Sesso anale eterosessuale: implicazioni per la prevenzione HIV
Sesso anale eterosessuale: implicazioni per la prevenzione HIV
July 14,2010 - Una recente analisi di numerosi studi sulla trasmissione dell'HIV ha scoperto che il rischio di contrarre l'HIV attraverso rapporto anale non protetto e' diciotto volte piu' grande del rapporto pene-vagina. I messaggi di prevenzione dell'HIV riguardo il rapportoanale tende a focalizzarsi sugli uomini che hanno sesso con uomini (MSM), il cui comportamento in relazione al sesso anale e' stato studiato piu' da vicino che negli eterosessuali. Il nuovo lavoro della collaboratrice di amfAR Dr. Marjan Javanbakht aggiunge alcuni dettagli significativi alla comprensione scientifica della trasmissione anale dell'HIV tra eterosessuali rivelando che la prevalenza di rapporto anale varia ampiamente per razza ed etnicita' negli USA.
Fra le donne, le donne Afroamericane riportano le percentuali piu' basse di rapporto anale (7.9%) e le donne bianche riportano il piu' alto (13.8%); mentre fra gli uomini, le percentuali variano dal 6.1% degli uomini Asiatici al 13.5% dei Latini. Il rapporto anale eterosessuale avviene anche in associazione con altri fattori che collocano quelli che lo praticano in un particolare alto rischio di trasmettere e acquisire l'HIV.
Circa un terzo degli eterosessuali USA riportano di avere avuto un rapporto anale, una proporzione che e' andata aumentando dai primi del 1990.
La maggioranza dice di non usare preservativi per il sesso anale, anche se lo fanno per i rapporti vaginali. I primi studi hanno anche collegato l'uso di droga nel rapporto anale eterosessuale. Dr. Javanbachkt ha cercato di ottenere ulteriori informazioni sulle caratteristiche come pure il comportamento a rischio di questi uomini e donne.
Scrivendo sul numero di giugno di Sexually Trasmitted Diseases, Dr. Javabanhkt e colleghi dell'Universita' di Los Angeles, California, e il Dipartimento di Los Angeles di Salute pubblica, hanno riportato piu' di 17.000 uomini eterosessuali e quasi 11.000 donne eterosessuali visti durante un periodo di 20 mesi in 13 cliniche pubbliche per malattie sessualmente trasmesse nella Contea di Los Angeles.
Il 10% sia di uomini e donne hanno riportato un rapporto anale con un partner di sesso opposto nei tre mesi precedenti la loro ultima visita alla clinica. (I ricercatori credono che il vero quadro potrebbe essere piu' alto, dato che la gente che partecipa a questo tipo di interviste faccia a faccia tende a occultare la prevalenza di tali comportamenti.) Quelli che non hanno negato di aver avuto rapporti anali, sono anche stati piu' disponibili a riportare l'uso di sostanze e lo scambio di droga o soldi per sesso, ed erano pochi Afroamericani. Fra le donne bianche, numerose malattie sessualmente trasmesse erano associate a rapporto anale, in particolar modo gonorrea e sifilide, che sono grosso modo quattro o cinque volte piu' prevalenti rispettivamente fra quelli che hanno un rapporto anale.
Gli autori hanno concluso che queste scoperte "richiamano l'attenzione sulla necessita' di raccomandazioni per indagini rettali e messaggi che consiglino ai pazienti l'uso di preservativi per il rapporto anale".
Fra le donne, le donne Afroamericane riportano le percentuali piu' basse di rapporto anale (7.9%) e le donne bianche riportano il piu' alto (13.8%); mentre fra gli uomini, le percentuali variano dal 6.1% degli uomini Asiatici al 13.5% dei Latini. Il rapporto anale eterosessuale avviene anche in associazione con altri fattori che collocano quelli che lo praticano in un particolare alto rischio di trasmettere e acquisire l'HIV.
Circa un terzo degli eterosessuali USA riportano di avere avuto un rapporto anale, una proporzione che e' andata aumentando dai primi del 1990.
La maggioranza dice di non usare preservativi per il sesso anale, anche se lo fanno per i rapporti vaginali. I primi studi hanno anche collegato l'uso di droga nel rapporto anale eterosessuale. Dr. Javanbachkt ha cercato di ottenere ulteriori informazioni sulle caratteristiche come pure il comportamento a rischio di questi uomini e donne.
Scrivendo sul numero di giugno di Sexually Trasmitted Diseases, Dr. Javabanhkt e colleghi dell'Universita' di Los Angeles, California, e il Dipartimento di Los Angeles di Salute pubblica, hanno riportato piu' di 17.000 uomini eterosessuali e quasi 11.000 donne eterosessuali visti durante un periodo di 20 mesi in 13 cliniche pubbliche per malattie sessualmente trasmesse nella Contea di Los Angeles.
Il 10% sia di uomini e donne hanno riportato un rapporto anale con un partner di sesso opposto nei tre mesi precedenti la loro ultima visita alla clinica. (I ricercatori credono che il vero quadro potrebbe essere piu' alto, dato che la gente che partecipa a questo tipo di interviste faccia a faccia tende a occultare la prevalenza di tali comportamenti.) Quelli che non hanno negato di aver avuto rapporti anali, sono anche stati piu' disponibili a riportare l'uso di sostanze e lo scambio di droga o soldi per sesso, ed erano pochi Afroamericani. Fra le donne bianche, numerose malattie sessualmente trasmesse erano associate a rapporto anale, in particolar modo gonorrea e sifilide, che sono grosso modo quattro o cinque volte piu' prevalenti rispettivamente fra quelli che hanno un rapporto anale.
Gli autori hanno concluso che queste scoperte "richiamano l'attenzione sulla necessita' di raccomandazioni per indagini rettali e messaggi che consiglino ai pazienti l'uso di preservativi per il rapporto anale".
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