Aids: Elton John si confessa alla conferenza mondiale contro l’Hiv
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Aids: Elton John si confessa alla conferenza mondiale contro l’Hiv
La star inglese: "Io come Freddy Mercury. Potevo morire, sono vivo solo per caso". Dalla platea della 19a conferenza mondiale sull’Aids che quest’anno si tiene a Washington scende in campo personalmente, come mai aveva fatto prima.
New York, 25 luglio 2012 – I politici come Hillary Clinton offrono cifre e aiuti. Personaggi come lui una testimonianza di vita che sicuramente è illuminante quanto una cura. Elton John dalla platea della diciannovesima conferenza mondiale sull’Aids che quest’anno si tiene a Washington, non ha bisogno di molto tempo per rapire la platea anche senza pianoforte. Gli sono bastati poco più di 2 minuti. «Oggi vi parlo — dice — ma potrei essere morto come i miei amici Freddie Mercury e Rock Hudson. Per anni sono stato dipendente dalla droga e dall’alcol e col mio comportamento mi sono messo in situazioni in cui il rischio di contrarre l’Hiv era molto alto. Ogni giorno mi domando come posso essere sopravvissuto. Non conosco la risposta e non la potrò mai conoscere, ma sono venuto qui per mandare un messaggio che può salvare milioni di vite. Non importa chi siate e che cosa facciate».
«Ognuno merita compassione, dignità e amore. Dico questo perché l’Aids è causata da un virus, ma l’epidemia no. L’epidemia è causata dai marchi dell’infamia, dalla violenza e dall’indifferenza». Impegnato da anni nella grande crociata per debellare il male del secolo, Elton John pur raccogliendo fondi per la ricerca e le cure, in realtà non si era mai esposto in prima persona in un discorso tanto appassionato, anche se proprio sull’Aids era andato a deporre anche al Senato americano di fianco a Ted Kennedy. Non c’è dubbio, l’uscita di un toccante libro sulla sua vita che si legge come una sofferta, tragica e insieme delicata confessione può avere spinto la star del pop a cercare visibilità anche come ambasciatore in questa prolungata campagna mondiale.
Sullo stesso palco di Washington è salito anche Timothy Brown l’unico malato dichiarato ufficialmente guarito dal morbo dell’Hiv dopo essersi sottoposto con il soprannome «il paziente di Berlino» a una durissima batteria di interventi, test e trapianti di cellule. «Non sono un concetto astratto — ha detto Brown — sono un essere umano, ma il mio scopo è dichiarare che sono il primo dei molti che verranno liberati dall’Aids». Parlando al fianco del segretario di Stato Hillary Clinton che ha assicurato altri 150 milioni di dollari per la ricerca, incoraggiato anche dalle toccanti parole di Elton John, Brown ha aggiunto: «Dobbiamo fare di questa XIX conferenza mondiale, la conferenza della cura».
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New York, 25 luglio 2012 – I politici come Hillary Clinton offrono cifre e aiuti. Personaggi come lui una testimonianza di vita che sicuramente è illuminante quanto una cura. Elton John dalla platea della diciannovesima conferenza mondiale sull’Aids che quest’anno si tiene a Washington, non ha bisogno di molto tempo per rapire la platea anche senza pianoforte. Gli sono bastati poco più di 2 minuti. «Oggi vi parlo — dice — ma potrei essere morto come i miei amici Freddie Mercury e Rock Hudson. Per anni sono stato dipendente dalla droga e dall’alcol e col mio comportamento mi sono messo in situazioni in cui il rischio di contrarre l’Hiv era molto alto. Ogni giorno mi domando come posso essere sopravvissuto. Non conosco la risposta e non la potrò mai conoscere, ma sono venuto qui per mandare un messaggio che può salvare milioni di vite. Non importa chi siate e che cosa facciate».
«Ognuno merita compassione, dignità e amore. Dico questo perché l’Aids è causata da un virus, ma l’epidemia no. L’epidemia è causata dai marchi dell’infamia, dalla violenza e dall’indifferenza». Impegnato da anni nella grande crociata per debellare il male del secolo, Elton John pur raccogliendo fondi per la ricerca e le cure, in realtà non si era mai esposto in prima persona in un discorso tanto appassionato, anche se proprio sull’Aids era andato a deporre anche al Senato americano di fianco a Ted Kennedy. Non c’è dubbio, l’uscita di un toccante libro sulla sua vita che si legge come una sofferta, tragica e insieme delicata confessione può avere spinto la star del pop a cercare visibilità anche come ambasciatore in questa prolungata campagna mondiale.
Sullo stesso palco di Washington è salito anche Timothy Brown l’unico malato dichiarato ufficialmente guarito dal morbo dell’Hiv dopo essersi sottoposto con il soprannome «il paziente di Berlino» a una durissima batteria di interventi, test e trapianti di cellule. «Non sono un concetto astratto — ha detto Brown — sono un essere umano, ma il mio scopo è dichiarare che sono il primo dei molti che verranno liberati dall’Aids». Parlando al fianco del segretario di Stato Hillary Clinton che ha assicurato altri 150 milioni di dollari per la ricerca, incoraggiato anche dalle toccanti parole di Elton John, Brown ha aggiunto: «Dobbiamo fare di questa XIX conferenza mondiale, la conferenza della cura».
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