Cina e l'Hiv
Cina e l'Hiv
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20 aprile
Hiv in Cina
In Cina i sieropositivi potrebbero essere additittura 700mila, ma una stima accurata è difficile da fornire vista la scarsa propensione delle autorità a diffondere informazioni sulla malattia. Questo perché il virus che provoca l’Aids, l’Hiv, si è diffuso nella Repubblica popolare soprattutto a causa di prelievi e trasfusioni effettuate senza prendere le adeguate misure di sicurezza. E ancora oggi trasfusioni condotte in condizioni igieniche scarse continuano ad essere all’ordine del giorno nelle province più povere del paese.
Secondo il vice presidente del Centro per la Salute Pubblica di Shanghai Lu Hongzhou, in Cina l’ansia da contagio avrebbe raggiunto livelli di paranoia tali da spingere gli ospedali a creare una nuova malattia, la “fobia da Aids“, da cui sarebbero affetti tutti quei pazienti che lamentano sintomi simili a quelli provocati dall’Aids pur risultando negativi al test dell’Hiv.
Si tratta in genere di malati, specifica il dottor Lu, che hanno assunto comportamenti a rischio che li hanno successivamente portati a dover convivere con pressioni emotive e mentali molto forti. Pur essendosi sottoposti in più occasioni a test per individuare tracce dell’infezione, continuano a sospettare di essere stati colpiti dal virus e non smettono mai di confrontare i propri, spesso solo presunti, malori con quelli che caratterizzano i malati di Aids conclamati. Ecco perché i medici cinesi ritengono si tratti di una vera e propria fobia, e non di un nuovo virus sconosciuto. Anche se migliaia di pazienti a Pechino, Shanghai, e nelle province di Zhejiang, Jiangsu, Hunan e Guangdong continuano ad assediare gli ospedali lamentando i sintomi più strani: linfonodi ingrossati, sanguinamenti sottocutanei, crescita di un’insolita peluria sulla lingua, sudorazione abbondante e frequente intorpidimento di manie piedi.
Alcuni malati sono stati talmente convincenti da far venire ai loro medici il dubbio che si stia sviluppando in Cina un nuovo virus misterioso, e per evitare polemiche il Ministero della Salute ha ordinato agli ospedali in cui sono stati denuncati più casi di questo nuovo malessere di raccogliere una serie di campioni di sangue che verranno inviati al più presto nei laboratori specializzati degli Stati Uniti per essere analizzati. Per una volta, Pechino vorrebbe evitare di sentirsi accusata dalla comunità internazionale di non aver affrontato con fermezza -e sufficiente traspareza- una possibile nuova emergenza sanitaria.
Fonte: TgCom Panorama.it
20 aprile
Hiv in Cina
In Cina i sieropositivi potrebbero essere additittura 700mila, ma una stima accurata è difficile da fornire vista la scarsa propensione delle autorità a diffondere informazioni sulla malattia. Questo perché il virus che provoca l’Aids, l’Hiv, si è diffuso nella Repubblica popolare soprattutto a causa di prelievi e trasfusioni effettuate senza prendere le adeguate misure di sicurezza. E ancora oggi trasfusioni condotte in condizioni igieniche scarse continuano ad essere all’ordine del giorno nelle province più povere del paese.
Secondo il vice presidente del Centro per la Salute Pubblica di Shanghai Lu Hongzhou, in Cina l’ansia da contagio avrebbe raggiunto livelli di paranoia tali da spingere gli ospedali a creare una nuova malattia, la “fobia da Aids“, da cui sarebbero affetti tutti quei pazienti che lamentano sintomi simili a quelli provocati dall’Aids pur risultando negativi al test dell’Hiv.
Si tratta in genere di malati, specifica il dottor Lu, che hanno assunto comportamenti a rischio che li hanno successivamente portati a dover convivere con pressioni emotive e mentali molto forti. Pur essendosi sottoposti in più occasioni a test per individuare tracce dell’infezione, continuano a sospettare di essere stati colpiti dal virus e non smettono mai di confrontare i propri, spesso solo presunti, malori con quelli che caratterizzano i malati di Aids conclamati. Ecco perché i medici cinesi ritengono si tratti di una vera e propria fobia, e non di un nuovo virus sconosciuto. Anche se migliaia di pazienti a Pechino, Shanghai, e nelle province di Zhejiang, Jiangsu, Hunan e Guangdong continuano ad assediare gli ospedali lamentando i sintomi più strani: linfonodi ingrossati, sanguinamenti sottocutanei, crescita di un’insolita peluria sulla lingua, sudorazione abbondante e frequente intorpidimento di manie piedi.
Alcuni malati sono stati talmente convincenti da far venire ai loro medici il dubbio che si stia sviluppando in Cina un nuovo virus misterioso, e per evitare polemiche il Ministero della Salute ha ordinato agli ospedali in cui sono stati denuncati più casi di questo nuovo malessere di raccogliere una serie di campioni di sangue che verranno inviati al più presto nei laboratori specializzati degli Stati Uniti per essere analizzati. Per una volta, Pechino vorrebbe evitare di sentirsi accusata dalla comunità internazionale di non aver affrontato con fermezza -e sufficiente traspareza- una possibile nuova emergenza sanitaria.
Fonte: TgCom Panorama.it
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