Malattie del cuore, piaga moderna Tredici milioni di vittime all'anno
Malattie del cuore, piaga moderna Tredici milioni di vittime all'anno
Con 13,5 milioni di decessi l'anno, la maggior parte dei quali nei Paesi a medio e alto reddito, le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo. Nelle regioni più povere del pianeta, invece, si muore soprattutto per infezioni alle basse vie respiratorie, diarrea e Hiv/Aids.
A fare il punto sulle cause di morte nel mondo è l' organizzazione mondiale della Sanità (Oms) sul suo sito, sottolineando che "questi dati possono aiutare le autorità a determinare se le politiche sanitarie sono orientate nella giusta direzione. Un Paese dove le morti per malattie di cuore o diabete crescono rapidamente in pochi anni, ad esempio, ha un forte interesse nell'avviare un programma che incoraggi stili di vita volti a prevenire queste malattie".
Nel 2008, secondo i dati dell'Oms, sono morte nel mondo 57 milioni di persone. Dopo le malattie cardiovascolari, che hanno fatto 13,5 milioni di vittime (7,3 per ischemie e 6,2 per infarto o altre malattie cerebrovascolari), pari al 23,6% del totale, le cause di morte più diffuse nel mondo sono le infezioni alle basse vie respiratorie (6,1%), le malattie polmonari croniche (5,8%) e la diarrea (4,3%). Seguono Hiv/Aids (3,1%) e i tumori ai polmoni, alla trachea o ai bronchi (2,4%).
L'Oms sottolinea in proposito che il tabacco è responsabile della morte di quasi un adulto su 10 nel mondo. In particolare, nei paesi ad alto reddito, dove due terzi degli abitanti vive oltre i 70 anni, le malattie cardiovascolari rappresentano il 24,3% del totale dei decessi, seguite dai tumori al polmone, alla trachea o ai bronchi (5,9%) e dall'Alzheimer e altre demenze (4,1%). Anche nei paesi a medio
reddito, dove quasi la metà degli abitanti arriva ai 70 anni, le malattie cardiovascolari sono il killer numero uno (26,5%), davanti alle malattie croniche polmonari (7,2%) e alle infezioni delle basse vie respiratorie (5,4%). Tra le cause ci sono anche gli incidenti stradali (2,4%), al pari della tubercolosi.
Nei paesi a basso reddito, invece, dove un quinto delle persone raggiunge i 70 anni, le infezioni alle basse vie respiratorie sono la prima causa di morte (11,3%), davanti alla diarrea (8,2%), all'Hiv/Aids (7,8%) e all'ischemia (6,1%). Per questi Paesi predominanti sono le morti di natura infettive, ma
hanno anche un peso le cause legate alle nascite (3,2% per nascite premature e basso peso alla nascita, 2,9% per asfissia o trauma alla nascita, 2,6% per infezioni neonatali).
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A fare il punto sulle cause di morte nel mondo è l' organizzazione mondiale della Sanità (Oms) sul suo sito, sottolineando che "questi dati possono aiutare le autorità a determinare se le politiche sanitarie sono orientate nella giusta direzione. Un Paese dove le morti per malattie di cuore o diabete crescono rapidamente in pochi anni, ad esempio, ha un forte interesse nell'avviare un programma che incoraggi stili di vita volti a prevenire queste malattie".
Nel 2008, secondo i dati dell'Oms, sono morte nel mondo 57 milioni di persone. Dopo le malattie cardiovascolari, che hanno fatto 13,5 milioni di vittime (7,3 per ischemie e 6,2 per infarto o altre malattie cerebrovascolari), pari al 23,6% del totale, le cause di morte più diffuse nel mondo sono le infezioni alle basse vie respiratorie (6,1%), le malattie polmonari croniche (5,8%) e la diarrea (4,3%). Seguono Hiv/Aids (3,1%) e i tumori ai polmoni, alla trachea o ai bronchi (2,4%).
L'Oms sottolinea in proposito che il tabacco è responsabile della morte di quasi un adulto su 10 nel mondo. In particolare, nei paesi ad alto reddito, dove due terzi degli abitanti vive oltre i 70 anni, le malattie cardiovascolari rappresentano il 24,3% del totale dei decessi, seguite dai tumori al polmone, alla trachea o ai bronchi (5,9%) e dall'Alzheimer e altre demenze (4,1%). Anche nei paesi a medio
reddito, dove quasi la metà degli abitanti arriva ai 70 anni, le malattie cardiovascolari sono il killer numero uno (26,5%), davanti alle malattie croniche polmonari (7,2%) e alle infezioni delle basse vie respiratorie (5,4%). Tra le cause ci sono anche gli incidenti stradali (2,4%), al pari della tubercolosi.
Nei paesi a basso reddito, invece, dove un quinto delle persone raggiunge i 70 anni, le infezioni alle basse vie respiratorie sono la prima causa di morte (11,3%), davanti alla diarrea (8,2%), all'Hiv/Aids (7,8%) e all'ischemia (6,1%). Per questi Paesi predominanti sono le morti di natura infettive, ma
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