Nuova sperimentazione vaccinoTAT ed ENV
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Nuova sperimentazione vaccinoTAT ed ENV
Roma, 15 giu - Il Centro Nazionale Aids dell'Istituto Superiore di Sanita' avvia la prima fase del programma di sperimentazione clinica del vaccino preventivo dell'infezione da HIV (studio ISS P-002) basato su un vaccino che associa alla proteina Tat, che e' gia' in fase avanzata di sperimentazione in studi clinici terapeutici di Fase II in Italia e Sud Africa, la proteina Env fornita da Novartis nell'ambito di una collaborazione nel progetto europeo AVIP.
Lo riferisce, in una nota, l'Istituto superiore della Sanita'.
Le proteine Tat ed Env sono state gia' sperimentate singolarmente in studi clinici effettuati nell'uomo ed entrambe si sono dimostrate sicure e ben tollerate, mentre l'associazione dei due prodotti e' stata sperimentata ad oggi solo in modelli animali dove si e' dimostrata sicura, ben tollerata ed in grado di prevenire efficacemente l'infezione da HIV.
''Il percorso di studi che continuiamo a portare avanti e i successi finora ottenuti con la sperimentazione della proteina Tat ci hanno spinti a esplorare ulteriormente le potenzialita' di questa molecola attraverso la messa a punto di un vaccino di seconda generazione - ha affermato Enrico Garaci presidente dell'ISS - Lo faremo attraverso l'associazione a un'altra proteina per potenziarne gli effetti preventivi''.
''Sono molto felice di iniziare questo nuovo percorso all'interno dei sentieri tracciati finora - afferma Barbara Ensoli del Centro Nazionale Antiaids dell'ISS che ha condotto la sperimentazione -. E' una conferma della fecondita' degli studi che portiamo avanti da circa venti anni e che continuano ad aprirci orizzonti nuovi. Significa che la Tat, dopo aver mostrato le sue capacita' terapeutiche e' in grado di declinare altre potenzialita'. Sia utilizzata individualmente, come continuiamo a fare nella sperimentazione terapeutica ormai approdata in Sudafrica, sia associata ad altre molecole. Come accade ogni volta che un'intuizione scientifica va nella giusta direzione''.
Il nuovo studio ISS P-002, che coinvolgera' tre centri clinici italiani di eccellenza (la Divisione di Malattie Infettive del Policlinico di Modena; la Divisione di Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia Infettiva dell'IFO - San Gallicano di Roma), e' stato approvato dalle autorita' regolatorie e dai comitati etici competenti. La sperimentazione verra' condotta su 50 soggetti sani, adulti (eta' compresa tra i 18 ed i 55 anni) ed ha l'obiettivo di valutare la sicurezza e l'immunogenicita' del nuovo candidato vaccinale.
Le proteine Tat e Env verranno somministrate secondo un regime di ''prime-boost'', che consiste in 3 inoculi per via intradermica seguiti da 2 ulteriori somministrazioni di ''richiamo'' per via intramuscolare. Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino dovranno rivolgersi direttamente ai tre centri clinici coinvolti, dove un'equipe medica multidisciplinare seguira' i volontari per l'intera durata dello studio.
Lo studio sara' inoltre sostenuto da tre comitati indipendenti, ognuno con funzioni diverse.
Fonte:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Lo riferisce, in una nota, l'Istituto superiore della Sanita'.
Le proteine Tat ed Env sono state gia' sperimentate singolarmente in studi clinici effettuati nell'uomo ed entrambe si sono dimostrate sicure e ben tollerate, mentre l'associazione dei due prodotti e' stata sperimentata ad oggi solo in modelli animali dove si e' dimostrata sicura, ben tollerata ed in grado di prevenire efficacemente l'infezione da HIV.
''Il percorso di studi che continuiamo a portare avanti e i successi finora ottenuti con la sperimentazione della proteina Tat ci hanno spinti a esplorare ulteriormente le potenzialita' di questa molecola attraverso la messa a punto di un vaccino di seconda generazione - ha affermato Enrico Garaci presidente dell'ISS - Lo faremo attraverso l'associazione a un'altra proteina per potenziarne gli effetti preventivi''.
''Sono molto felice di iniziare questo nuovo percorso all'interno dei sentieri tracciati finora - afferma Barbara Ensoli del Centro Nazionale Antiaids dell'ISS che ha condotto la sperimentazione -. E' una conferma della fecondita' degli studi che portiamo avanti da circa venti anni e che continuano ad aprirci orizzonti nuovi. Significa che la Tat, dopo aver mostrato le sue capacita' terapeutiche e' in grado di declinare altre potenzialita'. Sia utilizzata individualmente, come continuiamo a fare nella sperimentazione terapeutica ormai approdata in Sudafrica, sia associata ad altre molecole. Come accade ogni volta che un'intuizione scientifica va nella giusta direzione''.
Il nuovo studio ISS P-002, che coinvolgera' tre centri clinici italiani di eccellenza (la Divisione di Malattie Infettive del Policlinico di Modena; la Divisione di Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia Infettiva dell'IFO - San Gallicano di Roma), e' stato approvato dalle autorita' regolatorie e dai comitati etici competenti. La sperimentazione verra' condotta su 50 soggetti sani, adulti (eta' compresa tra i 18 ed i 55 anni) ed ha l'obiettivo di valutare la sicurezza e l'immunogenicita' del nuovo candidato vaccinale.
Le proteine Tat e Env verranno somministrate secondo un regime di ''prime-boost'', che consiste in 3 inoculi per via intradermica seguiti da 2 ulteriori somministrazioni di ''richiamo'' per via intramuscolare. Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino dovranno rivolgersi direttamente ai tre centri clinici coinvolti, dove un'equipe medica multidisciplinare seguira' i volontari per l'intera durata dello studio.
Lo studio sara' inoltre sostenuto da tre comitati indipendenti, ognuno con funzioni diverse.
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Re: Nuova sperimentazione vaccinoTAT ed ENV
Aids: il vaccino dell’Iss alla prova più difficile
Al via una nuova sperimentazione di Fase 1 della proteina Tat in volontari sani. Lo scopo, questa volta, non è curare l’infezione. Ma prevenirla.
15 GIU - Rendere l’Aids uguale a tutte le altre malattie infettive prevenibili con un vaccino. Va in questa direzione l’avvio della prima fase del programma di sperimentazione clinica di un nuovo vaccino preventivo basato sulla proteina Tat e la proteina Env.La prima è il frutto della ricerca dell’Istituto superiore di sanità che da tempo si sta confermando una delle più promettenti frontiere terapeutiche contro l’Hiv. La seconda è fornita da Novartis nell’ambito di una collaborazione nel progetto europeo AVIP. Le due proteine sono state già sperimentate singolarmente in studi clinici effettuati nell’uomo ed entrambe si sono dimostrate sicure e ben tollerate. Ora il nuovo trial vuole valutare la sicurezza e l’immunogenicità dell’associazione. Saranno tre i centri clinici italiani di eccellenza coinvolti (la Divisione di Malattie Infettive del Policlinico di Modena; la Divisione di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia Infettiva dell’IFO - San Gallicano di Roma) e 50 i soggetti sani a cui sarà inoculato il candidato vaccino. Le proteine Tat e Env verranno somministrate secondo un regime di “prime-boost”, che consiste in 3 inoculi per via intradermica seguiti da 2 ulteriori somministrazioni di “richiamo” per via intramuscolare.
“Il percorso di studi che continuiamo a portare avanti e i successi finora ottenuti con la sperimentazione della proteina Tat ci hanno spinti a esplorare ulteriormente le potenzialità di questa molecola attraverso la messa a punto di un vaccino di seconda generazione”, ha commentato il presidente dell’Iss Enrico Garaci. “Lo faremo attraverso l’associazione a un’altra proteina per potenziarne gli effetti preventivi”. Soddisfazione è stata espressa da Barbara Ensoli, la “mamma” del vaccino Tat: “sono molto felice di iniziare questo nuovo percorso all’interno dei sentieri tracciati finora”, ha affermato. “È una conferma della fecondità degli studi che portiamo avanti da circa venti anni e che continuano ad aprirci orizzonti nuovi. Significa che la Tat, dopo aver mostrato le sue capacità terapeutiche è in grado di declinare altre potenzialità. Sia utilizzata individualmente, come continuiamo a fare nella sperimentazione terapeutica ormai approdata in Sudafrica, sia associata ad altre molecole. Come accade ogni volta che un’intuizione scientifica va nella giusta direzione”, ha concluso.
15 giugno 2011
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Al via una nuova sperimentazione di Fase 1 della proteina Tat in volontari sani. Lo scopo, questa volta, non è curare l’infezione. Ma prevenirla.
15 GIU - Rendere l’Aids uguale a tutte le altre malattie infettive prevenibili con un vaccino. Va in questa direzione l’avvio della prima fase del programma di sperimentazione clinica di un nuovo vaccino preventivo basato sulla proteina Tat e la proteina Env.La prima è il frutto della ricerca dell’Istituto superiore di sanità che da tempo si sta confermando una delle più promettenti frontiere terapeutiche contro l’Hiv. La seconda è fornita da Novartis nell’ambito di una collaborazione nel progetto europeo AVIP. Le due proteine sono state già sperimentate singolarmente in studi clinici effettuati nell’uomo ed entrambe si sono dimostrate sicure e ben tollerate. Ora il nuovo trial vuole valutare la sicurezza e l’immunogenicità dell’associazione. Saranno tre i centri clinici italiani di eccellenza coinvolti (la Divisione di Malattie Infettive del Policlinico di Modena; la Divisione di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia Infettiva dell’IFO - San Gallicano di Roma) e 50 i soggetti sani a cui sarà inoculato il candidato vaccino. Le proteine Tat e Env verranno somministrate secondo un regime di “prime-boost”, che consiste in 3 inoculi per via intradermica seguiti da 2 ulteriori somministrazioni di “richiamo” per via intramuscolare.
“Il percorso di studi che continuiamo a portare avanti e i successi finora ottenuti con la sperimentazione della proteina Tat ci hanno spinti a esplorare ulteriormente le potenzialità di questa molecola attraverso la messa a punto di un vaccino di seconda generazione”, ha commentato il presidente dell’Iss Enrico Garaci. “Lo faremo attraverso l’associazione a un’altra proteina per potenziarne gli effetti preventivi”. Soddisfazione è stata espressa da Barbara Ensoli, la “mamma” del vaccino Tat: “sono molto felice di iniziare questo nuovo percorso all’interno dei sentieri tracciati finora”, ha affermato. “È una conferma della fecondità degli studi che portiamo avanti da circa venti anni e che continuano ad aprirci orizzonti nuovi. Significa che la Tat, dopo aver mostrato le sue capacità terapeutiche è in grado di declinare altre potenzialità. Sia utilizzata individualmente, come continuiamo a fare nella sperimentazione terapeutica ormai approdata in Sudafrica, sia associata ad altre molecole. Come accade ogni volta che un’intuizione scientifica va nella giusta direzione”, ha concluso.
15 giugno 2011
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Re: Nuova sperimentazione vaccinoTAT ed ENV
Aids, passa per l’Italia la corsa al vaccino
LA RICERCA. Sotto l’egida dell’Istituto superiore di sanità, parte la sperimentazione sull’uomo di un farmaco preventivo contro l’Hiv. Il team di scienziati sarà guidato da Barbara Ensoli.
Ora mancano solo i volontari. Con l’avvio del progetto di sperimentazione sull’uomo dopo la fase di studio su cavie animali, la ricerca sul vaccino anti-Hiv condotta dall’Istituto superiore di sanità entra in una fase cruciale. Il team di ricercatori è diretto da Barbara Ensoli del Centro nazionale Aids e lo studio coinvolge tre centri italiani di eccellenza: la divisione di Malattie infettive del Policlinico di Modena; la divisione di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia infettiva dell’Ifo-san Gallicano di Roma. Qui il vaccino sarà testato su 50 soggetti sani adulti di età compresa tra 18 e 55 anni.
Obiettivo degli scienziati è valutare la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino preventivo dell’infezione da Hiv basato su un farmaco che associa alla proteina Tat, già in fase avanzata di sperimentazione (studi clinici terapeutici di Fase II in Italia e Sudafrica), la proteina Env fornita da Novartis nell’ambito di una collaborazione nel progetto Avip (Aids vaccine integrated project). Queste due proteine sono state già risultate sicure e ben tollerate singolarmente in studi clinici effettuati nell’uomo. Mentre l’associazione dei due prodotti è stata effettuata solo in modelli animali, dove si è dimostrata sicura, ben tollerata e in grado di prevenire efficacemente l’infezione da Hiv.
Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino dovranno rivolgersi direttamente ai tre centri clinici coinvolti, dove un’equipe medica multidisciplinare seguirà i volontari per l’intera durata dello studio. La ricerca sarà sostenuta da tre comitati indipendenti, ognuno con funzioni diverse. Un Data safety monitoring board, formato da esperti di prestigio internazionale e di documentata esperienza in ambito Hiv/Aids, monitorerà la sicurezza dei volontari valutando periodicamente tutti i dati clinici e di laboratorio raccolti durante la sperimentazione, al fine di garantire la sicurezza dei partecipanti allo studio.
Un International advisory board, composto da esperti di chiara fama internazionale in campo immunologico, virologico e vaccinale, avrà la funzione di fornire allo sponsor consulenza tecnico-scientifica indipendente. Infine, un Community advisory board, costituito da esponenti di organizzazioni non governative operanti nell’ambito della lotta e della prevenzione dell’Hiv/Aids, affiancherà lo sponsor sin dalle fasi iniziali dello studio con l’obiettivo di sostenere e tutelare gli interessi dei volontari.
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LA RICERCA. Sotto l’egida dell’Istituto superiore di sanità, parte la sperimentazione sull’uomo di un farmaco preventivo contro l’Hiv. Il team di scienziati sarà guidato da Barbara Ensoli.
Ora mancano solo i volontari. Con l’avvio del progetto di sperimentazione sull’uomo dopo la fase di studio su cavie animali, la ricerca sul vaccino anti-Hiv condotta dall’Istituto superiore di sanità entra in una fase cruciale. Il team di ricercatori è diretto da Barbara Ensoli del Centro nazionale Aids e lo studio coinvolge tre centri italiani di eccellenza: la divisione di Malattie infettive del Policlinico di Modena; la divisione di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia infettiva dell’Ifo-san Gallicano di Roma. Qui il vaccino sarà testato su 50 soggetti sani adulti di età compresa tra 18 e 55 anni.
Obiettivo degli scienziati è valutare la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino preventivo dell’infezione da Hiv basato su un farmaco che associa alla proteina Tat, già in fase avanzata di sperimentazione (studi clinici terapeutici di Fase II in Italia e Sudafrica), la proteina Env fornita da Novartis nell’ambito di una collaborazione nel progetto Avip (Aids vaccine integrated project). Queste due proteine sono state già risultate sicure e ben tollerate singolarmente in studi clinici effettuati nell’uomo. Mentre l’associazione dei due prodotti è stata effettuata solo in modelli animali, dove si è dimostrata sicura, ben tollerata e in grado di prevenire efficacemente l’infezione da Hiv.
Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino dovranno rivolgersi direttamente ai tre centri clinici coinvolti, dove un’equipe medica multidisciplinare seguirà i volontari per l’intera durata dello studio. La ricerca sarà sostenuta da tre comitati indipendenti, ognuno con funzioni diverse. Un Data safety monitoring board, formato da esperti di prestigio internazionale e di documentata esperienza in ambito Hiv/Aids, monitorerà la sicurezza dei volontari valutando periodicamente tutti i dati clinici e di laboratorio raccolti durante la sperimentazione, al fine di garantire la sicurezza dei partecipanti allo studio.
Un International advisory board, composto da esperti di chiara fama internazionale in campo immunologico, virologico e vaccinale, avrà la funzione di fornire allo sponsor consulenza tecnico-scientifica indipendente. Infine, un Community advisory board, costituito da esponenti di organizzazioni non governative operanti nell’ambito della lotta e della prevenzione dell’Hiv/Aids, affiancherà lo sponsor sin dalle fasi iniziali dello studio con l’obiettivo di sostenere e tutelare gli interessi dei volontari.
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Re: Nuova sperimentazione vaccinoTAT ed ENV
Hiv, parte sperimentazione
Hiv, al Policlinico di Modena parte la sperimentazione sull’uomo di un vaccino che combina due proteine. Una ventina i modenesi che verranno coinvolti.
Il Policlinico di Modena è stato scelto dal Centro Nazionale AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme ad altre due strutture per sperimentare per la prima volta sull’uomo la sicurezza e la capacità di generare anticorpi di una combinazione di proteine: TAT ed Env. La sperimentazione verrà condotta su 50 soggetti sani, adulti di età compresa tra i 18 ed i 55 anni, e ha l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’immunogenicità del vaccino. “Si tratta - spiega la dottoressa Cristina Mussini della Struttura Complessa di Malattie Infettive del Policlinico - di un vaccino innovativo, con l’ambizione che possa diventare l’arma definitiva per sconfiggere l’epidemia da HIV. Al momento, si tratta di uno studio estremamente preliminare, ma che potrà fornire dati fondamentali per il proseguo delle ricerche. Le proteine Tat ed Env sono state già sperimentate singolarmente in studi clinici effettuati nell’uomo, in particolare per quanto riguarda il Tat la Struttura Complessa di Malattie Infettive del Policlinico è stata anche in questo caso protagonista, ed entrambe si sono dimostrate sicure e ben tollerate, mentre l’associazione dei due prodotti è stata sperimentata ad oggi solo in modelli animali, dimostrandosi in questi casi sicura, ben tollerata ed in grado di prevenire efficacemente l’infezione da HIV. Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino, 15 – 20 a livello modenese, dovranno rivolgersi alla dott. ssa Marianna Meschiari 059 4225830; email: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link].
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Hiv, al Policlinico di Modena parte la sperimentazione sull’uomo di un vaccino che combina due proteine. Una ventina i modenesi che verranno coinvolti.
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Re: Nuova sperimentazione vaccinoTAT ed ENV
AIDS, SPERIMENTAZIONE ITALIANA FA SPERARE IL SUDAFRICA
Pretoria, 28 giu. - Arriva dall'Italia la speranza del Sudafrica di sconfiggere l'Aids. Entro la fine dell'estate - a quanto si apprende da fonti della Cooperazione italiana a Pretoria - comincera' la sperimentazione di un vaccino innovativo messo a punto dall'Istituto superiore di sanita' di Roma. Tat, e' questo il nome del prodotto, sara' testato su 200 volontari sudafricani che hanno contratto il virus Hiv e, secondo i progetti medici, entro un paio d' anni si potranno conoscere i risultati del test. "Il progetto - spiega Augusto Cosulich, medico della Cooperazione italiana - e' parte integrante di un programma piu' ampio e articolato di cooperazione tra Italia e Sudafrica". "L' Italia - ricorda il sanitario - e' impegnata in prima linea nella lotta all'Aids e finanzia almeno 3 progetti importanti con investimenti triennali da 22 milioni di euro, nel periodo compreso tra il 2009 e il 2012". Il vaccino Tat, riferisce il dottor Cosulich, e' in fase di avanzata sperimentazione in Italia e i primi risultati sono molti incoraggianti. Il prodotto ha carattere "curativo" oltre che "preventivo" e a un anno di distanza dall'inizio dalla sperimentazione, l'Istituto di sanita' ha gia' potuto appurare che il vaccino e' sicuro e privo di tossicita'.
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Pretoria, 28 giu. - Arriva dall'Italia la speranza del Sudafrica di sconfiggere l'Aids. Entro la fine dell'estate - a quanto si apprende da fonti della Cooperazione italiana a Pretoria - comincera' la sperimentazione di un vaccino innovativo messo a punto dall'Istituto superiore di sanita' di Roma. Tat, e' questo il nome del prodotto, sara' testato su 200 volontari sudafricani che hanno contratto il virus Hiv e, secondo i progetti medici, entro un paio d' anni si potranno conoscere i risultati del test. "Il progetto - spiega Augusto Cosulich, medico della Cooperazione italiana - e' parte integrante di un programma piu' ampio e articolato di cooperazione tra Italia e Sudafrica". "L' Italia - ricorda il sanitario - e' impegnata in prima linea nella lotta all'Aids e finanzia almeno 3 progetti importanti con investimenti triennali da 22 milioni di euro, nel periodo compreso tra il 2009 e il 2012". Il vaccino Tat, riferisce il dottor Cosulich, e' in fase di avanzata sperimentazione in Italia e i primi risultati sono molti incoraggianti. Il prodotto ha carattere "curativo" oltre che "preventivo" e a un anno di distanza dall'inizio dalla sperimentazione, l'Istituto di sanita' ha gia' potuto appurare che il vaccino e' sicuro e privo di tossicita'.
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Re: Nuova sperimentazione vaccinoTAT ed ENV
Visto che la storia va sempre più per le lunghe e si iniziano discorsi nuovi (vaccino preventivo con TAT associata ad ENV, campagna di vaccinazione in Sudafrica con sola TAT) senza concluderne uno di quelli già iniziati (vaccino curativo con TAT, diminuzione della iper attivazione immunitaria, sperimentazioni in Italia fatte per metà-anzi-per-intero-anzi-per-metà della quali non si è saputo nulla di serio) ... qualcuno ha idea di quanti anni manchino alla Barbara per maturare la sua PENSIONE ... per sapere se tutte le sue sperimentazioni vanno definitivamente nella pattumiera e non sentire più parlare di lei ???
Loris- Messaggi : 279
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