mentalmente.
In cosa consiste questo rimedio che a dir poco appare miracoloso?
In realtà parlare di miracolo è un’iperbole: si tratta di una pianta che deriva dalla famiglia delle Caricacee, detta anche degli alberi dei meloni . Vive in Messico, in America Centrale e in genere nei Paesi tropicali dove c’è caldo umido. Tale pianta sembra essere una fonte di un potente antiossidante che sconfigge o elimina parte dei radicali liberi che ossidano le nostre cellule. Ormai gli antiossidanti in commercio come integratori alimentari sono moltissimi, e non sorprende più che vengano abbondantemente propagandati.
Si ricorda che è bene non abusare, evitando la somministrazione fai da te che porterebbe alle dipendenze: anche gli integratori devono essere prescritti dal medico nelle dosi giuste, soprattutto per evitare reazioni antagonistiche tra integratori diversi.
Secondo le ultime tesi farmacologiche l’autoprescrizione svalorizza il senso del benessere che potrebbe procurare, così come le droghe vengono assunte spesso per appagare indiscriminatamente più la trasgressione che il piacere.
La papaya fermentata è secondo Montagnier assimilabile in quantità e qualità migliore a differenza dell'integratore sotto forma di pillole o del frutto naturale, la cui assunzione sarebbe poco efficace dal punto di vista delle sue proprietà benefiche.
Contiene: acqua, vitamina E, C, A, vitamine del gruppo B, molti flavonoidi, la papaina. La papaya produce effetti drenanti, antitrombotici, anti-infezioni intestinali, antimicrobiche, antiaggreganti, antidispepsia, antidolorifici e antiinfiammatori.
L’essicazione del frutto avviene per 300 giorni e l'assunzione della papaya nella sua forma essiccata, e quindi fermentata, è più efficace del frutto al naturale.
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L’ambito di ricerca del medico francese non è volto solo agli studi che consentono di rallentare notevolmente l’infiammazione delle malattia AIDS, ma si occupa anche delle potenzialità della papaya fermentata, come ha spiegato nel suo libro scientifico "La scienza ci guarirà" (2008)
Nel suo scritto Luc Montagnier ci racconta di aver proposto a papa Giovanni Paolo II, la somministrazione di alcune bustine di papaya fermentata che aveva con sé il giorno del ricevimento da Sua Santità nel 2002 . Lo scienziato ci dice di aver osservato nel papa stesso un miglioramento del morbo di Parkinson, malattia neurologica della quale il papa soffriva in modo evidente. Lo scienziato francese aveva trovato infatti il papa molto stanco e afflitto da dolori fisici notevoli a causa della malattie che stava avendo un andamento galoppante. Le sue sofferenze erano però evidenti, ma qualche giorno dopo, ebbe il piacere di vedere in TV che Sua Santità stava molto meglio. Sembrava un po’ ristabilito, più forte, più sicuro, più lucido mentalmente.
In cosa consiste questo rimedio che a dir poco appare miracoloso?
In realtà parlare di miracolo è un’iperbole: si tratta di una pianta che deriva dalla famiglia delle Caricacee, detta anche degli alberi dei meloni . Vive in Messico, in America Centrale e in genere nei Paesi tropicali dove c’è caldo umido. Tale pianta sembra essere una fonte di un potente antiossidante che sconfigge o elimina parte dei radicali liberi che ossidano le nostre cellule. Ormai gli antiossidanti in commercio come integratori alimentari sono moltissimi, e non sorprende più che vengano abbondantemente propagandati.
Si ricorda che è bene non abusare, evitando la somministrazione fai da te che porterebbe alle dipendenze: anche gli integratori devono essere prescritti dal medico nelle dosi giuste, soprattutto per evitare reazioni antagonistiche tra integratori diversi.
Secondo le ultime tesi farmacologiche l’autoprescrizione svalorizza il senso del benessere che potrebbe procurare, così come le droghe vengono assunte spesso per appagare indiscriminatamente più la trasgressione che il piacere.
La papaya fermentata è secondo Montagnier assimilabile in quantità e qualità migliore a differenza dell'integratore sotto forma di pillole o del frutto naturale, la cui assunzione sarebbe poco efficace dal punto di vista delle sue proprietà benefiche.
Contiene: acqua, vitamina E, C, A, vitamine del gruppo B, molti flavonoidi, la papaina. La papaya produce effetti drenanti, antitrombotici, anti-infezioni intestinali, antimicrobiche, antiaggreganti, antidispepsia, antidolorifici e antiinfiammatori.
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