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Un terzo delle morti in S+ dovute ad altre malattie presenti

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Messaggio Da Rafael Gio 5 Mag - 22:31

Un terzo delle morti in pazienti con HIV sono attribuibili ad altre gravi malattie presenti gia' presenti al momento della diagnosi

Una sostanziale proporzione della mortalita' dei pazienti sieropositivi e' causata da gravi malattie che erano gia' presenti al momento della diagnosi di HIV, secondo quanto riportano investigatori Danesi nell'edizione online del Journal of the Acquired Immune Deficiency Syndromes.

Lo studio ha anche dimostrato che le percentuali di mortalita' erano significativamente piu' alte in pazienti con HIV che nella popolazione danese in generale.

L'introduzione di una terapia antiretrovirale efficace sul finire del 1990, ha trasformato la prognoosi di molti pazienti sieropsitivi. Le malattie nonAIDS correlate sono un'importante causa in aumento di malattia e di morte in pazienti con HIV, ed il carico di tali malattie ci si aspetta aumenti con l'invecchiamento della popolazione sieropositiva.

Tuttavia, l'impatto delle malattie acquisite dai pazienti prima della loro diagnosi di sieropositivita' sulla prognosi e' scarsamente compreso.

Percio' gli investigatori danesi hanno sottoposto a studio pazienti adulti che erano stati diagnosticati con HIV nel Paese tra il 1997 ed il 2005. Questi individui avevano almeno due anni di follow-up e ciascuno era accoppiato con controlli di eta' fino a 99 anni e diagnosticati sieronegativi.

Dettagli di co-morbidita' erano ottenuti da registri nazionali. Gli investigatori quindi hanno calcolato con un punteggio Charlson Co-morbidity Index ciascun paziente e i loro controlli. Il Charloson C-morbidity Index include gravi malattie cui viene dato un punteggio da 1 a 3 secondo il loro impatto potenziale sulla mortalita'

Le percentuali di mortalita' erano calcolate per gli individui secondo il loro punteggio Charlson Co-morbidity Index (0,1,2,3, e oltre).

Sono stati diagnosticati con HIV durante il periodo in studio, un totale di 1638 pazienti, e 195 di questi individui durante 9350 ore per gli anni di follow-up. Questo ha fornito una percentuale di mortalita' del 2.09% comparato ad una percentuale di appena 0.39% della popolazione generale danese.

Un'altra grave malattia era presente nel 22% dei pazienti al tempo della loro diagnosi di HIV. Questo ha incluso il 13% dei pazienti che erano co-infettati con epatite C.

Le condizioni pre-esistenti di co-morbilita' aumentavano significativamente il rischio di morte per i pazienti. Gli individui sieropositivi che avevano uno o piu' punti del Charlson Co-morbidity Index avevano percentuali significativamente piu' alte di mortalita' che i pazienti sieroppositivi senza punti di indice (percentuale di mortalita' = 1.84; 95% CI, 1.32-2.57).

Gli investigatori hanno quindi confrontato le percentuali tra i pazienti sieropositivi e i controlli sieronegativi secondo il punteggio Charlson Co-morbidity Index. In ciascun livello, gli individui sieropositivi avevano una percentuale significativamente piu' alta di mortalita'.

Punteggio 0: HIV=1.70 contro 0.27 per 100 persone in un anno.

Punteggio 1 : HIV = 4.37 contro 1.36 per 100 persone all'anno

Punteggio 2 : HIV = 8.06 contro 2.44 per 100 persone all'anno.

Punteggio 3 : HIV = 10.15 contro 5.84 per 100 persone all'anno.

Questo eccesso di mortalita' nei pazienti sieropositivi era spiegato con un'interazione tra HIV e le condizioni di co-morbilita'. In confronto ai pazienti senza punti di Charlson Co-morbidity Index, il 59% di morti in eccesso per i pazienti con un punto potrebbe essere attribuito a questa interazione, il 66% dell'aumento di mortalita' fra pazienti con due punti, e il 34% di morti in eccesso per pazienti con tre o piu' punti.

Complessivamente, gli investigatori hanno calcolato che il 32% delle morti nei pazienti sieropositivi era dovuta a gravi malattie che erano presenti prima che l'HIV fosse diagnosticato. Inoltre , il 45% della mortalita' totale nei pazienti con HIV era dovuto a cause non in relazione con l'HIV.

Abbiamo scoperto che la morbilita' acquisita prima della diagnosi di HIV era un fattore di rischio indipendente per la morte# hanno commentato i ricercatori.

"Quasi meta' della mortalita' nelle persone diagnosticate con HIV in un'istituzione di cure sanitarie con libero accesso alla HAART, derivava da fattori non relazionati alla malattia HIV o associate a fattori quali la tossicita' di farmaci antiretrovirali. Inoltre, la comorbilita' acquisita prima della diagnosi di HIV agiva sinergicamente con l'HIV come fattore di rischio per la morte."

Aggiungono "il considerabile carico conferito dalle malattie acquisite prima della diagnosi di HIV, scoperto in piu' di un paziente su cinque, in questo studio, richiama ad un approccio comprensivo per trattamento e cura. E' chiaramente necessaria una squadra di medici specialisti"

Gli investigatori indicano che lo stile di vita e l'attenzione per la cura di se' stessi potrebbero contribuire all'alta prevalenza di malattie gravi pre-esistenti nei pazienti al momento della loro diagnosi HIV. "Ulteriori studi tesi ad identificare fattori di rischio biologici come pure socioculturali per la comorbilita' sono richiesti per aumentare la nostra comprensione della complessa interazione fra HIV e le malattie acquisite prima dell'HIV".


Rafael
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