2009, Feb 12- Il danno alla barriera intestinale reversibile con HAART
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2009, Feb 12- Il danno alla barriera intestinale reversibile con HAART
Il danno allla barriera mucosa intestinale, evidente in pazienti sieropositivi non in trattamento , era assente in pazienti in terapia soppressiva trattati con terapia antiretrovirale altamente soppressiva (HAART).
Inoltre i pazienti trattati con HAART soppressiva avevano una completa guarigione del danno alla barriera intestinale indotto dall'HIV come pure una reversibilita' dell'atrofia villosa.
Queste scoperte pubblicate sulla pubblicazione di febbraio di GUT, provengono da quanto riportato nel primo studio che investiga l'effetto della HAART soppressiva sulla funzione della barriera epiteliale nei pazienti sieropositivi.
Il principale autore Dr. Hnags-Jrg Epple del Charit-Universittsmedizin Berlin ha detto "C'e´una forte evidenza che l'attivazione immunitaria nell'infezione HIV e' scatenata dalla traslocazione di antigeni batterici attraverso una barriera difettosa della mucosa intestinale. Percio' riducendo l'attivazione immunitaria, la guarigione indotta dalla HAART sul difetto di barriera probabilmente rappresenta un importante pezzo di ricostituzione immunitaria nel trattamento dei pazienti sieropositivi".
Dr Epple e la sua equipe hanno studiato 11 pazienti sieropositivi naive, 8 che erano trattati soppressivamente con HAART e 9 controlli sieronegativi senza patologia gastrointestinale.
I pazienti trattati hannon ricevuto la HAART per una media di 25 mesi; la replicazione HIV era sotto il limite di rilevamento. La HAART consisteva in due inibitori della trascrittasi inversa nucleosidici e pure un inibitore non-nucleosidico o un inibitore delle proteasi rinforzato con ritonavir.
La resistenza epiteliale nel trattamento dei pazienti naive era ridotto di circa il 40% mentre la resistenza epiteliale nei pazienti trattati non era differente da quella dei controlli. Allo stesso modo, la permeabilita' paracellulare come misurata dal flusso di mannitolo era aumentata piu' del 100% nei pazienti non trattati, mentre la permeabilita' del mannitolo era essenzialmente la stessa nei pazienti trattati e nei controlli.
Basandosi su questi risultati i ricercatori prospettano un tipo di danno indotto dall'HIV alla barriera epiteliale gastrointestinale in cui la replicazione attiva causa un aumento locale di citokine infiammatorie dentro la mucosa gastrointestinale. Le citokine a loro volta scatenano apoptosi epiteliale ed alterano l'espressione di strette giunzioni proteiche.
Il risultante difetto di barriera facilita la traslocazione di enterobatteri e antigeni batterici quali lipopolisaccaridi. L'esposizione antigenica aumentata stimola ulteriormente la produzione di citokine mucose, promuovendo l'attivazione mucosa e possibilmente sistemica dell'attivazione immunitaria.
La soppressione della replicazione dell'HIV con la HAART interrompe il ciclo auto-perpetuantesi dell'attivazione immunitaria mucosa e il danneggiamento della barriera e permette la riparazione della funzione della barriera epiteliale.
Inoltre i pazienti trattati con HAART soppressiva avevano una completa guarigione del danno alla barriera intestinale indotto dall'HIV come pure una reversibilita' dell'atrofia villosa.
Queste scoperte pubblicate sulla pubblicazione di febbraio di GUT, provengono da quanto riportato nel primo studio che investiga l'effetto della HAART soppressiva sulla funzione della barriera epiteliale nei pazienti sieropositivi.
Il principale autore Dr. Hnags-Jrg Epple del Charit-Universittsmedizin Berlin ha detto "C'e´una forte evidenza che l'attivazione immunitaria nell'infezione HIV e' scatenata dalla traslocazione di antigeni batterici attraverso una barriera difettosa della mucosa intestinale. Percio' riducendo l'attivazione immunitaria, la guarigione indotta dalla HAART sul difetto di barriera probabilmente rappresenta un importante pezzo di ricostituzione immunitaria nel trattamento dei pazienti sieropositivi".
Dr Epple e la sua equipe hanno studiato 11 pazienti sieropositivi naive, 8 che erano trattati soppressivamente con HAART e 9 controlli sieronegativi senza patologia gastrointestinale.
I pazienti trattati hannon ricevuto la HAART per una media di 25 mesi; la replicazione HIV era sotto il limite di rilevamento. La HAART consisteva in due inibitori della trascrittasi inversa nucleosidici e pure un inibitore non-nucleosidico o un inibitore delle proteasi rinforzato con ritonavir.
La resistenza epiteliale nel trattamento dei pazienti naive era ridotto di circa il 40% mentre la resistenza epiteliale nei pazienti trattati non era differente da quella dei controlli. Allo stesso modo, la permeabilita' paracellulare come misurata dal flusso di mannitolo era aumentata piu' del 100% nei pazienti non trattati, mentre la permeabilita' del mannitolo era essenzialmente la stessa nei pazienti trattati e nei controlli.
Basandosi su questi risultati i ricercatori prospettano un tipo di danno indotto dall'HIV alla barriera epiteliale gastrointestinale in cui la replicazione attiva causa un aumento locale di citokine infiammatorie dentro la mucosa gastrointestinale. Le citokine a loro volta scatenano apoptosi epiteliale ed alterano l'espressione di strette giunzioni proteiche.
Il risultante difetto di barriera facilita la traslocazione di enterobatteri e antigeni batterici quali lipopolisaccaridi. L'esposizione antigenica aumentata stimola ulteriormente la produzione di citokine mucose, promuovendo l'attivazione mucosa e possibilmente sistemica dell'attivazione immunitaria.
La soppressione della replicazione dell'HIV con la HAART interrompe il ciclo auto-perpetuantesi dell'attivazione immunitaria mucosa e il danneggiamento della barriera e permette la riparazione della funzione della barriera epiteliale.
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