Hiv. In Francia una tassa per la ricerca
Hiv. In Francia una tassa per la ricerca
Uno strano annuncio del presidente francese Hollande alla Conferenza mondiale sull'Aids in corso in questi giorni a Washington.
-Davide Pelanda- 27 luglio 2012- Per dare fondi alla ricerca sul virus HIV, la Francia dal 1 agosto vedrà ogni operazione di imprese che lavorano a Parigi, indipendentemente da dove si trovi la loro sede, sarà tassata dello 0,1%, con l’intenzione del governo francese di raddoppiare a 0,2% al più presto. Si stima che questa tassa porterà alla ricerca sull’AIDS 170 milioni di euro nel 2012 e 500 milioni di euro il prossimo anno.
Dunque questo Paese sarà, come annunciato con ridondanza dal primo ministro Francois Hollande,
il primo della Comunità europea a introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, mantenendo così la promessa a finanziare la lotta contro la malattia e ricordando come, durante l’ultimo vertice del G20 e durante il summit delle Nazioni Unite a Rio, lo stesso capo del Governo francese proponeva di allargare questa tassa all’Europa e al resto del mondo.
Una lodevole iniziativa, una ottima soluzione sembrerebbe: l'industria finanziaria con i suoi altissimi profitti può davvero contribuire al welfare mondiale e alla responsabilità sociale. Nonostante le forti critiche che fin da subito ci siano state, Hollande sembra essere convinto di questo annuncio e determinato ad andare avanti per la sua strada. Sperando che tale decisione possa aiutare la causa dei malati di aids.
Ricordiamo che già nel 1984 la Svezia tentò di istituire una tassa simile a quella che vuole mettere Hollande: essa però fece allontanare gli investitori che si spostarono a Londra dove non dovevano pagare alcuna tassa sulle transazioni finanziarie.
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-Davide Pelanda- 27 luglio 2012- Per dare fondi alla ricerca sul virus HIV, la Francia dal 1 agosto vedrà ogni operazione di imprese che lavorano a Parigi, indipendentemente da dove si trovi la loro sede, sarà tassata dello 0,1%, con l’intenzione del governo francese di raddoppiare a 0,2% al più presto. Si stima che questa tassa porterà alla ricerca sull’AIDS 170 milioni di euro nel 2012 e 500 milioni di euro il prossimo anno.
Dunque questo Paese sarà, come annunciato con ridondanza dal primo ministro Francois Hollande,
il primo della Comunità europea a introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, mantenendo così la promessa a finanziare la lotta contro la malattia e ricordando come, durante l’ultimo vertice del G20 e durante il summit delle Nazioni Unite a Rio, lo stesso capo del Governo francese proponeva di allargare questa tassa all’Europa e al resto del mondo.
Una lodevole iniziativa, una ottima soluzione sembrerebbe: l'industria finanziaria con i suoi altissimi profitti può davvero contribuire al welfare mondiale e alla responsabilità sociale. Nonostante le forti critiche che fin da subito ci siano state, Hollande sembra essere convinto di questo annuncio e determinato ad andare avanti per la sua strada. Sperando che tale decisione possa aiutare la causa dei malati di aids.
Ricordiamo che già nel 1984 la Svezia tentò di istituire una tassa simile a quella che vuole mettere Hollande: essa però fece allontanare gli investitori che si spostarono a Londra dove non dovevano pagare alcuna tassa sulle transazioni finanziarie.
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