Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
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Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
Prima è stata utilizzata contro il cancro, oggi dimostra di essere efficace anche per il trattamento della sieropositività: la terapia genica permette di modificare i linfociti T in modo che riconoscano il virus e lo attacchino, il tutto senza sviluppare effetti collaterali, neanche a lungo termine.
04 MAG - La terapia genica potrebbe essere utile per il trattamento dei pazienti affetti da Hiv. Ecco cosa prova uno studio pubblicato su Science Translational Medicine da alcuni ricercatori dell’Università della Pennsylvania. Gli scienziati hanno dimostrato come le persone sieropositive cui vengono iniettati linfociti T geneticamente modificati non sviluppano effetti collaterali almeno fino a 11 anni dall’inizio della terapia: questo tipo di approccio è dunque assolutamente sicuro e potrebbe essere utilizzato in combinazione con altri trattamenti capaci di curare la malattia. Il metodo promette dunque di essere un’arma efficace non solo nel trattamento del cancro o altre patologie, ma anche in quello della terribile malattia del sistema immunitario.
All’inizio, gli studi sulle terapie geniche suscitavano forti preoccupazioni.A seguito dell’inserto di porzioni in più di Dna, che dovevano aiutare a sconfiggere le patologie, si aveva infatti paura che si potessero sviluppare forme di leucemia, come effetto collaterale. Il team statunitense ha però dimostrato che questo tipo di gravi effetti collaterali si sviluppano solo quando si cerca di agire sulle cellule staminali del sangue, e non quando si lavora con linfociti T già differenziati.
Seppure gli scienziati usino ancora cautela nella terapia, oggi studi a lungo termine sembrerebbero infatti dimostrare una certa sicurezza nel trattamento. “Finora abbiamo studiato la terapia su 43 pazienti, che sono oggi tutti in perfetta salute. 41 di questi dimostrano di avere effetti positivi a lungo termine, dati dai linfociti T modificati che abbiamo iniettato nel loro organismo”, ha spiegato Carl June, docente di patologia e medicina sperimentale alla Penn. “Oggi questo risultato ci fa ben sperare: se si riesce a sviluppare una maniera sicura di modificare le cellule nei pazienti sieropositivi, potenzialmente si è trovato un modo di somministrarla ai pazienti efficacemente e in sicurezza. Dunque così potrebbe essere possibile curare l’infezione, invece che semplicemente di tenerla sotto controllo”. Il che vorrebbe dire anche eliminare i fastidiosi effetti collaterali che hanno le terapie anti-Hiv oggi diffuse, nonché diminuire i costi personali e del sistema sanitario.
Per dimostrare la sicurezza di questo approccio, il team dell’ateneo statunitense ha seguito per un decennio tutti i pazienti che sono stati sottoposti a tre diversi trial dal 1998 al 2002. Ognuno di questi riceveva una o più iniezioni dei suoi stessi linfociti T modificati per presentare un particolare recettore capace di riconoscere la proteina che circonda e nasconde il virus Hiv e dunque, possibilmente, di agire su di esso. La terapia non aveva effetti collaterali né a breve termine, subito dopo l’infusione, né a lungo termine, dato che questi pazienti sono stati seguiti fino ad oggi senza che nessuno di loro sviluppasse cancro o altri problemi. Inoltre, più della metà della popolazione di linfociti T modificati e iniettati nell’organismo sembra persistere nel sangue dei pazienti per oltre un decennio. Ciò vuol dire, che le cellule modificate potrebbero essere un ottimo veicolo capace di rilasciare per moltissimo tempo terapie proteiche all’organismo malato.
I ricercatori ora sperano di poter usare questo tipo di nozioni anche in altre patologie. “Finora ci siamo concentrati prima sulla terapia genica applicata al cancro ed ora a quella per combattere l’Hiv”, ha concluso June. “Ma con questo studio dimostriamo come queste cellule modificate possano essere usate per ottenere diversi risultati: vediamo il nuovo approccio come una piattaforma personalizzabile, per ogni paziente e per un gran numero di patologie”.
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Gex- Admin
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Re: Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
Gex ha scritto:
questo tipo di approccio è dunque assolutamente sicuro
Questa frase è in contraddizione con la successiva:
Oggi questo risultato ci fa ben sperare: se si riesce a sviluppare una maniera sicura di modificare le cellule nei pazienti sieropositivi
La F&D Administration lo reputò così pericoloso (come per il rischio tumori) che chiese un tempo di monitoraggio estremamente lungo (mi pare 9 anni).
Dunque così potrebbe essere possibile curare l’infezione, invece che semplicemente di tenerla sotto controllo
questa frase è in contraddizione con la seguente:
Il team statunitense ha però dimostrato che questo tipo di gravi effetti collaterali si sviluppano solo quando si cerca di agire sulle cellule staminali del sangue, e non quando si lavora con linfociti T già differenziati
Ma le cellule già adulte hanno un tempo di vita limitato. Una parte rimane (e non la metà, come scritto) comunque come linfociti T memoria per il riconoscimento degli antigeni, le altre, i linfociti T effettori, vengono sostituite grossomodo mediamente in una decina di mesi. Altri gruppi di ricerca, come quello della Sangamo, aveva ipotizzato che le modifiche genetiche sarebbero state permanenti solo se si coinvolgevano proprio le cellule staminali ematopoietiche.
Ergo, ogni come minimo un anno occorre ripetere questo trattamento. Tra l'altro probabilmente sarà costosissimo: almeno in questa fase iniziale si parla di qualcosa come 200.000 dollari. Certamente, i costi caleranno, ma per quanto potranno calare, questo terapia genica potrebbe essere un business persino superiore a quello delle terapie antiretrovirali.
skydrake- Messaggi : 344
Data d'iscrizione : 21.03.12
Re: Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
Si avevo notato anch'io che l'articolo lasciava un po' a desiderare, ma ho preferito inserirlo lo stesso, forse questa sara veramente la terapia fra un po' di anni..
Gex- Admin
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Data d'iscrizione : 20.12.10
Re: Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
Gex ha scritto:Si avevo notato anch'io che l'articolo lasciava un po' a desiderare, ma ho preferito inserirlo lo stesso, forse questa sara' veramente la terapia fra un po' di anni..
Lo spero, confidando che il livello di questo studio non sia al livello di chi lo ha scritto, il quale (oltre il titolo "la terapia genica potrebbe essere usata anche contro l'HIV", come se fosse l'unica terapia genica in studio per l'HIV), per l'aspetto più critico di tutti, si è limitato a scrivere:
la terapia genica permette di modificare i linfociti T in modo che riconoscano il virus e lo attacchino
E come come riconoscono il virus? E' da un quarto di secolo che si cerca un modo per far riconoscere il virus, trovare una proteina a cui agganciarsi, farlo attaccare dai linfociti B, dai macrofaghi, sintetizzare un anticorpo, trovare un qualunque agente per eliminarlo. Le sue spicole (spikes, le proteine di aggancio) mutano in continuazione, mentre la maggior parte delle zone altamente conservative della membrana sono mascherate da comuni glicoproteine.
Di solito gli studi si concentrano proprio in questa parte così delicata, ad esempio su come fare fuori le glicoproteine del rivestimento, sull'individuazione di anticorpi nonoclonali che riescano ad agganciarsi, oppure, all'opposto, su come impedire al virus di agganciare i CD4 e infettarli.
Per approfondimenti, meglio leggersi direttamente l'abstract:
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skydrake- Messaggi : 344
Data d'iscrizione : 21.03.12
Re: Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
come dovrebbe funzionare non lo so e non mi interessa. Del resto anche la haart l'hanno messa a punto senza il mio contributo scientifico e senza che ancora oggi io capisca o mi interessi di come agisca
ad ogni modo sulla terapia genica contano in molti e anche il mio dott, ad una delle ultime visite, mi ha confermato che ci si aspettano risultati promettenti nel giro di pochi anni. E poi...è un'idea che mi piace e ci voglio sperare!!
ad ogni modo sulla terapia genica contano in molti e anche il mio dott, ad una delle ultime visite, mi ha confermato che ci si aspettano risultati promettenti nel giro di pochi anni. E poi...è un'idea che mi piace e ci voglio sperare!!
gloria- Messaggi : 1291
Data d'iscrizione : 21.12.10
Età : 60
Re: Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
...Anch'io gloria non ne capisco una mazza..tento ma rimango sempre al punto di partenza... Ma continuo anch'io a sperare e a crederci...
silence- Messaggi : 1970
Data d'iscrizione : 13.03.12
Età : 49
Località : bologna
Re: Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
Del resto anche la haart l'hanno messa a punto senza il mio contributo scientifico e senza che ancora oggi io capisca o mi interessi di come agisca
ah ah ..
anche senza il contributo di ne capisce un po'.. ah ah
in ogni caso e' molto semplice, la terapia genica non e' altro che dire alle tue cellule dove colpire il virus.. o dandogli una mappa oppure un super fucile..
Gex- Admin
- Messaggi : 2565
Data d'iscrizione : 20.12.10
Re: Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
gloria ha scritto:come dovrebbe funzionare non lo so e non mi interessa.
A me si. Non necessariamente chi segue la Formula 1 deve avere una Ferrari nel garage. Ognuno puo' coltivare i propri interessi.
Inolte ho un motivo pratico. Preferisco essere vigile su quello che mi vorrebbero prescrivere i medici. Ripongo fiducia nel mio infettologo, ma specie agli inizi gli buttavo sempre delle domande chiave per vedere quanto era aggiornato. Avevo il terrore che mi capitasse un infettologo come quello di un mio amico (celebre la frase "non è possiblie infettarsi da due ceppi di virus differenti" ed non era stato equivocato, il mio amico gli ha più volte chiesto se la coinfezione esiste e questo ha continuato a dire di no). A dire il vero, qualche mese fa mi ha chiesto lui alcune novità riguardo l'HCV (perchè la volta prima gli avevo chiesto di alcuni farmaci di cui ancora lui sapeva ben poco, salvo poi leggerlo dopo qualche settimana su una rivista scientifica). Ho constatato che il mio infettologo è molto competente si aggiorna costantemente (ma su pubblicazioni in italiano, per cui qualche volta lo batto io in velocità), e quindi posso riporre con fiducia la mia vita. Ma questa fiducia se l'ha dovuta conquistare.
L'unico difetto che gli posso obiettare è che spesso, alla visita di controllo, si ritrova il pacco dei miei esami e fa un po' di confusione perdendo il quadro generale. Ad esempio l'ultima volta mi ha parlato candidamente se volevo iniziare la terapia interferone+ribavirina, salvo poi ricordargli che i miei esami del fegato sono ottimi. Ovviamente, prima di prescrivermela, avrebbe sicuramente pescato nel pacco degli esami quelli del fegato e controllato, ma la prossima volta forse è meglio che gli porti una tabella riassuntiva in Excel, che tra l'altro ho già pronta con tutti i grafici.
Ne propongo qui sotto un pezzo:
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skydrake- Messaggi : 344
Data d'iscrizione : 21.03.12
Re: Terapia genica. Potrebbe essere usata anche contro l’Hiv. E non solo
....un piccolo genio precisino il mio amato sky!!!
silence- Messaggi : 1970
Data d'iscrizione : 13.03.12
Età : 49
Località : bologna
La terapia genica tiene a bada l'HIV nei topi
La terapia genetica tiene a bada l’HIV nei trials sui topi
Di Mark Hollmer
Scienziati hanno trapiantato con successo cellule staminali anti HIV nei topi utilizzati come surrogati dei pazienti infettati. Inoltre, tuttavia, il processo si è diffuso e ha salvato le restanti cellule immunitarie, e le cellule stesse sono cresciute anche quando si sono confrontate con il virus.
Scienziati del Davis Health System dell’Università di California sono convinti del processo e dicono che sono pronti a testarlo nei trials clinici in umani. Per quel fine si stanno interessando per una borsa di studio per finanziare studi sugli umani e cercano un’approvazione regolamentaria per andare avanti. Se ha successo, dicono, il sistema incoraggerà essenzialmente pazienti infettati con HIV, aiutando a rinforzare la capacità del loro sistema immunitario a resistere al virus.
“Idealmente, sarebbe un trattamento unico, attraverso il quale le cellule staminali esprimono geni resistenti all’HIV, che a loro volta generano un ’intero sistema immunitario resistente all’HIV” ha detto Joseph Anderson, un professore e ricercatore di cellule staminali al UC Davis Institute per le Cure Rigenerative. Egli è anche il principale autore di uno studio dettagliato sulla scoperta che viene pubblicato sul numero di Maggio del Journal of Virology.
“Idealmente” è, qui, la parola chiave. I risultati nei topi sono abbastanza promettenti ma la reale questione sarà se il fenomeno potrà essere replicato negli umani, il che non sempre accade. Ci sono state una quantità di promettenti scoperte generate da tests sui topi che finiscono con un alt una volta che non si ripetono nei trials clinici che coinvolgono persone. E altre ricerche stanno sperimentando simili usi delle cellule staminali per attaccare ed uccidere l’HIV. Questo merita ancora ulteriori osservazioni. Un approccio con le cellule staminali per trattare l’HIV potrebbe essere di gran lunga più efficace e durevole dell’attuale regime di farmaci antiretrovirali che aiutano a mantenere la malattia sotto controllo ma che non la curano.
Gli scienziati hanno fatto numerosi passi per raggiungere la loro pietra miliare cominciando prima con i topi con il sistema immunitario simile ai pazienti sieropositivi. Successivamente hanno modificato geneticamente le cellule staminali del sangue umano (base per produrre ogni genere di cellule immunitarie). Quindi , facendo riferimento ad un precedente lavoro, sono saltati fuori con numerosi geni anti HIV e , usando approcci di terapia genetica standard con i virus per portare i geni, li hanno collocati nelle cellule ematiche. Infine, hanno introdotto le cellule nei topi e quindi li hanno messi a contatto con il virus.
Quello che hanno scoperto: le cellule che contenevano i geni resistenti all’HIV si mantenevano indenni dall’infezione e sopravvivevano quando messe in contatto con il virus, mantenendo normali livelli di cellule T CD4+ che sono cellule immunitarie bersaglio dell’HIV e quindi usate per far crescere il virus. Ancora più significativamente, le cellule resistenti crescevano dopo il contatto con l’HIV aiutando ulteriormente a proteggere i CD4.
Di Mark Hollmer
Scienziati hanno trapiantato con successo cellule staminali anti HIV nei topi utilizzati come surrogati dei pazienti infettati. Inoltre, tuttavia, il processo si è diffuso e ha salvato le restanti cellule immunitarie, e le cellule stesse sono cresciute anche quando si sono confrontate con il virus.
Scienziati del Davis Health System dell’Università di California sono convinti del processo e dicono che sono pronti a testarlo nei trials clinici in umani. Per quel fine si stanno interessando per una borsa di studio per finanziare studi sugli umani e cercano un’approvazione regolamentaria per andare avanti. Se ha successo, dicono, il sistema incoraggerà essenzialmente pazienti infettati con HIV, aiutando a rinforzare la capacità del loro sistema immunitario a resistere al virus.
“Idealmente, sarebbe un trattamento unico, attraverso il quale le cellule staminali esprimono geni resistenti all’HIV, che a loro volta generano un ’intero sistema immunitario resistente all’HIV” ha detto Joseph Anderson, un professore e ricercatore di cellule staminali al UC Davis Institute per le Cure Rigenerative. Egli è anche il principale autore di uno studio dettagliato sulla scoperta che viene pubblicato sul numero di Maggio del Journal of Virology.
“Idealmente” è, qui, la parola chiave. I risultati nei topi sono abbastanza promettenti ma la reale questione sarà se il fenomeno potrà essere replicato negli umani, il che non sempre accade. Ci sono state una quantità di promettenti scoperte generate da tests sui topi che finiscono con un alt una volta che non si ripetono nei trials clinici che coinvolgono persone. E altre ricerche stanno sperimentando simili usi delle cellule staminali per attaccare ed uccidere l’HIV. Questo merita ancora ulteriori osservazioni. Un approccio con le cellule staminali per trattare l’HIV potrebbe essere di gran lunga più efficace e durevole dell’attuale regime di farmaci antiretrovirali che aiutano a mantenere la malattia sotto controllo ma che non la curano.
Gli scienziati hanno fatto numerosi passi per raggiungere la loro pietra miliare cominciando prima con i topi con il sistema immunitario simile ai pazienti sieropositivi. Successivamente hanno modificato geneticamente le cellule staminali del sangue umano (base per produrre ogni genere di cellule immunitarie). Quindi , facendo riferimento ad un precedente lavoro, sono saltati fuori con numerosi geni anti HIV e , usando approcci di terapia genetica standard con i virus per portare i geni, li hanno collocati nelle cellule ematiche. Infine, hanno introdotto le cellule nei topi e quindi li hanno messi a contatto con il virus.
Quello che hanno scoperto: le cellule che contenevano i geni resistenti all’HIV si mantenevano indenni dall’infezione e sopravvivevano quando messe in contatto con il virus, mantenendo normali livelli di cellule T CD4+ che sono cellule immunitarie bersaglio dell’HIV e quindi usate per far crescere il virus. Ancora più significativamente, le cellule resistenti crescevano dopo il contatto con l’HIV aiutando ulteriormente a proteggere i CD4.
Rafael- Messaggi : 814
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