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Modelli animali dei reservoirs HIV

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Messaggio Da Rafael Lun 24 Gen - 18:16

I modelli delle scimmie dell'infezione HIV sono stati sviluppati poiche' hanno il potenziale per indirizzare su aspetti della persistenza virale, replicazione residuale, latenza e reservoirs anatomici. Questi modelli possono essere usati per attuare studi controllati che non sono fattibili in umani e testare nuove strategie tese a ridurre i reservoirs virali e indurre una cura funzionale.

Per studiare la potenziale eradicazione dell'HIV, sono necessari ben caratterizzati e rigorosi modelli animali per identificare prima esaurientemente i reservoirs del virus latente, quindi assicurare che questi reservoirs possano essere purgati o ridotti dalle nuove strategie. Nel periodo che la terapia antiretrovirale (ART)permette ai pazienti di vivere meglio e piu' a lungo, le ricerche potenzialmente dannose o i trattamenti devono prima essere testati in animali.

Il futuro degli umani sta nelle scimmie
Le due prime specie di macachi usati negli studi antiretrovirali sono rhesus (Macaca mulatta) e coda-di-maiale (Macaca nemestrina). I ceppi patogenetici di SIV, quali SIVmac239, vengono usati in numerosi modelli perche' l'alto livello di replicazione virale e la rapida progressione della malattia portano ad un modello solido e riproducibile e ad un tempo piu' corto di valutazione.
Il SIV e' sensibile a NRTI, alcuni Inibitori delle proteasi, e Raltegravir.
Il gruppo di Baltimora di Janice Clements ha sviluppato un modello accelerato di macaco con SIV caratterizzato da un alta carica virale nel plasma e SNC e con uno sviluppo dell'AIDS e malattia del SNC in tre mesi.
Cominciando a 12 giorni dopo l'inoculazione, l'ART permette una caduta dei livelli di viremia a 5 log10 per gli animali trattati contro i non trattati. Come negli umani questo declino e' bifasico. La frequenza delle cellule T CD4+ a riposo nel sangue periferico che ospitano il virus capace di replicarsi, dimostra una discesa iniziale simile a quella osservata nei soggetti umani sieropositivi in ART.

A 80 giorni dopo l'inoculazione, ci sono 8-10 cellule T CD4+ latentemente infette nel sangue per milione di cellule T CD4+ riposo.Questi numeri declinano gradualmente ad approssimativamente una cellula T CD4+ latentemente infetta a riposo per milione dopo 175 giorni dall'inoculazione.
Quando le cellule T CD4+ a riposo delle riserve del tessuto lifatico (linfonodi cervicali, linfonodi intestinali, milza...) sono state analizzate, la frequenza di cellule T CD4+ latentemente a riposo, non erano significativamente differenti nei tessuti nei macachi in trattamento ART.
L'RNA virale nel cervello misurato con RT PCR quantitativo, e'irrilevabile negli animali trattati, ma i livelli di DNA virale non sono differenti da quelli visti nei macachi non trattati e infetti con SIV. Inoltre, la continua infiammazione del SNC era evidenziata dalla misurazione dei livelli di numerosi markers biologici.
Questo modello quindi dimostra che il SNC contiene uno stabile reservoir DNA per il SIV nei macachi trattati con ART e indica che le terapie aggiuntive per prevenire la continua infiammazione del SNC dovranno essere sviluppate.

Un modello per NNRTIS
Poiche' le NNRTIs sono specifiche per l'HIV-1 il SIV non e' suscettibile a questa classe di antivirali. Come risulta, il modello del macaco con SIV e' limitato dall'incapacita' di analizzare la persistenza virale durante il trattamento con questo importante regime ART. Nel tentativo di generare un modello animale da primato per l'HIV-1 che sia suscettibile ai NNRTIs, e' stato generato un virus chimera consistente nella spinsa dorsale del SIV mac239 che contiene la trascriptasi inversa dell'HIV-1 (RT-SHIV).
L'infezione del macaco rhesus con RT-SHIV da' luogo a sintomi simili all'AIDS e alla patologia che viene osservata nell'infezione SIV.
Contrariamente al SIV , il RT-SHIV e' suscettibile alla nevirapina e efavirenz.
Questo modello e' stato usato per misurare la distribuzione di vRNA e vDNA nei tessuti dei macachi infettati. I risultati hanno dimostrato la diffusione sia di vRNA che di vDNA in molti compartimenti tessutali, specialmente nel tratto gastrointestinale e numerosi altri tessuti linfatici, nonostante che il virus nelo plasma sia a livelli inferiori alle 50 copie per ml.
Un altro ceppo di RT-SHIV e' stato anchye usato per studiare i regimi basati su NNRTI nei macachi dalla coda-di-porco.
Questo virus, chiamato RT-SHIVmne, e' sensibile in vitro a numerosi NRTIs come pure al NNRTIs efavirenz e nevirapina. Uno stoick genotipicamente ben caratterizzato di RT-SHIVmne e' stato usato per studiare le dinamiche della popolazione nei macachi. QUesto studio ha analizzato l'evoluzione virale, includendo la resistenza agli antiretrovirali, tracciando i genomi virali durante la monoterapia con efavirenz seguita dall'aggiunta di PMPA e FTC. La traccia genotipica del virus in questo modello potrebbe determinare i siti del virus persistente fornendo dettagli della replicazione residuale e latenza virale che saranno critici per l'eradicazione dell'HIV.

Un modello appropriato per l'HIV-1 dovrebbe essere suscettibile agli attuali regimi ART, condividere tropismo cellulare e avere identiche manifestazioni di malattia come l'HIV-1 negli umani. Numerosi modelli sono stati sviluppati e ognuno ha particolare forza. Questi modelli hanno il vantaggio di permettere studi che non sono fattibili negli umani, come studi con regimi ad alto rischio tesi ad eliminare il reservoir latente e prevenire ogni residua replicazione.

Scritto da Vincent Kapoulos
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Messaggio Da scrabble Lun 24 Gen - 18:36

ma tu nel tempo libero leggi tutti questi articoli? Shocked

io ci provo... ma alla decima riga mi arrendo sempre... torno ad incrociare piselli gialli e verdi e a valutare rischi di emofilia tra matrimoni consanguinei sull'oramai odiato libro di genetica! Suspect
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Messaggio Da silvana Lun 24 Gen - 20:31

Nel tentativo di generare un modello animale da primato per l'HIV-1 che sia suscettibile ai NNRTIs, e' stato generato un virus chimera consistente nella spinsa dorsale del SIV mac239 che contiene la trascriptasi inversa dell'HIV-1 (RT-SHIV).

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Quindi,in realtà,non è l'hiv e le sue azioni e reazioni in un organismo vivente quelle che vengono studiate...quello che viene esaminato e studiato è un retrovirus costruito in laboratorio con alcune caratteristiche dell'hiv,quelle su cui nevirapina ed efavirenz sono attive...

Non è che mi sia piaciuto granchè questo discorso...a parte l'insistenza sul fatto che questi esperimenti sarebbero impossibili sull'uomo ( e sulla scimmia no?!...credevo fosse ormai assodato che gli esperimenti condotti sugli animali non valgono per l'uomo...)...che senso ha creare un nuovo virus con solo alcune caratteristiche di quello che si vuole studiare e per di più quelle che già si sa che "rispondono" a terapie già esistenti?

Ps per scrabble :se quando studi genetica pensi a te stessa invece che ai piselli,forse la troveresti una materia più...appetitosa...

Di che colore hai gli occhi? ed i tuoi genitori?ed i tuoi nonni?
Se ce ne sono di chiari e di scuri,qual'è stato per te quello dominante? Very Happy

silvana

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Messaggio Da scrabble Lun 24 Gen - 21:13

direi che si tratta di dominanza incompleta.... anzi no, è un tratto poligenico, deriva dall'interazione di diversi geni, credo che c'entri soprattutto la quantità di melanina che viene sintetizzata dalle cellule dell'iride.
i miei sono usciti fuori una via di mezzo.... tra marrone scuro e verde-grigio è uscito fuori un bel castano-verde! Wink


comunque credo che creare un virus ex novo con caratteristiche simili a quelle del virus che si vogliono studiare serva per avere un termine di paragone noto....
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