FARMACO IMMUNOMODULATORE TORAVIR (DIBENORM)
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FARMACO IMMUNOMODULATORE TORAVIR (DIBENORM)
Ragazzi, anch'io pur non essendo laureato in discipline medico-scientifiche ogni tanto mi diletto
a cercare notizie su buone nuove circa un'eventuale cura definitiva (eradicazione) o almeno
terapeutica dell'infezione da hiv-1. Cercando tra siti ho trovato questo abstract che definirei
interessante. Non so se lo stesso sia stato inserito nel presente forum (Gex mi pare
si riferiva ad un immunomodulatore iraniano ) da qualche altro utente, in tal caso
pregherei i moderatori di non tener conto del mio. Saluti a tutti.
Eccolo....:
IL FARMACO IMMUNOMODULATORE TORAVIR (DIBENORM)
Nel contesto generale dei farmaci e delle cure per le patologie dell’HIV1, HIV 2 ed Epatite B e C, le innovative caratteristiche del Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), ne fanno un prodotto unico nel panorama internazionale.
La misura del livello di innovazione del nuovo Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), tiene conto della multidimensionalità dell’innovazione stessa.
Tra i molteplici aspetti che concorrono a determinare il livello di innovazione del Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), si citano:
•la rilevanza epidemiologica delle patologie che concorre a trattare
•la solidità della sperimentazione clinica
•il tipo di end point primario
•le caratteristiche chimiche e farmacologiche
•la dimensione dell’effetto terapeutico.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), si è dimostrato altamente innovativo sul piano terapeutico e questo potrà essere un fattore decisivo per poterne fare un blockbuster drug.
Il gold standard tra gli indicatori del valore dell’innovatività è il rapporto costo-efficacia del nuovo farmaco rispetto ai trattamenti già disponibili.
Infatti, il rapporto costo-efficacia rappresenta la misura che, in una prospettiva di analisi più ampia, permette di esprimere al meglio l’innovazione derivante dall’introduzione di questo nuovo farmaco non solo per il singolo paziente, ma per l’intera società.
PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), appartiene ad una nuova classe di agenti immunomodificanti che contribuiscono all’attivazione della risposta immuno-antigenico specifica che conduce all’eliminazione di un agente infettivo.
L’azione immunofarmacologica ed antivirale del farmaco:
•promuove la produzione di alfa e beta- interferone;
•mobilizza ed attiva i macrofagi;
•reprime la produzione di citochina infiammatoria (Interleukin-1,-6,-8, fattore necrosi tumorale);
•stimola la produzione di vari anticorpi contro vari antigeni dell’infiammazione della natura infettiva;
•sopprime la recidiva virale;
•accresce la resistenza dell’organismo a malattie virulente causate da virus, batteri e funghi.
In pazienti HIV-positivi, il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), diminuisce la concentrazione di agenti patogeni nelle cellule del sangue e nel siero ed attiva la risposta immunologica HIV-specifica.
Nella maggior parte dei pazienti HIV-positivi, il trattamento con il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), risulta a più alti livelli nelle cellule CD4+T, NK e CD8+T che hanno un ruolo maggiore nella protezione contro virus, batteri e funghi, accresce la produzione di anticorpi HIV-specifici come anche gli anticorpi alle infezioni antigene-specifiche, rilevanti per tali pazienti.
La Risposta clinica al trattamento implica la prevenzione della recidiva infettiva nell’arco di tempo dai 3 ai 6 mesi.
Una breve periodo di trattamento con il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), permette di curare le infezioni di Candida delle mucose e del derma.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), ha effetto anti-infiammatorio.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), ottimizza la fase induttiva della risposta immunitaria antigene-specifica allo stadio di presentazione e processo antigene attraverso l’espressione migliorata di molecole MHC classe I e II, molecole contatto-adesive e ricettori citochini come anche molecole bioattive.
Allo stesso tempo le cellule immunocompetenti intensificano la produzione di citochini ed altre molecole bioattive.
Questo inabilita conseguentemente lo sviluppo della fase effetto/produttiva della risposta immunologica risultante nella eliminazione antigenetica.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), promuove il rafforzamento dei meccanismi immunologici che si sono formati allo stadio di inizio del trattamento.
L’attivazione dei processi di risposta immunologica antigene-specifica, risulta nella ridotta intensità delle reazioni di antigene-non specifiche incluse le risposte proinfiammatorie causate dall’alfa-fattore di necrosi tumorale, interleukin-1 ed altri fattori.
Ciò comporta la riduzione dell’iperattivazione neutrofila e disincrementa la protezione di proteine in fase acuta.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), migliora l’umore, accresce l’efficienza fisica e la tolleranza al carico di esercizio giornaliero, migliora la qualità del sonno e della memoria.
In pazienti sovrappeso il trattamento con il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), promuove la riduzione della massa adiposa. Le persone sottopeso acquisiscono peso.
Il trattamento con il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), normalizza la composizione delle cellule ematiche, il livello dell’emoglobina ed altri fattori.
Riduce i sintomi di colestasi e normalizza i processi digestivi.
Le caratteristiche terapeutiche innovative possono essere così sintetizzate:
•Aumenta immediatamente le difese immunitarie dell’organismo e fa diminuire drasticamente le copie virali del virus nel tempo (HIV – Epatite).
•Elimina le resistenze che il virus sviluppa verso gli attuali farmaci, resistenza che è presente in tutte le terapie antinfettive e particolarmente antivirali, ed elimina anche la prescrizione ai pazienti di nuovi farmaci in grado di superare le resistenze indotte da quelli fino ad allora impiegati, che creano verso gli stessi pazienti una spirale senza fine.
•Consente una terapia di lungo periodo, senza prevedere interruzioni transitorie.
•Non è tossico e non ha nessun effetto collaterale anche nel lungo periodo.
•Elimina il problema dell’insorgenza delle patologie opportunistiche (vari tumori, Epatiti, infezioni, emorragie ecc), che caratterizzano l’evoluzione dell’infezione da HIV verso lo sviluppo delle forme sintomatiche dell’infezione.
•Elimina il sistema di somministrazione giornaliera o settimanale di uno o più farmaci (terapia antiretrovirale plurifarmacologica), facilitando la ripresa psicologica dei pazienti e induce una ripresa delle difese immunitarie già danneggiate anche da depressioni latenti.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), viene assunto tramite iniezione intramuscolo ogni 15 o 30 giorni, questo garantisce l’efficacia virologica e clinica della terapia.
•Favorisce l’aderenza alla terapia, questo assicura l’efficacia del trattamento.
•Elimina le interazioni farmacologiche, che spesso creano i tanti effetti collaterali al trattamento determinano la sospensione della terapia per intolleranza.
•Consente la cura di patologie che si presentano contemporaneamente (es. HIV ed Epatite cronica B o C), mantenendo la piena tollerabilità della terapia senza la necessità di sospensione della stessa, come avviene attualmente.
•Consente ai pazienti di aspirare ad una condizione di normalità, sia in termini di attesa di vita che di pienezza produttiva, affettiva e relazionale
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm),, ha una azione molto efficace verso i due ceppi virali dell’HIV: HIV-1 ed HIV-2.
Il primo dei due è prevalentemente localizzato in Europa, America ed Africa centrale, l’HIV-2 invece, si trova per lo più in Africa occidentale ed Asia e determina una sindrome clinicamente diversa.
Questo Ceppo sta aumentando la trasmissione di virus resistente e la diffusione del ceppo di HIV -2 anche in Europa.
Supera ormai il 10% la trasmissione di virus resistente: il dato si riferisce all'Europa, anche se finora relegato in Africa e Asia, il micidiale ceppo dell'Hiv-2, particolarmente difficile da curare con le terapie disponibili, sta facendo la sua comparsa in Europa ed USA, in modo consistente ed è responsabile di numerose nuove infezioni (tra il 5 e il 30% a seconda delle zone).
Sintetica comparazione farmaci Antiretrovirali con Toravir
Farmaci primari antiretrovirali in commercio, delle principali Multinazionali farmaceutiche.
HIV/AIDS
Farmaci antiretrovirali inibitori nucleosidici della transcrittasi inversa: Zidovudina (retrovir, combivir), Abacavir (ziangen, kivexa, trizivir), Didanosina (videx), Emtricitabina (emtriva, truvada), Lamivudina (epivir, zeffix), Stavudina (zerit), Tenofovir disoproxile (viread).
Farmaci antiretrovirali inibitori della proteasi: Amprenavir, Atazanavir (reyataz), Darunavir (prezista), Fosamprenavir (telzir), Indinavir (crixivan), Lopinavir + Ritonavir (kaletra), Nelfinavir (viracept), Ritonavir (Norvir), Saquinavir (norvir), Tipranavir (aptivus).
Farmaci antiretrovirali inibitori non nucleosidici della transcrittasi inversa: Efavirenz (sustiva), Nevirapina ( viramune).
Altri Farmaci antiretrovirali: Enfuvirtide (fuzeon)
EPATITE B e C
Peginterferone alfa-2°, interferone alfa, Lamivudina, Adefovir dipivoxil (epsera), Entecavir (baraclude), Telbivudina (sebiva); Tenofovir.
Farmaco Biogenetic Research Pharma
HIV/AIDS – EPATITE B e C
Farmaco immunomodulatore: Toravir (dibenorm)
Inizio terapia antiretrovirale
Il primo problema, non ancora risolto, nelle terapie virali, ed in particolare per l’HIV/AIDS e Epatite B e C è l'individuazione del momento ideale per iniziare la terapia antiretrovirale ed è fondato sulla necessità di individuare, per ogni singolo paziente, il giusto equilibrio tra il trattare "troppo presto" (con il rischio di "bruciare" le opzioni terapeutiche, oltre ad introdurre una potenziale riduzione nella qualità della vita) e il trattare "troppo tardi" (quando il sistema immunitario abbia già subito danni notevoli e la risposta è minore). Si presenta, in questo modo, agli operatori sanitari un quadro farmacologico difficile e sempre diverso da paziente a paziente, dovendo prendere in esame le varie fasi come l’individuazione della malattia, l’inizio della “cronicità”,la malattia conclamata, fino ad arrivare alle valutazioni sulle malattie opportunistiche e collaterali.
I farmaci oggi in commercio vengono somministrati secondo le fasi virologiche del paziente, secondo varie formulazioni e dosi, secondo le malattie opportunistiche presenti o che si sono sviluppate proprio per l’azione dei farmaci stessi, secondo tante variabili che ad oggi non sono ancora completamente studiate e sotto controllo nei Paesi Industrializzati.
Inizio terapia antiretrovirale
Il farmaco Toravir, può essere somministrato in qualsiasi momento al paziente, dall’inizio della scoperta del virus fino alla malattia conclamata senza creare problemi farmacologici e virologici al paziente, rendendo anche agli operatori sanitari un più facile e veloce inizio e gestione della terapia.
Nella fase iniziale e cioè i primi 10 giorni, viene effettuata una terapia di “attacco” con 4 somministrazioni (sia per HIV che per Epatite B e C), per poi effettuare una somministrazione mensile per l’HIV. (in casi eccezionali e/o particolari la somministrazione può variare di poco) e ogni 10/15 giorni per l’Epatite B e C.
La formulazione e la dose rimarrà sempre la stessa durante tutta la terapia.
Sviluppo delle resistenze dei virus ai farmaci
la somministrazione dei farmaci ai pazienti rispetto agli anni 90 si è in parte razionalizzata rispetto al numero giornaliero di farmaci da assumere, ma non si è risolto quello della problematica psicologica dei pazienti costretti ogni giorno e sempre nella stessa ora all’assunzione degli stessi, inducendo una depressione latente che abbassa le difese immunitarie già ampiamente danneggiate, favorendo le resistenze al farmaco e al replicare del virus.
La ancora, non piena conoscenza della replicazione e del mutare nell’organismo umano di un virus intelligente come l’HIV, porta le case farmaceutiche ed i medici, per non incorrere ad un totale fallimento terapeutico, derivato dalla resistenza ai farmaci da parte di sottopopolazioni di virus, selezionati nel tempo dai farmaci stessi, a dover di volta in volta individuare la resistenza virale ai diversi farmaci approntando soluzioni terapeutiche alternative (di norma cambiando farmaco), per far fronte, mai in via definitiva, alla resistenza virale.
Sviluppo delle resistenze dei virus ai farmaci
la somministrazione del farmaco Toravir durante tutta la terapia rimane costante ed avviene 1 volta al mese per l’HIV e ogni 10/15 giorni per l’Epatite B e C, questo comporta nei pazienti una risposta psicologica forte ed efficace a fronteggiare la malattia.
Il farmaco Toravir può essere utilizzato per una terapia a vita, quale la terapia antiretrovirale, senza che insorga nessuna resistenza del virus al farmaco, che nella sua azione non consente la formazione ed il replicare di sottopopolazioni virali.
Interazioni farmacologiche
Un altro fenomeno che insidia L’efficacia della terapia antiretrovirale è insidiata dalla problematica delle interazioni farmacologiche (HAART, Highly Active Antiretroviral Therapy), che consiste nei fenomeni di interferenza nell’assorbimento e nel metabolismo dei diversi farmaci assunti dal paziente. Questa situazione è da intendersi in riferimento alle possibili interazioni dei farmaci antiretrovirali sia fra loro sia con altri farmaci che lo stesso paziente può avere necessità di assumere. Succede, ad esempio, che l’assunzione di un farmaco provochi invece la più rapida eliminazione di un altro, determinandone il sottodosaggio oppure, ipotesi opposta, che un farmaco causi il rallentamento dell’eliminazione di un altro, causando così il sovradosaggio.
Interazioni farmacologiche
Il farmaco Toravir, nella sua efficacia di azione, non prevede nessuna terapia di interazioni farmacologiche con altri farmaci, non provocando nessuna controindicazione terapeutica.
Controindicazioni e insorgenza di patologie collaterali durante la terapia con farmaci antiretrovirali
Sono innumerevoli le controindicazioni presenti nei vari farmaci antiretrovirali oggi in commercio che immancabilmente si presentano durante le terapie ai pazienti. Si riportano alcune delle insorgenze di patologie collaterali.
Sarcoma di Kaposi, candida sspp. diabete mellito, ipoglicemia, insufficienza renale acuta, Epatiti, rabdomiolisi, secchezza oculare, alterazioni del nervo ottico e della retina (soprattutto nei bambini), secchezza delle fauci, ingrossamento delle parotidi, scialoadenite, alopecia, iperuricemia, ittero, sintomi neurologici periferici, ulcere orali, ipotensione, febbre, rash cutaneo, nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, dispnea, tosse, letargia, cefalea, mialgie, ulcere orali, ipotensione, faringodinia, sindrome da distress respiratorio, anafilassi, parestesie, artralgie, congiuntivite, linfoadenopatia, linfocitopenia, insufficienza renale, tosse, ansia, polmoniti, sudorazione, disidratazione ecc.
Controindicazioni e insorgenza di patologie collaterali durante la terapia con farmaci antiretrovirali
Non si sono mai presentate insorgenze di patologie collaterali.
Dove il farmaco Toravir interviene in pazienti affetti anche da complicanze collaterali, la sua azione permette di combattere efficacemente anche le altre patologie.
Il farmaco non ha controindicazioni particolari, se non che non può essere assunto da persone fortemente allergiche alla Formaldeide.
L’unica avvertenza è che durante la terapia il paziente deve astenersi quasi totalmente o totalmente da assumere alcolici.
Aderenza del paziente alla terapia
Ottenere buoni risultati e oltretutto univoci per tutti i pazienti con i trattamenti antiretrovirali è molto difficile, l’aderenza alla malattia, ossia il semplice fatto che il paziente, per diversi motivi, non assume la terapia correttamente, può da sola essere un fattore determinante, spesso poi i tanti effetti collaterali al trattamento determinano la sospensione della terapia per intolleranza. La concomitanza di una malattia epatica cronica, come avviene in oltre il 50% dei pazienti sieropositivi, che risultano contemporaneamente affetti da epatite cronica C o B, riduce la tollerabilità della terapia, conducendo nei casi più avanzati alla necessità di sospensione, I livelli effettivi di aderenza al trattamento rimangono ancora al di sotto della soglia ottimale nel 60/70% dei pazienti. Grande rilievo hanno nella corretta assunzione della terapia antiretrovirale gli aspetti legati al comportamento e allo stile di vita. La terapia, le sue modalità di assunzione, la sua “visibilità “ nel contesto sociale, lavorativo e relazionale, rappresentano un elemento intrusivo nello stile di vita e nella organizzazione quotidiana. Con la progressiva cronicizzazione della malattia, il soggetto sieropositivo oggi tende sempre più spesso e sempre più compiutamente ad aspirare ad una condizione di normalità, sia in termini di attesa di vita che di pienezza produttiva, affettiva e relazionale. In questo ritrovato scenario di aspirazioni e di bisogni, la necessità di assumere quotidianamente la terapia, spesso in un contesto sociale condizionato da fattori di necessaria riservatezza, la comparsa degli effetti collaterali, in particolare di quelli gastro-intestinali (nausea, diarrea) che possono ostacolare la assunzione e disturbare la normalità della vita quotidiana e di relazione, gli stessi aspetti pratici della somministrazione (necessità di refrigerazione di alcuni farmaci, contenitori delle compresse, orari di assunzione, obbligo di assumere alcune terapie a stomaco pieno), finiscono per condizionare psicologicamente il paziente a scapito della regolarità del trattamento. Inoltre, nel paziente che abbia sperimentato fallimenti virologici e in cui il virus abbia già acquisito progressivi gradi di resistenza, la complessità degli schemi di terapia è più elevata di quanto non possa essere all’inizio del trattamento e questo accade in oltre il 50% dei casi.
Aderenza del paziente alla terapia
Il farmaco Toravir permette una aderenza alla terapia corretta e nel tempo, grazie alla somministrazione mensile e non giornaliera ed in particolare grazie all’aumento delle difese immunitarie e all’eliminazione di malattie collaterali, in particolare a quelle concomitanti come HIV/Epatite B o C, cronica o meno, permette il reinserimento nella società dei soggetti affetti dai virus.
Le aspirazioni ed i bisogni del paziente vengono esauditi, il riacquisto del peso forma, la tonicità e forza fisica, in pratica il riassumere una vita sociale piena, anche nel lavoro, permette anche alivello psicologico di continuare una cura che da risultati.
Fonte:
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a cercare notizie su buone nuove circa un'eventuale cura definitiva (eradicazione) o almeno
terapeutica dell'infezione da hiv-1. Cercando tra siti ho trovato questo abstract che definirei
interessante. Non so se lo stesso sia stato inserito nel presente forum (Gex mi pare
si riferiva ad un immunomodulatore iraniano ) da qualche altro utente, in tal caso
pregherei i moderatori di non tener conto del mio. Saluti a tutti.
Eccolo....:
IL FARMACO IMMUNOMODULATORE TORAVIR (DIBENORM)
Nel contesto generale dei farmaci e delle cure per le patologie dell’HIV1, HIV 2 ed Epatite B e C, le innovative caratteristiche del Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), ne fanno un prodotto unico nel panorama internazionale.
La misura del livello di innovazione del nuovo Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), tiene conto della multidimensionalità dell’innovazione stessa.
Tra i molteplici aspetti che concorrono a determinare il livello di innovazione del Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), si citano:
•la rilevanza epidemiologica delle patologie che concorre a trattare
•la solidità della sperimentazione clinica
•il tipo di end point primario
•le caratteristiche chimiche e farmacologiche
•la dimensione dell’effetto terapeutico.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), si è dimostrato altamente innovativo sul piano terapeutico e questo potrà essere un fattore decisivo per poterne fare un blockbuster drug.
Il gold standard tra gli indicatori del valore dell’innovatività è il rapporto costo-efficacia del nuovo farmaco rispetto ai trattamenti già disponibili.
Infatti, il rapporto costo-efficacia rappresenta la misura che, in una prospettiva di analisi più ampia, permette di esprimere al meglio l’innovazione derivante dall’introduzione di questo nuovo farmaco non solo per il singolo paziente, ma per l’intera società.
PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), appartiene ad una nuova classe di agenti immunomodificanti che contribuiscono all’attivazione della risposta immuno-antigenico specifica che conduce all’eliminazione di un agente infettivo.
L’azione immunofarmacologica ed antivirale del farmaco:
•promuove la produzione di alfa e beta- interferone;
•mobilizza ed attiva i macrofagi;
•reprime la produzione di citochina infiammatoria (Interleukin-1,-6,-8, fattore necrosi tumorale);
•stimola la produzione di vari anticorpi contro vari antigeni dell’infiammazione della natura infettiva;
•sopprime la recidiva virale;
•accresce la resistenza dell’organismo a malattie virulente causate da virus, batteri e funghi.
In pazienti HIV-positivi, il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), diminuisce la concentrazione di agenti patogeni nelle cellule del sangue e nel siero ed attiva la risposta immunologica HIV-specifica.
Nella maggior parte dei pazienti HIV-positivi, il trattamento con il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), risulta a più alti livelli nelle cellule CD4+T, NK e CD8+T che hanno un ruolo maggiore nella protezione contro virus, batteri e funghi, accresce la produzione di anticorpi HIV-specifici come anche gli anticorpi alle infezioni antigene-specifiche, rilevanti per tali pazienti.
La Risposta clinica al trattamento implica la prevenzione della recidiva infettiva nell’arco di tempo dai 3 ai 6 mesi.
Una breve periodo di trattamento con il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), permette di curare le infezioni di Candida delle mucose e del derma.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), ha effetto anti-infiammatorio.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), ottimizza la fase induttiva della risposta immunitaria antigene-specifica allo stadio di presentazione e processo antigene attraverso l’espressione migliorata di molecole MHC classe I e II, molecole contatto-adesive e ricettori citochini come anche molecole bioattive.
Allo stesso tempo le cellule immunocompetenti intensificano la produzione di citochini ed altre molecole bioattive.
Questo inabilita conseguentemente lo sviluppo della fase effetto/produttiva della risposta immunologica risultante nella eliminazione antigenetica.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), promuove il rafforzamento dei meccanismi immunologici che si sono formati allo stadio di inizio del trattamento.
L’attivazione dei processi di risposta immunologica antigene-specifica, risulta nella ridotta intensità delle reazioni di antigene-non specifiche incluse le risposte proinfiammatorie causate dall’alfa-fattore di necrosi tumorale, interleukin-1 ed altri fattori.
Ciò comporta la riduzione dell’iperattivazione neutrofila e disincrementa la protezione di proteine in fase acuta.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), migliora l’umore, accresce l’efficienza fisica e la tolleranza al carico di esercizio giornaliero, migliora la qualità del sonno e della memoria.
In pazienti sovrappeso il trattamento con il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), promuove la riduzione della massa adiposa. Le persone sottopeso acquisiscono peso.
Il trattamento con il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), normalizza la composizione delle cellule ematiche, il livello dell’emoglobina ed altri fattori.
Riduce i sintomi di colestasi e normalizza i processi digestivi.
Le caratteristiche terapeutiche innovative possono essere così sintetizzate:
•Aumenta immediatamente le difese immunitarie dell’organismo e fa diminuire drasticamente le copie virali del virus nel tempo (HIV – Epatite).
•Elimina le resistenze che il virus sviluppa verso gli attuali farmaci, resistenza che è presente in tutte le terapie antinfettive e particolarmente antivirali, ed elimina anche la prescrizione ai pazienti di nuovi farmaci in grado di superare le resistenze indotte da quelli fino ad allora impiegati, che creano verso gli stessi pazienti una spirale senza fine.
•Consente una terapia di lungo periodo, senza prevedere interruzioni transitorie.
•Non è tossico e non ha nessun effetto collaterale anche nel lungo periodo.
•Elimina il problema dell’insorgenza delle patologie opportunistiche (vari tumori, Epatiti, infezioni, emorragie ecc), che caratterizzano l’evoluzione dell’infezione da HIV verso lo sviluppo delle forme sintomatiche dell’infezione.
•Elimina il sistema di somministrazione giornaliera o settimanale di uno o più farmaci (terapia antiretrovirale plurifarmacologica), facilitando la ripresa psicologica dei pazienti e induce una ripresa delle difese immunitarie già danneggiate anche da depressioni latenti.
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm), viene assunto tramite iniezione intramuscolo ogni 15 o 30 giorni, questo garantisce l’efficacia virologica e clinica della terapia.
•Favorisce l’aderenza alla terapia, questo assicura l’efficacia del trattamento.
•Elimina le interazioni farmacologiche, che spesso creano i tanti effetti collaterali al trattamento determinano la sospensione della terapia per intolleranza.
•Consente la cura di patologie che si presentano contemporaneamente (es. HIV ed Epatite cronica B o C), mantenendo la piena tollerabilità della terapia senza la necessità di sospensione della stessa, come avviene attualmente.
•Consente ai pazienti di aspirare ad una condizione di normalità, sia in termini di attesa di vita che di pienezza produttiva, affettiva e relazionale
Il Farmaco immunomodulatore Toravir (Dibenorm),, ha una azione molto efficace verso i due ceppi virali dell’HIV: HIV-1 ed HIV-2.
Il primo dei due è prevalentemente localizzato in Europa, America ed Africa centrale, l’HIV-2 invece, si trova per lo più in Africa occidentale ed Asia e determina una sindrome clinicamente diversa.
Questo Ceppo sta aumentando la trasmissione di virus resistente e la diffusione del ceppo di HIV -2 anche in Europa.
Supera ormai il 10% la trasmissione di virus resistente: il dato si riferisce all'Europa, anche se finora relegato in Africa e Asia, il micidiale ceppo dell'Hiv-2, particolarmente difficile da curare con le terapie disponibili, sta facendo la sua comparsa in Europa ed USA, in modo consistente ed è responsabile di numerose nuove infezioni (tra il 5 e il 30% a seconda delle zone).
Sintetica comparazione farmaci Antiretrovirali con Toravir
Farmaci primari antiretrovirali in commercio, delle principali Multinazionali farmaceutiche.
HIV/AIDS
Farmaci antiretrovirali inibitori nucleosidici della transcrittasi inversa: Zidovudina (retrovir, combivir), Abacavir (ziangen, kivexa, trizivir), Didanosina (videx), Emtricitabina (emtriva, truvada), Lamivudina (epivir, zeffix), Stavudina (zerit), Tenofovir disoproxile (viread).
Farmaci antiretrovirali inibitori della proteasi: Amprenavir, Atazanavir (reyataz), Darunavir (prezista), Fosamprenavir (telzir), Indinavir (crixivan), Lopinavir + Ritonavir (kaletra), Nelfinavir (viracept), Ritonavir (Norvir), Saquinavir (norvir), Tipranavir (aptivus).
Farmaci antiretrovirali inibitori non nucleosidici della transcrittasi inversa: Efavirenz (sustiva), Nevirapina ( viramune).
Altri Farmaci antiretrovirali: Enfuvirtide (fuzeon)
EPATITE B e C
Peginterferone alfa-2°, interferone alfa, Lamivudina, Adefovir dipivoxil (epsera), Entecavir (baraclude), Telbivudina (sebiva); Tenofovir.
Farmaco Biogenetic Research Pharma
HIV/AIDS – EPATITE B e C
Farmaco immunomodulatore: Toravir (dibenorm)
Inizio terapia antiretrovirale
Il primo problema, non ancora risolto, nelle terapie virali, ed in particolare per l’HIV/AIDS e Epatite B e C è l'individuazione del momento ideale per iniziare la terapia antiretrovirale ed è fondato sulla necessità di individuare, per ogni singolo paziente, il giusto equilibrio tra il trattare "troppo presto" (con il rischio di "bruciare" le opzioni terapeutiche, oltre ad introdurre una potenziale riduzione nella qualità della vita) e il trattare "troppo tardi" (quando il sistema immunitario abbia già subito danni notevoli e la risposta è minore). Si presenta, in questo modo, agli operatori sanitari un quadro farmacologico difficile e sempre diverso da paziente a paziente, dovendo prendere in esame le varie fasi come l’individuazione della malattia, l’inizio della “cronicità”,la malattia conclamata, fino ad arrivare alle valutazioni sulle malattie opportunistiche e collaterali.
I farmaci oggi in commercio vengono somministrati secondo le fasi virologiche del paziente, secondo varie formulazioni e dosi, secondo le malattie opportunistiche presenti o che si sono sviluppate proprio per l’azione dei farmaci stessi, secondo tante variabili che ad oggi non sono ancora completamente studiate e sotto controllo nei Paesi Industrializzati.
Inizio terapia antiretrovirale
Il farmaco Toravir, può essere somministrato in qualsiasi momento al paziente, dall’inizio della scoperta del virus fino alla malattia conclamata senza creare problemi farmacologici e virologici al paziente, rendendo anche agli operatori sanitari un più facile e veloce inizio e gestione della terapia.
Nella fase iniziale e cioè i primi 10 giorni, viene effettuata una terapia di “attacco” con 4 somministrazioni (sia per HIV che per Epatite B e C), per poi effettuare una somministrazione mensile per l’HIV. (in casi eccezionali e/o particolari la somministrazione può variare di poco) e ogni 10/15 giorni per l’Epatite B e C.
La formulazione e la dose rimarrà sempre la stessa durante tutta la terapia.
Sviluppo delle resistenze dei virus ai farmaci
la somministrazione dei farmaci ai pazienti rispetto agli anni 90 si è in parte razionalizzata rispetto al numero giornaliero di farmaci da assumere, ma non si è risolto quello della problematica psicologica dei pazienti costretti ogni giorno e sempre nella stessa ora all’assunzione degli stessi, inducendo una depressione latente che abbassa le difese immunitarie già ampiamente danneggiate, favorendo le resistenze al farmaco e al replicare del virus.
La ancora, non piena conoscenza della replicazione e del mutare nell’organismo umano di un virus intelligente come l’HIV, porta le case farmaceutiche ed i medici, per non incorrere ad un totale fallimento terapeutico, derivato dalla resistenza ai farmaci da parte di sottopopolazioni di virus, selezionati nel tempo dai farmaci stessi, a dover di volta in volta individuare la resistenza virale ai diversi farmaci approntando soluzioni terapeutiche alternative (di norma cambiando farmaco), per far fronte, mai in via definitiva, alla resistenza virale.
Sviluppo delle resistenze dei virus ai farmaci
la somministrazione del farmaco Toravir durante tutta la terapia rimane costante ed avviene 1 volta al mese per l’HIV e ogni 10/15 giorni per l’Epatite B e C, questo comporta nei pazienti una risposta psicologica forte ed efficace a fronteggiare la malattia.
Il farmaco Toravir può essere utilizzato per una terapia a vita, quale la terapia antiretrovirale, senza che insorga nessuna resistenza del virus al farmaco, che nella sua azione non consente la formazione ed il replicare di sottopopolazioni virali.
Interazioni farmacologiche
Un altro fenomeno che insidia L’efficacia della terapia antiretrovirale è insidiata dalla problematica delle interazioni farmacologiche (HAART, Highly Active Antiretroviral Therapy), che consiste nei fenomeni di interferenza nell’assorbimento e nel metabolismo dei diversi farmaci assunti dal paziente. Questa situazione è da intendersi in riferimento alle possibili interazioni dei farmaci antiretrovirali sia fra loro sia con altri farmaci che lo stesso paziente può avere necessità di assumere. Succede, ad esempio, che l’assunzione di un farmaco provochi invece la più rapida eliminazione di un altro, determinandone il sottodosaggio oppure, ipotesi opposta, che un farmaco causi il rallentamento dell’eliminazione di un altro, causando così il sovradosaggio.
Interazioni farmacologiche
Il farmaco Toravir, nella sua efficacia di azione, non prevede nessuna terapia di interazioni farmacologiche con altri farmaci, non provocando nessuna controindicazione terapeutica.
Controindicazioni e insorgenza di patologie collaterali durante la terapia con farmaci antiretrovirali
Sono innumerevoli le controindicazioni presenti nei vari farmaci antiretrovirali oggi in commercio che immancabilmente si presentano durante le terapie ai pazienti. Si riportano alcune delle insorgenze di patologie collaterali.
Sarcoma di Kaposi, candida sspp. diabete mellito, ipoglicemia, insufficienza renale acuta, Epatiti, rabdomiolisi, secchezza oculare, alterazioni del nervo ottico e della retina (soprattutto nei bambini), secchezza delle fauci, ingrossamento delle parotidi, scialoadenite, alopecia, iperuricemia, ittero, sintomi neurologici periferici, ulcere orali, ipotensione, febbre, rash cutaneo, nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, dispnea, tosse, letargia, cefalea, mialgie, ulcere orali, ipotensione, faringodinia, sindrome da distress respiratorio, anafilassi, parestesie, artralgie, congiuntivite, linfoadenopatia, linfocitopenia, insufficienza renale, tosse, ansia, polmoniti, sudorazione, disidratazione ecc.
Controindicazioni e insorgenza di patologie collaterali durante la terapia con farmaci antiretrovirali
Non si sono mai presentate insorgenze di patologie collaterali.
Dove il farmaco Toravir interviene in pazienti affetti anche da complicanze collaterali, la sua azione permette di combattere efficacemente anche le altre patologie.
Il farmaco non ha controindicazioni particolari, se non che non può essere assunto da persone fortemente allergiche alla Formaldeide.
L’unica avvertenza è che durante la terapia il paziente deve astenersi quasi totalmente o totalmente da assumere alcolici.
Aderenza del paziente alla terapia
Ottenere buoni risultati e oltretutto univoci per tutti i pazienti con i trattamenti antiretrovirali è molto difficile, l’aderenza alla malattia, ossia il semplice fatto che il paziente, per diversi motivi, non assume la terapia correttamente, può da sola essere un fattore determinante, spesso poi i tanti effetti collaterali al trattamento determinano la sospensione della terapia per intolleranza. La concomitanza di una malattia epatica cronica, come avviene in oltre il 50% dei pazienti sieropositivi, che risultano contemporaneamente affetti da epatite cronica C o B, riduce la tollerabilità della terapia, conducendo nei casi più avanzati alla necessità di sospensione, I livelli effettivi di aderenza al trattamento rimangono ancora al di sotto della soglia ottimale nel 60/70% dei pazienti. Grande rilievo hanno nella corretta assunzione della terapia antiretrovirale gli aspetti legati al comportamento e allo stile di vita. La terapia, le sue modalità di assunzione, la sua “visibilità “ nel contesto sociale, lavorativo e relazionale, rappresentano un elemento intrusivo nello stile di vita e nella organizzazione quotidiana. Con la progressiva cronicizzazione della malattia, il soggetto sieropositivo oggi tende sempre più spesso e sempre più compiutamente ad aspirare ad una condizione di normalità, sia in termini di attesa di vita che di pienezza produttiva, affettiva e relazionale. In questo ritrovato scenario di aspirazioni e di bisogni, la necessità di assumere quotidianamente la terapia, spesso in un contesto sociale condizionato da fattori di necessaria riservatezza, la comparsa degli effetti collaterali, in particolare di quelli gastro-intestinali (nausea, diarrea) che possono ostacolare la assunzione e disturbare la normalità della vita quotidiana e di relazione, gli stessi aspetti pratici della somministrazione (necessità di refrigerazione di alcuni farmaci, contenitori delle compresse, orari di assunzione, obbligo di assumere alcune terapie a stomaco pieno), finiscono per condizionare psicologicamente il paziente a scapito della regolarità del trattamento. Inoltre, nel paziente che abbia sperimentato fallimenti virologici e in cui il virus abbia già acquisito progressivi gradi di resistenza, la complessità degli schemi di terapia è più elevata di quanto non possa essere all’inizio del trattamento e questo accade in oltre il 50% dei casi.
Aderenza del paziente alla terapia
Il farmaco Toravir permette una aderenza alla terapia corretta e nel tempo, grazie alla somministrazione mensile e non giornaliera ed in particolare grazie all’aumento delle difese immunitarie e all’eliminazione di malattie collaterali, in particolare a quelle concomitanti come HIV/Epatite B o C, cronica o meno, permette il reinserimento nella società dei soggetti affetti dai virus.
Le aspirazioni ed i bisogni del paziente vengono esauditi, il riacquisto del peso forma, la tonicità e forza fisica, in pratica il riassumere una vita sociale piena, anche nel lavoro, permette anche alivello psicologico di continuare una cura che da risultati.
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Jago- Messaggi : 26
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Re: FARMACO IMMUNOMODULATORE TORAVIR (DIBENORM)
hai fatto benissimo a postarlo..
mi era sfuggito..
continua cosi'..
mi era sfuggito..
continua cosi'..
Gex- Admin
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