Sms utili per l'aderenza alla terapia anti HIV
Sms utili per l'aderenza alla terapia anti HIV
Un sms per ricordarsi di prendere i farmaci anti-HIV? Può servire, stando ai risultati di una review della Cochrane Library, appena pubblicata. Due studi controllati e randomizzati condotti in Kenya suggeriscono, infatti, che l’invio di sms da parte delle strutture di cura ai pazienti sieropositivi per ricordare loro di prendere i farmaci può ridurre il rischio di non aderenza del 22%.
Secondo Tara Horvath, della University of California San Francisco, e gli altri autori ci sono anche evidenze di buona qualità che l’invio degli sms si associa a una minore carica virale.
"Cliniche e ospedali dovrebbero prendere in considerazione l’utilizzo degli sms come strategia per far sì che i pazienti si attengano ai regimi antiretrovirali loro prescritti" ha dichiarato la Horvath, la quale ha aggiunto che grazie alla diffusione crescente delle reti di telefonia mobile in tutto il mondo, l’invio di sms ai telefoni cellulari per ricordare di prendere le terapia sta diventando sempre più fattibile.
Gli studi condotti finora negli adulti hanno mostrato un chiaro beneficio di questa strategia; perciò, scrivono gli autori della review, è opportuno fare studi analoghi anche in altre popolazioni, specie negli adolescenti. Inoltre, secondo i ricercatori, studi di questi tipo andrebbero fatti anche nei Paesi sviluppati.
Attualmente, in tutto il mondo, ci sono circa 34 milioni di persone sieropositive o malate di AIDS, molte delle quali fanno la terapia antiretrovirale. Tuttavia, la cura può non funzionare se i farmaci non vengono presi rispettando le prescrizioni, il che può costringere a cambiare regime e portare potenzialmente alla comparsa di resistenze. Ricevere un sms che in qualche modo ricorda di dover prendere i farmaci può invece migliorare l’aderenza.
Per scoprire se è effettivamente così, la Horvath e gli altri autori hanno condotto una revisione sistematica della letteratura su HIV e AIDS, trovando due studi randomizzati e controllati eseguiti in Kenia, che hanno confrontato l’effetto dell’invio degli sms con una condizione di controllo.
Il primo studio, durato un anno, ha confrontato l’invio di brevi sms una volta alla settimana rispetto all’assistenza standard; il secondo ha invece confrontato l’invio di sms giornalieri, brevi e lunghi, e di sms settimanali brevi e lunghi con l’assistenza standard.
Nel primo studio, l’invio degli sms si è associato a una riduzione del 23% del rischio di non aderenza a 12 mesi (RR 0,77; IC al 95% 0,63-0,93) e a una minore probabilità di fallimento virologico a 12 mesi (RR 0,83; IC al 95% 0,69-0,99).
Nella secondo studio, sembra che la lunghezza degli sms non abbia influito sull’aderenza e si è visto che i pazienti ai quali venivano inviati messaggi settimanali avevano il 21% di probabilità in meno di essere aderenti alla terapia a 48 settimane (RR 0,79; IC al 95% 0,64-0,99). D'altra parte, rispetto all’assistenza standard, l’invio dei messaggi ogni giorno sembra non aver ridotto il rischio di non aderenza.
Tuttavia, combinando i dati di entrambi gli studi, l’invio di sms settimanale, indipendentemente dalla lunghezza, è risultato associato a un rischio più basso di non aderenza (RR 0,78; IC al 95% 0,68-0,89), così come quello di sms settimanali brevi (RR 0,77; IC al 95% 0,67-0,89).
Gli autori concludono dunque che l’invio di sms a intervalli settimanali è una misura efficace per aumentare l’aderenza alla terapia antiretrovirale rispetto all’assistenza standard e anche per migliorare la soppressione della carica virale. I politici dovrebbero dunque finanziare programmi mirati all’adozione di questa misura e clinche e ospedali dovrebbero implementarli.
T. Horvath, et al. Mobile phone text messaging for promoting adherence to antiretroviral therapy in patients with HIV infection. Cochrane Database of Systematic Reviews 2012; 3: CD009756.
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Secondo Tara Horvath, della University of California San Francisco, e gli altri autori ci sono anche evidenze di buona qualità che l’invio degli sms si associa a una minore carica virale.
"Cliniche e ospedali dovrebbero prendere in considerazione l’utilizzo degli sms come strategia per far sì che i pazienti si attengano ai regimi antiretrovirali loro prescritti" ha dichiarato la Horvath, la quale ha aggiunto che grazie alla diffusione crescente delle reti di telefonia mobile in tutto il mondo, l’invio di sms ai telefoni cellulari per ricordare di prendere le terapia sta diventando sempre più fattibile.
Gli studi condotti finora negli adulti hanno mostrato un chiaro beneficio di questa strategia; perciò, scrivono gli autori della review, è opportuno fare studi analoghi anche in altre popolazioni, specie negli adolescenti. Inoltre, secondo i ricercatori, studi di questi tipo andrebbero fatti anche nei Paesi sviluppati.
Attualmente, in tutto il mondo, ci sono circa 34 milioni di persone sieropositive o malate di AIDS, molte delle quali fanno la terapia antiretrovirale. Tuttavia, la cura può non funzionare se i farmaci non vengono presi rispettando le prescrizioni, il che può costringere a cambiare regime e portare potenzialmente alla comparsa di resistenze. Ricevere un sms che in qualche modo ricorda di dover prendere i farmaci può invece migliorare l’aderenza.
Per scoprire se è effettivamente così, la Horvath e gli altri autori hanno condotto una revisione sistematica della letteratura su HIV e AIDS, trovando due studi randomizzati e controllati eseguiti in Kenia, che hanno confrontato l’effetto dell’invio degli sms con una condizione di controllo.
Il primo studio, durato un anno, ha confrontato l’invio di brevi sms una volta alla settimana rispetto all’assistenza standard; il secondo ha invece confrontato l’invio di sms giornalieri, brevi e lunghi, e di sms settimanali brevi e lunghi con l’assistenza standard.
Nel primo studio, l’invio degli sms si è associato a una riduzione del 23% del rischio di non aderenza a 12 mesi (RR 0,77; IC al 95% 0,63-0,93) e a una minore probabilità di fallimento virologico a 12 mesi (RR 0,83; IC al 95% 0,69-0,99).
Nella secondo studio, sembra che la lunghezza degli sms non abbia influito sull’aderenza e si è visto che i pazienti ai quali venivano inviati messaggi settimanali avevano il 21% di probabilità in meno di essere aderenti alla terapia a 48 settimane (RR 0,79; IC al 95% 0,64-0,99). D'altra parte, rispetto all’assistenza standard, l’invio dei messaggi ogni giorno sembra non aver ridotto il rischio di non aderenza.
Tuttavia, combinando i dati di entrambi gli studi, l’invio di sms settimanale, indipendentemente dalla lunghezza, è risultato associato a un rischio più basso di non aderenza (RR 0,78; IC al 95% 0,68-0,89), così come quello di sms settimanali brevi (RR 0,77; IC al 95% 0,67-0,89).
Gli autori concludono dunque che l’invio di sms a intervalli settimanali è una misura efficace per aumentare l’aderenza alla terapia antiretrovirale rispetto all’assistenza standard e anche per migliorare la soppressione della carica virale. I politici dovrebbero dunque finanziare programmi mirati all’adozione di questa misura e clinche e ospedali dovrebbero implementarli.
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