La Cina ingaggia Montagnier
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La Cina ingaggia Montagnier
"Troppo avanti per l'Europa"
Lo scienziato francese che nel 1983 scoprì il virus dell'Hiv emigra lanciando strali contro il suo Paese. Il Nobel parla di "terrorismo intellettuale" ed elogia l'apertura dell'Est: Shanghai gli dona un laboratorio
di Elena Dusi
Luc Montagnier riceve da Carlo Gustavo di Svezia il premio Nobel per la medicina 2008
L'EST è il futuro, non l'Europa del "terrorismo intellettuale" che rigetta "gli scienziati troppo avanti con le loro idee" secondo Luc Montagnier. Il virologo francese che nel 1983 scoprì l'Hiv in concorrenza con l'americano Robert Gallo e fu mandato in pensione forzosamente a 65 anni tuonando contro la legge sui limiti di età, oggi a 78 anni si considera ancora troppo avanti per gli standard della vecchia Europa. Così ha fatto le valigie per l'Est, dove una Cina a caccia di cervelli è stata ben felice di accogliere il Nobel per la medicina 2008.
L'università Jiao Tong di Shanghai ha donato a Montagnier un laboratorio che porta il suo nome e contiene tutto ciò che uno scienziato possa desiderare. Ma ovunque vada, il virologo che nel 2003 propose di curare il Parkinson di Giovanni Paolo II con un estratto di papaya fermentato, porta con sé controversie. E questa volta le sue valigie sono cariche di frasi astiose verso la scienza occidentale, una causa per violazione di brevetto e la promessa di trovare una cura per l'Aids, l'autismo e l'Alzheimer che per molti suoi colleghi è ciarlataneria.
Gli studi che Montagnier porterà avanti in Cina riguardano le presunte onde elettromagnetiche emesse dal Dna di alcuni virus patogeni diluiti nell'acqua. Lo scienziato vuole tracciare l'identikit di queste emissioni e generare onde contrarie per bloccare l'attività dei virus. L'idea è così bizzarra che nessuna rivista scientifica ha accettato di pubblicarla, né lo scienziato ha trovato fondi. Almeno fino a ora.
La notizia dell'inaugurazione dell'Istituto Montagnier a Shanghai è stata accompagnata da un'intervista del Nobel a Science. Ma la rivista americana fa notare che gli studi del Nobel ricordano i tanto vituperati esperimenti sulla "memoria dell'acqua" che furono dapprima considerati la prova dell'efficacia dell'omeopatia, ma vennero subito declassati a "mera illusione" dalla rivista Nature che li aveva pubblicati nel 1998. Quella scoperta si basava sulla fortissima diluizione di una sostanza curativa nell'acqua, fino a farla scomparire. Montagnier nell'acqua mette i suoi virus, sempre a concentrazioni estremamente basse, per studiare le presunte onde elettromagnetiche del genoma. "Le mie ricerche - spiega il virologo - sono alla frontiera tra fisica, medicina e biologia. Abbiamo scoperto che la presenza di Dna, anche in bassissime dosi, genera variazioni strutturali nell'acqua. Possiamo misurarle attraverso i segnali elettromagnetici. Così si spiega come batteri sciolti nel sangue causino danni al cervello".
Le teorie che Science definisce pseudo-scienza verranno messe alla prova a Shanghai, dove Montagnier ha trovato "spirito di apertura, dinamismo e rapidità di decisione". Ma un biglietto di ritorno il Nobel dovrà farlo presto. L'apparecchio rilevatore dei segnali elettromagnetici del Dna sarebbe stato già inventato nel 2005 e fra l'autore del brevetto Bruno Robert e Montagnier è in corso una causa. La sentenza è attesa per il 20 maggio. L'esaminatore del brevetto che commentò "l'invenzione è basata su fenomeni che contraddicono i principi di fisica e chimica" non immaginava quante controversie quella strana idea avrebbe causato.
(05 gennaio 2011)
La Cina ingaggia Montagnier
"Troppo avanti per l'Europa"
Lo scienziato francese che nel 1983 scoprì il virus dell'Hiv emigra lanciando strali contro il suo Paese. Il Nobel parla di "terrorismo intellettuale" ed elogia l'apertura dell'Est: Shanghai gli dona un laboratorio
di Elena Dusi
Luc Montagnier riceve da Carlo Gustavo di Svezia il premio Nobel per la medicina 2008
L'EST è il futuro, non l'Europa del "terrorismo intellettuale" che rigetta "gli scienziati troppo avanti con le loro idee" secondo Luc Montagnier. Il virologo francese che nel 1983 scoprì l'Hiv in concorrenza con l'americano Robert Gallo e fu mandato in pensione forzosamente a 65 anni tuonando contro la legge sui limiti di età, oggi a 78 anni si considera ancora troppo avanti per gli standard della vecchia Europa. Così ha fatto le valigie per l'Est, dove una Cina a caccia di cervelli è stata ben felice di accogliere il Nobel per la medicina 2008.
L'università Jiao Tong di Shanghai ha donato a Montagnier un laboratorio che porta il suo nome e contiene tutto ciò che uno scienziato possa desiderare. Ma ovunque vada, il virologo che nel 2003 propose di curare il Parkinson di Giovanni Paolo II con un estratto di papaya fermentato, porta con sé controversie. E questa volta le sue valigie sono cariche di frasi astiose verso la scienza occidentale, una causa per violazione di brevetto e la promessa di trovare una cura per l'Aids, l'autismo e l'Alzheimer che per molti suoi colleghi è ciarlataneria.
Gli studi che Montagnier porterà avanti in Cina riguardano le presunte onde elettromagnetiche emesse dal Dna di alcuni virus patogeni diluiti nell'acqua. Lo scienziato vuole tracciare l'identikit di queste emissioni e generare onde contrarie per bloccare l'attività dei virus. L'idea è così bizzarra che nessuna rivista scientifica ha accettato di pubblicarla, né lo scienziato ha trovato fondi. Almeno fino a ora.
La notizia dell'inaugurazione dell'Istituto Montagnier a Shanghai è stata accompagnata da un'intervista del Nobel a Science. Ma la rivista americana fa notare che gli studi del Nobel ricordano i tanto vituperati esperimenti sulla "memoria dell'acqua" che furono dapprima considerati la prova dell'efficacia dell'omeopatia, ma vennero subito declassati a "mera illusione" dalla rivista Nature che li aveva pubblicati nel 1998. Quella scoperta si basava sulla fortissima diluizione di una sostanza curativa nell'acqua, fino a farla scomparire. Montagnier nell'acqua mette i suoi virus, sempre a concentrazioni estremamente basse, per studiare le presunte onde elettromagnetiche del genoma. "Le mie ricerche - spiega il virologo - sono alla frontiera tra fisica, medicina e biologia. Abbiamo scoperto che la presenza di Dna, anche in bassissime dosi, genera variazioni strutturali nell'acqua. Possiamo misurarle attraverso i segnali elettromagnetici. Così si spiega come batteri sciolti nel sangue causino danni al cervello".
Le teorie che Science definisce pseudo-scienza verranno messe alla prova a Shanghai, dove Montagnier ha trovato "spirito di apertura, dinamismo e rapidità di decisione". Ma un biglietto di ritorno il Nobel dovrà farlo presto. L'apparecchio rilevatore dei segnali elettromagnetici del Dna sarebbe stato già inventato nel 2005 e fra l'autore del brevetto Bruno Robert e Montagnier è in corso una causa. La sentenza è attesa per il 20 maggio. L'esaminatore del brevetto che commentò "l'invenzione è basata su fenomeni che contraddicono i principi di fisica e chimica" non immaginava quante controversie quella strana idea avrebbe causato.
(05 gennaio 2011)
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