I livelli di neurofilamenti nel FCS predicono il danno neurologico
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I livelli di neurofilamenti nel FCS predicono il danno neurologico
In uno studio progettato per esplorare il potenziale di numerose molecole come marcatori biologici per il danno cognitivo mediato dall'HIV, i ricercatori della John Hopkins University, a Baltimora, Maryland, hanno documentato "sorprendentemente alti livelli " di catene pesanti neuronali di neurofilamenti (neurofilamenti H) nel fluido cerebrospinale (FCS) di pazienti infettati con l'HIV che erano cognitivamente normali.
Poiche' i lvelli di neurofilamenti H nel FCS sono indicativi di danno neuronale, l'usodi questa proteina stabile potrebbe fornire un biomarcatore per l'imminente declino cognitivo e indicare la via per un precoce inizio di trattamenti neuroprotettivi, secondo quanto annunciato alla 18a Conferenza sui Retrovirus e Infezioni Opportunistiche (CROI).
"Attualmente non ci sono markers surrogati per i disordini neurocognitivi associati all'HIV. Tuttavia c'e´un bisogno critico per tali markers, non solo con il proposito di diagnosi, ma anche per monitorare gli effetti del trattamento e per l'uso in trials clinici. Se avessimo markers surrogati affidabili, potremmo condurre trials clinici in numeri piu' picoli di pazienti e in tempi piu' brevi. Questo potrebbe dar luogo ad un sostanziale risparmio nei costi e darci l'opportunita' di esaminare piu' agenti terapeutici. Il neurofilamento FCS puo' essere uno di tali marker surrogati" ha detto Avindra Nath , MD, professore di neurologia al John Hopkins University.
Lo studio sollecitato da recenti rapporti che indicano che piu' della meta' degli individui affetti da HIV il cui stato virologico e' stato controllato da terapia antiretrovirale manifesta disordini neurocognitivi associati all'HIV. Per minimizzare il declino cognitivo, sono necessari markers surrogati sensitivi del danno neuronale.
Nella ricerca di un marker, gli investigatori hanno ottenuto FCS da 76 individui sieropositivi con vari gradi di danno neurocognitivo, da 9 pazienti con sclerosi multipla e da 9 pazienti con altri disturbi neurologici, includendo pseudotumor cerebri e idrocefalo a pressione normale.
I campioni sono stati analizzati per i neurofilamenti H, carbonilproteina , e nitrotirosina usando Western blot -utilizzando antineurofilamento H e un kit di rilevamento slot-blot con l'appropriato anticorpo. Ciascuna proteina e' stata quantificata in ogni campione usando le immagini a infrarosso.
La quantita' di neurofilamento H era significativamente piu' alta nel FCS di tutti i pazienti sieropositivi che non negli altri individui con deficit neurologici.
L'elevazione dei livelli di neurofilamento H era quantitativamente simile negli individui sieropositivi il cui livello cognitivo era definito come normale, cognitivamente danneggiato ma asintomatico, e leggermente deficitario. In quelli con HIV associato a demenza, i livelli erano marginalmente inferiori, ma ancora elevati, che nei pazienti con sclerosi multipla e altri disturbi neurologici.
Poiche' i lvelli di neurofilamenti H nel FCS sono indicativi di danno neuronale, l'usodi questa proteina stabile potrebbe fornire un biomarcatore per l'imminente declino cognitivo e indicare la via per un precoce inizio di trattamenti neuroprotettivi, secondo quanto annunciato alla 18a Conferenza sui Retrovirus e Infezioni Opportunistiche (CROI).
"Attualmente non ci sono markers surrogati per i disordini neurocognitivi associati all'HIV. Tuttavia c'e´un bisogno critico per tali markers, non solo con il proposito di diagnosi, ma anche per monitorare gli effetti del trattamento e per l'uso in trials clinici. Se avessimo markers surrogati affidabili, potremmo condurre trials clinici in numeri piu' picoli di pazienti e in tempi piu' brevi. Questo potrebbe dar luogo ad un sostanziale risparmio nei costi e darci l'opportunita' di esaminare piu' agenti terapeutici. Il neurofilamento FCS puo' essere uno di tali marker surrogati" ha detto Avindra Nath , MD, professore di neurologia al John Hopkins University.
Lo studio sollecitato da recenti rapporti che indicano che piu' della meta' degli individui affetti da HIV il cui stato virologico e' stato controllato da terapia antiretrovirale manifesta disordini neurocognitivi associati all'HIV. Per minimizzare il declino cognitivo, sono necessari markers surrogati sensitivi del danno neuronale.
Nella ricerca di un marker, gli investigatori hanno ottenuto FCS da 76 individui sieropositivi con vari gradi di danno neurocognitivo, da 9 pazienti con sclerosi multipla e da 9 pazienti con altri disturbi neurologici, includendo pseudotumor cerebri e idrocefalo a pressione normale.
I campioni sono stati analizzati per i neurofilamenti H, carbonilproteina , e nitrotirosina usando Western blot -utilizzando antineurofilamento H e un kit di rilevamento slot-blot con l'appropriato anticorpo. Ciascuna proteina e' stata quantificata in ogni campione usando le immagini a infrarosso.
La quantita' di neurofilamento H era significativamente piu' alta nel FCS di tutti i pazienti sieropositivi che non negli altri individui con deficit neurologici.
L'elevazione dei livelli di neurofilamento H era quantitativamente simile negli individui sieropositivi il cui livello cognitivo era definito come normale, cognitivamente danneggiato ma asintomatico, e leggermente deficitario. In quelli con HIV associato a demenza, i livelli erano marginalmente inferiori, ma ancora elevati, che nei pazienti con sclerosi multipla e altri disturbi neurologici.
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