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Aids: ricercatore italiano, 10% orfani Africa senza nemmeno nonni

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Messaggio Da Gex Ven 16 Dic - 19:15

Aids: ricercatore italiano, 10% orfani Africa senza nemmeno nonni, in crescita
Salute

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oma, 16 dic. (Adnkronos Salute) - "I bambini nell'Africa subsahariana soffriranno le conseguenze dell'Aids per decenni, nonostante i miglioramenti nel contenimento dell'Hiv e la riduzione di morti per questa malattia". E' quanto afferma Emilio Zagheni, un giovane ricercatore italiano emigrato in Germania, al Max Planck Institute for Demographic Research di Rostock, dopo alcuni anni trascorsi all'università della California a Berkeley (Usa).

Zagheni è l'autore di uno studio sulle conseguenze dell'epidemia di Aids in Africa pubblicato dalla rivista 'Population and Development Review'.

"In Zimbawe - spiega Zagheni all'Adnkronos Salute - la proporzione di bambini e adolescenti fino a 17 anni che sono orfani di entrambi i genitori ha raggiunto un picco del 12% tra il 2005 e il 2010. I risultati della proiezione indicano che tale percentuale diminuirà rapidamente nei prossimi due decenni, in seguito alla riduzione di morti per Aids. Tuttavia, per quei bambini che saranno orfani nei prossimi decenni, la probabilità di non avere nemmeno i nonni continuerà a crescere fino a circa il 2025. Nel 2011 - precisa - circa il 10% degli orfani non ha nonni vivi. Nel 2025 più di un terzo degli orfani non avrà nessun nonno o nonna su cui contare".

"Il risultato - evidenzia il giovane ricercatore - è stato ottenuto usando un microsimulatore sviluppato all'Università della California a Berkeley e calibrato con dati per lo Zimbawe, uno dei Paesi colpiti più duramente dall'epidemia di Aids. Le conclusioni sono però generalizzabili ad altri Paesi dell'Africa subsahariana, dove la famiglia allargata è un'importante fonte di supporto. La riduzione del numero di nonni che possono aiutare gli orfani renderà questi bambini ancora più vulnerabili. La responsabilità per questi piccoli si sposterà sugli zii, il cui numero viene proiettato in crescita".

"I cambiamenti nella struttura delle famiglie - aggiunge in conclusione Zagheni - sono molto importanti per la salute e il benessere dei bambini e dovranno essere considerati nei programmi di intervento di organizzazioni quali l'Unicef. Anche qualora raggiungessimo l'obiettivo della riduzione a zero delle morti per Aids, come auspicato dalle Nazioni Unite, le conseguenze del passato si faranno sentire per decenni e una particolare attenzione dovrà essere rivolta alla vulnerabilità dei bambini".

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