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Vaccino anti TAT Barbara Ensoli

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Messaggio Da Gex Lun 20 Dic - 22:18

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IL CASO
Aids, funziona il vaccino della Ensoli
"Pazienti tornati alla normalità"
I risultati dei test effettuati su 87 malati che comunque assumono farmaci. E' lo studio avviato, fra molte polemiche, nel 2009. La ricercatrice: "L'uso della proteina Tat in combinazione con i farmaci migliora significativamente le alterazioni del sistema immunitario"
di MAURIZIO PAGANELLI

Barbara Ensoli
articolo
Polemiche sul vaccino Ensoli ma il problema ora sono i fondi

ROMA - Il vaccino italiano anti-Aids di Barbara Ensoli 1(Istituto Superiore di Sanità) funziona e induce risposte immunitarie che riportano alla normalità i pazienti con infezione da Hiv trattati con terapia antiretrovirale. Sono questi i risultati, appena pubblicati sulla rivista scientifica PlosOne 2, dei test effettuati su 87 malati che stanno comunque prendendo i farmaci. Si tratta dello studio di fase II avviato tra molte polemiche nel 2009, quando furono fatti i primi arruolamenti di volontari per la sperimentazione in undici centri clinici italiani.

"I risultati pubblicati su PlosOne dimostrano chiaramente che valeva la pena di esplorare le potenzialità del vaccino Tat e ci danno ragione degli sforzi compiuti - ha dichiarato il presidente dell'Iss, Enrico Garaci - la dimostrazione del miglioramento dei parametri immunologici nei pazienti vaccinati trattati con terapia antiretrovirale rappresenta una tappa importante".

I risultati, a 48 settimane dalla prima vaccinazione (in due diversi dosaggi, 7,5 mgr o 30 mgr con 3 o 5 somministrazioni intradermiche) segnalano che oltre che sicura, la proteina Tat svolge un ruolo chiave nel generare risposte immunitarie spercifiche anticorpali e cellulari e riduce significativamente le alterazioni del sistema immunitario indotte dall'infezione Hiv e che, in genere, persistono con i farmaci antiretrovirali. Dai risultati sembra che proprio i pazienti più immunocompomessi abbiano maggiore giovamento. I pazienti vaccinati presentano un aumento significativo non solo delle cellule T CD4 ma anche dei linfociti B - entrambe cellule più colpite dal virus.

"Questi risultati ottenuti con la collaborazione degli undici centri clinici coinvolti - ha detto soddisfatta Barbara Ensoli - indicano che la vaccinazione terapeutica con la proteina Tat, in combinazione con i farmaci, migliora significativamente il recupero del sistema immunitario dei pazienti". Ora si allargherà il numero dei pazienti coinvolti (da 128 a 160) e, in futuro, si dovrà verificare se la vaccinazione funziona da sola ed è sostitutiva della terapia farmacologica. Per ora non si può dire.

Tutti i volontari, in questa sperimentazione, sono stati seguiti anche da un punto di vista psicologico da apposite equipe. "E' forse uno dei rarissimi casi di rispetto dei pazienti: sia quelli esclusi che quelli arruolati sono stati supportati", sottolineano sia la Ensoli che Alessandro Poto di Arcigay che ha seguito tutta la fase di arruolamento per la sperimentazione in fase II.

I centri clinici coinvolti sono: Policlinico di Modena, Ospedale Amedeo di savoia di Torino, San Raffaele e Sacco di Milano, Spedali Civili di Brescia, San Gerardo di Monza, Sant'Anna di Ferrara, S. M. Annunziata di Firenze, San Gallicano di Roma, Santa Maria Goretti di Latina, Policlinico di Bari.

Le info ufficiali sul vaccino tat sono reperibili sul sito dell'Istituto superiore di sanità 3 oppure al numero verde 800861061 che dal 12 novembre è disponibile dalle ore 10 alle 18 e non solo dalle 13.

(12 novembre 2010)
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Vaccino anti TAT Barbara Ensoli Empty PLoSone - Barbara Ensoli Nov 2010

Messaggio Da Rafael Mar 21 Dic - 17:41

Immunizzazione terapeutica con HIV-1 Tat riduce l’attivazione immunitaria e migliora la funzione immune in soggetti in HAART
(PLoSone- Barbara Ensoli, Nov, 20109)
L’uso di farmaci antiretrovirali ha cambiato la qualita’ e l’aspettativa di vita negli individui sieropositivi. Tuttavia a dispetto dei farmaci a soppressione virale, l’attivazione immunitaria e la perdita di cellule T, di cellule T CD4+, di cellule B, di cellule di memoria CD4+ e cellule T CD8+ e di funzioni immunitarie vengono solo in parte ricostituite dalla HAART. Queste disfunzioni sono associate ad un rischio aumentato di malattie non-AIDS-definite, che includono arteriosclerosi, malattie di fegato e rene, tumori e invecchiamento precoce, che vengono osservate nella malattia da HIV trattata.

Per bloccare questi effetti, sono stati tentati, in associazione con farmaci convenzionali, nuovi interventi non indirizzati al virus, come gli antagonisti CCR5. Tuttavia questo approccio sembra essere solo parzialmente efficace, indicando che i fattori patogenetici che mantengono la malattia da HIV dovrebbero essere colpiti per ristabilire le funzioni immunitarie.

A questo riguardo, la replicazione residuale del virus viene rilevata nella maggior parte dei pazienti che ricevono HAART, probabilmente originata dai reservoirs virali, includendo le cellule T CD4+ latentemente infette, i monociti-macrófagi, le cellule dendritiche, le cellule NK, le cellule staminali ematopoietiche, le mastcellule e numerosi tipi cellulari nel sistema nervoso centrale.
Questa scoperta implica che i prodotti del gene virale vengono ancora prodotti anche sotto una terapia efficace.
In effetti, molti trascritti che codificano proteíne regolatorie HIV vengono espressi persistentemente nei reservoirs virali da DNA non integrato pro vírale e vengono rilevati nelle cellule T CD4+, monociti e cellule staminali ematopoietiche di individui trattati con la HAART pur in assenza di viremia rilevabile.
Quindi ,le proteine regolatorie HIV vengono prodotte dalle cellule latentemente infette e possono contribuire all’attivazione immunitaria persistente, alla disfunzione del sistema inmunitario e alla malattia osservata in molti riceventi HAART.

In particolare, la produzione della proteina Tat negli individui virologicamente soppressi viene confermata dall’evidenza di anticorpi anti-Tat, sieroconversione e aumento di risposte di cellule T Tat specifiche in pazienti in trattamento HAART.
Tat e’ il transattivatore dell’espressione del gene HIV che e’ essenziale per la replicazione virale e percio’ per lo stabilirsi della infezione o la riattivazione del virus. Dal momento che il virus entra nelle cellule, la Tat viene espressa dal DNA provirale prima dell’integrazione del virus e viene rilasciato in ambiente extracellulare precocemente durante l’infezione acuta o la riattivazione virale da vie secretorie prive di guida simili a quelle usate da bFGF e IL-Ibeta per uscire dalle cellule.
Una volta rilasciata la Tat si lega all’eparan-solfato proteoglicano della matrice extracellulare e viene rilevata nei tessuti degli individui infetti.La Tat extracellulare esercita attivita’ tanto sulla infezione virale quanto sull’attivazione immunitaria che sono punti chiave nell’acquisizione dell’infezione come pure per la riattivazione del virus e per il mantenimiento della malattia da HIV nei soggetti trattati con la HAART.

Colpendo le cellule che esprimono i recettori RGD leganti integrina come le cellule dendritiche, macrofagi e cellule attivate endoteliali attraverso il proprio sito RGD-binding, la Tat extracellulare entra in esse molto efficientemente. In queste cellule, la Tat attiva il proteosoma che porta ad un aumentato processo e presentazione
dell’antigene contribuendo all’attivazione cellulare Th-1. Nello stesso tempo, attraverso l’induzione di TNFalfa, Tat induce la maturazione di cellule dendritiche verso il fenotipo Th-1,aumentando ancora le risposte delle cellule T.
Tat attiva anche l’espressione di citokine con effetti immunomodulatori e/o capaci di attivare l’espressione del gene HIV. La Tat extracellulare induce anche la espressione del corecettore HIV e puo’ attivare la replicazione del virus, il riscatto del provirus difettivo e facilitare la trasmissione alle cellule vicine. Da notare che la proteina Tat viene rilevata in virioni altamente purificati, sostenendo ulteriormente il suo ruolo chiave nella trasmissione di virus e lo stabilirsi dell’infezione.

Quindi Tat gioca un ruolo chiave ogni volta che il virus ha bisogno di stabilire o riattivare un’infezione, per esempio nell’acquisizione di un’infezione o sotto soppressione virale mediata da HAART.

In relazione ai ruoli della Tat nella patogenesi dell’HIV, la presenza di risposte immunitarie anti Tat sono in relazione con una bassa o nulla progressione verso l’AIDS. Infatti, quando presenti, le risposte cellulari e anticorpali anti Tat esercitano ruoli protettivi nel controllo della replicazione virale e nel ritardare la progressione virale tanto negli umani quanto nelle scimmie.
Recentemente un’analisi retrospettiva su 112 scimmie di cui 67 vaccinate e 45 controlli ha indicato che la vaccinazione con Tat ha statisticamente significativi protettivi effetti contro l’acquisizione dell’infezione, e nelle scimmie viremiche, riduce significativamente la carica virale e il declino delle cellule T CD4+.
Non sorprendentemente , gli anticorpi anti Tat sono prodotti da una piccola frazione (20%) di soggetti sieropositivi nella fase asintomatica e vengono persi durante la progressione dell’infezione. In contrasto, alti titoli anticorpali vengono prodotti
contro tutti i prodotti virali a tutti i livelli di infezione.

Con queste osservazioni sulla Tat in mente e dopo completamento con successo di studi preclinici di fase I preventivi e terapeutici e’ stata iniziata una fase II di trial clinico multicentrico open-label di immunizzazione con la proteina Tat attiva, in soggetti con anticorpi anti-Tat negativi,in trattamento HAART e soppressi virologicamente. L’obiettivo primario del trial e’ stata l’immunogenicita’ e l’obiettivo secondario e’ stata la valutazione sulla sicurezza. In aggiunta, e’ stata indagata come prova di seconda linea, l’effetto dell’immunizzazione Tat sull’attivazione e disfunzione immunitaria.

Il progetto open-label della fase II ci ha permiso di seguire in tempo reale tutti i dati e di accordare bene le prove di seconda linea focalizzate ad assessorare i marcatori biologici sull’efficacia della HAART. Questa prova esplorativa e’ stata inclusa anche nello studio d’osservazione per verificare in prospettiva la presenza o no delle stesse modificazioni trovate nella popolazione immunizzata.

Dati gli incoraggianti risultati e’ stata condotta un’analisi ad hoc su 87 soggetti che hanno completato la fase di trattamento. I risultati hanno indicato che l’immunizzazione con Tat e’ sicura, immunogenica e reverte i biomarkers della malattia da HIV che persistono sotto il trattamento antiretrovirale di soppressione virale. In aggiunta , maggiori effetti terapeutici sono stati osservati nei soggetti piu’ compromessi dal punto di vista inmunológico.

Dopo revisione di questi dati da parte dei ricercatori, il Data Safety Monitoring Board, l’International Advisory Board e IL Community Advisory Board ed in vista dell’urgenza di migliorare il trattamento HIV, e’ stato proposto un emendamento ed approvato dai Comitati Etici. Questo emendamento estende il trial per includere individui un po’ piu’ compromessi immunologicamente e per espandere il campione totale da 128 a 160 volontari. Quindi il trial sta ancora continuando e sta ora reclutando secondo i criteri piu’ ampi di inclusione.

I risultati del trial PRE-emendamento (87 soggetti) vengono riportati e sono la prova del ruolo della Tat nella patogenesi dell’HIV e nel mantenimento sotto HAART, fornendo un incoraggiamento per combinare l’immunizzazione Tat con i farmaci convenzionali anti-virus per un miglioramento del trattamento della malattia da HIV.

ISS T-002 progetto del trial, conduzione e durata

Lo studio “ una fase II randomizzata, open label, trial sull’immunogenicita’ e sicurezza del vaccino basata sulla ricombinante biológicamente attiva proteina HIV-1 Tat in soggetti
Negativi per anticorpi anti-Tat , sieropositivi in tratamiento HAART.
ISS T-002 e’ un trial clinico multicentrico di fase II diretto a valutare l’immunogenicita’ (finalita’ primaria) e la sicurezza (finalita’ secondaria) della proteina Tat in adulti sieropositivi negativi per anticorpi anti-Tat, di entrambi i generi, di ETA’ tra i 18 e i 35 anni, in trattamento con HAART con infezione in soppressione e livelli di viremia plasmatica di < 50 copie/mL negli ultimi 6 mesi precedente lo screening e senza storia di rimbalzo virale, con un conteggio di cellule T CD4+ >/= 400 cellule/mL e con un Nadir PRE HAART di CD4+ >250 cellule/mL.
Lo studio e’ stato approvato da ciascun corpo e Comitato etico di ogni centro clinico. Tutti i soggetti hanno firmato un consenso scritto prima del trattamento. Il trial e’ stato condotto in 10 centri clinici in Italia (Policlinico di Modena, Arcispedale S.Anna, Ferrara; Istituti Fisioterapici Ospitalieri S.Gallicano, Roma; Policlinico di Bari, Bari; Ospedale S.Maria Goretti, Latina; Fondazione S.Raffaele, Milano; Ospedale S.Maria Annunziata, Firenze; Ospedale Luigi Sacco, Milano;Spedali Civili , Brescia, Ospedale Amedeo di Savoia, Torino).
I soggetti sono stati randomizzati, con un arruolamento competitivo, di uno a quattro regimi di immunizzazione rappresentati da 3 o 5 somministrazioni intradermiche di Tat di due dosi (7,5 o 30 microgrammi). Lo studio include un periodo di screening di 3 settimane, 8 settimane o 16 settimane di periodo di trattamento, 40 settimane o 32 settimane di Follow-up per le 3 o 5 immunizzazioni, rispettivamente, e prevede un esteso Follow-up di 3 anni dalla prima immunizzazione.

Studio della medicazione
Lo studio della medicazione e’la proteina biológicamente attiva ricombinante Tat che viene somministrata per via intradermica in due dosi (7,5 microgrammi e 30 microgrammi) secondo due regimi (3 o 5 inmunizzazioni) alle settimane 0,4,8,oppure 0, 4, 8, 12,16 rispettivamente. Prima della somministrazione, il medicamento in studio e’ stato descongelato, diluito con 1,5 mL di acqua sterile, agitato gentilmente e quindi somministrato con due iniezioni intradermiche nelle regioni destra e sinistra del deltoide.

Risultati dello studio
Il primario PRE-specifico risultato dello studio (immunogenicita’) e’stato misurato con l’induzione, grandezza e persistenza delle risposte umorali immunitarie alla Tat, e comparando l’immunogenicita’ di 3 o 5 immunizzazioni di due differenti dosi di vaccino (7,5 microg. e 30 microg.).
“Responders” sono stati definiti questi soggetti con almeno una risposta positiva di anticorpi anti-Tat ad ogni dato tempo dopo la prima immunizzazione. Le risposte immunitarie cellulari alla Tat sono state la finalita’ co-primaria.
La risposta umorale immunitaria anti-Tat e’ stata valutata per mezzo della determinazione e titolazione di IgM, IgG, e IgA anticorpi anti-Tat in serie, mentre le risposte linfoproliferative di CD4+ e CD8+ e produzione in vitro IFN-gamma, IL-4 ed IL-2, in rispota alla Tat.
Il secondo risultato pre-specificato dello studio (sicurezza) e’ stato assessorato dalla raccolta di tutti gli eventi avversi avvenuti durante lo studio,includendo ogni significativo cambiamento nei parámetri ematologici (includendo il controllo della coagulazione), biochimici (con parametri funzionali di fegato e rene) e parametri immunologici (includendo cellule T CD4+, CD8+, CD3+, NK, cellule B e monociti).
Tutti gli eventi avversi sono stati riportati secondo il Medical Dictionary for Regulary Activities e classificati sulla base della relazione con il farmaco come per il grado di gravita’.
Tutti i dati di sicurezza sono stati valutati periódicamente (ogni 3 mesi) dal Data Safety Monitory Board e rapporti anuali sulla sicu rezza sono stati sottoposti ai Regulatory Bodies.
Infine, e’ stato attuata una prova di seconda linea per caratterizzare in profundita’ bio-markers biochimici e immunologici di attivazione immunitaria,viabilita’ di cellule T regolatorie, di cellule T CD4+, cellule T CD8+ cellule B , e cellule NK, CD4+ cellule centrali e di memoria CD4+ e cellule T CD8+ come pure risposte cellulari a HIV Env.
Tutti i dati sono stati rivisti dai ricercatori, DSMB, il IAB e il CAB.

Misura del campione

Randomizzazione

Arruolamento e conduzione dello studio osservazionale ISS OBS T-022

Anticorpi anti-Tat

Dati sulla sicurezza dell’immunizzazione terapeutica con la proteina biológicamente attiva Tat

La sicurezza e’ stata verificata in tutti i volontari del trial (n=87) attraverso monitoraggio locale e degli eventi sistemici avversi, come pure attraverso parametri di laboratorio ematologici, biochimici e immunologici come attuati prcedentemente nei trials di fase I. Dal momento che non si sono rilevate differenze nell’incidenza di eventi avversi tra il numero di inoculazioni (3 o 5) con la stessa dose di Tat i risultati sono stati raggruppati nei dosaggi Tat.
Non si sono verifícati rilevanti eventi avversi durante lo studio e la maggior parte di essi erano attesi tanto per la frequenza quanto per il tipo nei soggetti sieropositivi. In particolare 51/87 soggetti (59%) hanno sperimentato eventi avversi durante lo studio. Al di fuori di essi 26/87 (30%) hanno presentato una certa, probabile o possibile relazione con il trattamento dello studio e non son stati posti in relazione con il dosaggio Tat. Questi eventi sono per la maggior parte locali, in relazione con il sito di iniezione e leggeri per gravita’.
Sette importanti eventi avversi si sono verifícati dopo immunizzazione Tat ma solo uno e’ stato indicato come possibilmente in relazione con il trattamento in studio.
Basandosi sul primo e secondo anno di Annual Safety Report e sui periodici incontri e rapporti, il DSMB dell’ISS T-022 ha deliberato che l’immunizzazione con Tat e’ sicuro e ben tollerato.


L’immunizzazione terapeutica con Tat induce specifiche risposte umorali e cellulari in soggetti in trattamento HAART.
(continua)
[b]
Rafael
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