Nuove strategie per sconfiggere il cancro
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Nuove strategie per sconfiggere il cancro
Per arrivare a vincere la battaglia contro il cancro, bisogna essere 'piu' intelligenti' di lui. E' con questa filosofia di fondo che Renzo Canetta, Vice President Oncology Global Clinical Research della multinazionale farmaceutica Bristol-Myers Squibb (BMS), da oltre 30 anni studia il modo di sconfiggere i tumori: la via, spiega, e' usare tutte le armi a disposizione in un 'mix' vincente, integrando metodi esistenti con approcci d'avanguardia, a partire da farmacogenomica e immuno-oncologia. E con la strada sempre aperta alla Ricerca, puntando anche, ad esempio, sulle potenzialita' delle cellule staminali.
L'obiettivo, quindi, e' neutralizzare i tumori dimostrandosi piu' 'furbi' di loro: per questo, sottolinea l'esperto, la sfida e' anche risolvere la questione della resistenza ai farmaci da parte di alcuni pazienti. Il tutto, con l'occhio puntato ad un impiego ottimale dei fondi, dato l'alto costo delle sperimentazioni dei nuovi farmaci. - CONTRO CANCRO 'BOMBA INTELLIGENTE' MIX TERAPIE: 'Mi aspetto che il progresso - afferma Canetta - possa venire dalla integrazione delle modalita' di trattamento esistenti con nuove modalita''. Fondamentale e' anche la prevenzione: la riduzione di fattori di rischio come fumo e infezione cronica (come nel caso di epatite, AIDS e altri virus) possono, sottolinea l'esperto, 'significativamente ridurre l'insorgere di malattie come il tumore polmonare, quello epatico (molto diffuso in Asia) e quello della cervice uterine'. Ed asso nella manica sono poi i nuovi approcci. La farmacogenomica e la tipizzazione delle caratteristiche genomiche di certe forme neoplastiche, ad esempio, spiega Canetta, 'ha portato a successi notevoli, come nella leucemia mieloide e nei linfomi, nel cancro al seno, allo stomaco, al polmone, al colon-retto. Quindi si puo' dire - commenta - che la tipizzazione genomica e' gia' di fatto entrata nella pratica oncologica'. Un altro approccio terapeutico all'avanguardia e' quello dell'immuno-oncologia: 'In questo caso - dice Canetta - si dirige la terapia non direttamente contro il tumore, ma arrivando al tumore stesso tramite l'attivazione dei linfociti, istruiti a riconoscere il tumore come un aggressore esterno'. Altra arma nel 'mix' anti-tumori e' inoltre la terapia anti-angiogenetica, che agisce sul sistema vascolare che porta nutrimento al tumore.
- RESISTENZA FARMACI E PROBLEMA COSTI: 'Certamente - osserva Canetta - il problema della resistenza tumorale e' una delle chiavi di volta nel migliorare e prolungare l'efficacia delle terapie: noi a BMS abbiamo deciso di affrontarlo in molti modi diversi'. E 'chiaramente - prosegue l'esperto - il costo delle nuove terapie e' un altro grosso problema, legato a due fattori: l'incremento dei costi nel condurre la ricerca e la ridotta percentuale di successo nello sviluppo di nuovi farmaci. Il costo medio per lo sviluppo di un nuovo farmaco e' infatti di circa 900 mln di dollari, mentre la percentuale di successo in oncologia e' nell'ordine del 10%. Questa situazione puo' essere migliorata - osserva - solo con una metodologia piu' rigorosa, abbandonando i farmaci meno promettenti ad una fase di sviluppo iniziale, senza incorrere cosi' nei costi di studi avanzati'.
- LA RICERCA IN BMS: 'Abbiamo deciso di puntare molto - spiega Canetta - sull'avvento dell'immuno-oncologia e, di fatto, molte altre nuove molecole (non solo l'ipilimumab) sono gia' nella fase di studio clinico in pazienti; siamo determinati a diventare la compagnia leader in questo settore'. Ma la ricerca BMS punta anche al riconoscimento di nuovi meccanismi di resistenza tumorale ed allo studio delle cellule staminali tumorali: 'Queste cellule - chiarisce Canetta - albergano all'interno dei tumori e restano in fase quiescente, cioe' non riproduttiva, fino a quando non si "risvegliano" dando luogo a nuove progressioni di malattia e/o recidive. Allo stato attuale abbiamo in studio clinico alcune molecole che bloccano sistemi di attivazione e crescita specifiche delle cellule staminali tumorali'. BMS intende inoltre espandere l'utilizzazione dei propri farmaci in nuove indicazioni e allargare la propria presenza nel campo del'ematologia, E 'continueremo a lavorare - conclude Canetta - su farmaci anti-virali contro l'epatite B, l'epatite C e l'HIV/AIDS, con la speranza di poter ridurre i fattori di rischio per lo sviluppo di evoluzioni neoplastiche di queste infezioni'.
Fonte: salute.aduc.it
L'obiettivo, quindi, e' neutralizzare i tumori dimostrandosi piu' 'furbi' di loro: per questo, sottolinea l'esperto, la sfida e' anche risolvere la questione della resistenza ai farmaci da parte di alcuni pazienti. Il tutto, con l'occhio puntato ad un impiego ottimale dei fondi, dato l'alto costo delle sperimentazioni dei nuovi farmaci. - CONTRO CANCRO 'BOMBA INTELLIGENTE' MIX TERAPIE: 'Mi aspetto che il progresso - afferma Canetta - possa venire dalla integrazione delle modalita' di trattamento esistenti con nuove modalita''. Fondamentale e' anche la prevenzione: la riduzione di fattori di rischio come fumo e infezione cronica (come nel caso di epatite, AIDS e altri virus) possono, sottolinea l'esperto, 'significativamente ridurre l'insorgere di malattie come il tumore polmonare, quello epatico (molto diffuso in Asia) e quello della cervice uterine'. Ed asso nella manica sono poi i nuovi approcci. La farmacogenomica e la tipizzazione delle caratteristiche genomiche di certe forme neoplastiche, ad esempio, spiega Canetta, 'ha portato a successi notevoli, come nella leucemia mieloide e nei linfomi, nel cancro al seno, allo stomaco, al polmone, al colon-retto. Quindi si puo' dire - commenta - che la tipizzazione genomica e' gia' di fatto entrata nella pratica oncologica'. Un altro approccio terapeutico all'avanguardia e' quello dell'immuno-oncologia: 'In questo caso - dice Canetta - si dirige la terapia non direttamente contro il tumore, ma arrivando al tumore stesso tramite l'attivazione dei linfociti, istruiti a riconoscere il tumore come un aggressore esterno'. Altra arma nel 'mix' anti-tumori e' inoltre la terapia anti-angiogenetica, che agisce sul sistema vascolare che porta nutrimento al tumore.
- RESISTENZA FARMACI E PROBLEMA COSTI: 'Certamente - osserva Canetta - il problema della resistenza tumorale e' una delle chiavi di volta nel migliorare e prolungare l'efficacia delle terapie: noi a BMS abbiamo deciso di affrontarlo in molti modi diversi'. E 'chiaramente - prosegue l'esperto - il costo delle nuove terapie e' un altro grosso problema, legato a due fattori: l'incremento dei costi nel condurre la ricerca e la ridotta percentuale di successo nello sviluppo di nuovi farmaci. Il costo medio per lo sviluppo di un nuovo farmaco e' infatti di circa 900 mln di dollari, mentre la percentuale di successo in oncologia e' nell'ordine del 10%. Questa situazione puo' essere migliorata - osserva - solo con una metodologia piu' rigorosa, abbandonando i farmaci meno promettenti ad una fase di sviluppo iniziale, senza incorrere cosi' nei costi di studi avanzati'.
- LA RICERCA IN BMS: 'Abbiamo deciso di puntare molto - spiega Canetta - sull'avvento dell'immuno-oncologia e, di fatto, molte altre nuove molecole (non solo l'ipilimumab) sono gia' nella fase di studio clinico in pazienti; siamo determinati a diventare la compagnia leader in questo settore'. Ma la ricerca BMS punta anche al riconoscimento di nuovi meccanismi di resistenza tumorale ed allo studio delle cellule staminali tumorali: 'Queste cellule - chiarisce Canetta - albergano all'interno dei tumori e restano in fase quiescente, cioe' non riproduttiva, fino a quando non si "risvegliano" dando luogo a nuove progressioni di malattia e/o recidive. Allo stato attuale abbiamo in studio clinico alcune molecole che bloccano sistemi di attivazione e crescita specifiche delle cellule staminali tumorali'. BMS intende inoltre espandere l'utilizzazione dei propri farmaci in nuove indicazioni e allargare la propria presenza nel campo del'ematologia, E 'continueremo a lavorare - conclude Canetta - su farmaci anti-virali contro l'epatite B, l'epatite C e l'HIV/AIDS, con la speranza di poter ridurre i fattori di rischio per lo sviluppo di evoluzioni neoplastiche di queste infezioni'.
Fonte: salute.aduc.it
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