AIDS, decisione senza precedenti del Global Fund
AIDS, decisione senza precedenti del Global Fund
La reazione di MSF dopo la decisione di cancellare il turno di finanziamento del Fondo Globale per la Lotta a AIDS, TBC e malaria
24/11/2011
A causa del drastico taglio ai finanziamenti internazionali per l'HIV/AIDS e per il Fondo Globale, il Fondo si trova oggi nella situazione finanziaria più disastrosa che abbia mai affrontato dalla sua creazione, dieci anni fa. Per questo motivo, il Consiglio del Fondo Globale ha deciso di cancellare in modo effettivo il suo undicesimo turno di finanziamento a causa di mancanza di risorse: un'azione senza precedenti nella sua storia. La decisione è stata presa durante la riunione del consiglio ad Accra, Ghana, il 21 e 22 novembre 2011.
Il Fondo Globale fornirà un "meccanismo di finanziamento di transizione", in cui i Paesi che, a causa del venir meno dei finanziamenti, stanno conoscendo una drastica interruzione dei programmi per l'HIV, la TBC e la malaria, prima del 2013 avranno la possibilità di richiedere i fondi per coprire le necessità più essenziali. Per quel che riguarda l'HIV, questo meccanismo può garantire i medicinali alle persone già in cura, ma non può consentire un’espansione delle terapie per l'HIV. Inoltre, per la tubercolosi, il finanziamento sarà limitato alla cura delle sole forme resistenti ai farmaci.
MSF si rivolge al Fondo Globale e ai donatori, perché rendano immediatamente disponibili le risorse necessarie alla sopravvivenza minima che il Fondo ha esteso a quei Paesi che altrimenti affronterebbero un'interruzione dei programmi per quest'anno, e perché forniscano una nuova possibilità regolare di finanziamento.
Questo drammatico taglio delle risorse si verifica in un momento in cui le ultime ricerche sull'HIV dimostrano che le terapie antiretrovirali non solo salvano vite, ma rappresentano una forma essenziale di prevenzione all’espandersi dell’infezione, e quando anche i governi si stanno convincendo che l’epidemia potrebbe effettivamente conoscere una fine.
Eppure sul campo, nei Paesi duramente colpiti dove lavora MSF, gli effetti devastanti della crisi del finanziamento globale stanno diventando evidenti: ad esempio, il Camerun e lo Zimbabwe rischiano a breve un’ interruzione delle cure ai pazienti già in trattamento, e la Repubblica Democratica del Congo ha limitato pesantemente il numero di nuovi pazienti arruolati in terapia antiretrovirale. In altri Paesi, come il Mozambico, i problemi nei finanziamenti hanno impedito di imlementare terapie preventive e schemi terapeutici migliori, secondo le più recenti linee guida dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
E molti altri Paesi dovranno mettere in attesa progetti importanti, come in Malawi, dove oltre alla volontà di aumentare il numero di pazienti in terapia per l'HIV, si vorrebbe fornire una terapia più tempestiva e prolungata per tutte le donne incinte sieropositive, per proteggere la loro salute così come quella dei neonati. Alcuni Paesi, come il Kenya, il Lesotho e il Sud Africa, sono già stati informati dal Fondo Globale che non potranno usufruire dei finanziamenti dell'undicesimo turno, a causa della mancanza di risorse. In quei Paesi, le terapie per l'HIV bastano attualmente a coprire rispettivamente il 52, il 66 e il 49% delle persone.
"C'è un'incongruenza scioccante tra le evidenze scientifiche e le promesse politiche da un lato, e la realtà dei finanziamenti che adesso ci colpisce sul campo, dall'altro", dice Tido von Schoen-Angerer, direttore esecutivo della Campagna per l'Accesso di MSF. "I donatori stanno davvero togliendo la terra da sotto i piedi alle persone che vivono con l'HIV/AIDS, proprio in un momento in cui ci sarebbe bisogno di adoperarsi con tutte le forze per fornire terapie salva-vita a più persone. Ogni governo dovrebbe contribuire agli sforzi per frenare l'HIV, ma soprattutto quelli con la capacità di fare davvero la differenza devono farsi avanti con la massima urgenza e sostenere una nuova possibilità di finanziamento ai Paesi dal Fondo Globale".
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24/11/2011
A causa del drastico taglio ai finanziamenti internazionali per l'HIV/AIDS e per il Fondo Globale, il Fondo si trova oggi nella situazione finanziaria più disastrosa che abbia mai affrontato dalla sua creazione, dieci anni fa. Per questo motivo, il Consiglio del Fondo Globale ha deciso di cancellare in modo effettivo il suo undicesimo turno di finanziamento a causa di mancanza di risorse: un'azione senza precedenti nella sua storia. La decisione è stata presa durante la riunione del consiglio ad Accra, Ghana, il 21 e 22 novembre 2011.
Il Fondo Globale fornirà un "meccanismo di finanziamento di transizione", in cui i Paesi che, a causa del venir meno dei finanziamenti, stanno conoscendo una drastica interruzione dei programmi per l'HIV, la TBC e la malaria, prima del 2013 avranno la possibilità di richiedere i fondi per coprire le necessità più essenziali. Per quel che riguarda l'HIV, questo meccanismo può garantire i medicinali alle persone già in cura, ma non può consentire un’espansione delle terapie per l'HIV. Inoltre, per la tubercolosi, il finanziamento sarà limitato alla cura delle sole forme resistenti ai farmaci.
MSF si rivolge al Fondo Globale e ai donatori, perché rendano immediatamente disponibili le risorse necessarie alla sopravvivenza minima che il Fondo ha esteso a quei Paesi che altrimenti affronterebbero un'interruzione dei programmi per quest'anno, e perché forniscano una nuova possibilità regolare di finanziamento.
Questo drammatico taglio delle risorse si verifica in un momento in cui le ultime ricerche sull'HIV dimostrano che le terapie antiretrovirali non solo salvano vite, ma rappresentano una forma essenziale di prevenzione all’espandersi dell’infezione, e quando anche i governi si stanno convincendo che l’epidemia potrebbe effettivamente conoscere una fine.
Eppure sul campo, nei Paesi duramente colpiti dove lavora MSF, gli effetti devastanti della crisi del finanziamento globale stanno diventando evidenti: ad esempio, il Camerun e lo Zimbabwe rischiano a breve un’ interruzione delle cure ai pazienti già in trattamento, e la Repubblica Democratica del Congo ha limitato pesantemente il numero di nuovi pazienti arruolati in terapia antiretrovirale. In altri Paesi, come il Mozambico, i problemi nei finanziamenti hanno impedito di imlementare terapie preventive e schemi terapeutici migliori, secondo le più recenti linee guida dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
E molti altri Paesi dovranno mettere in attesa progetti importanti, come in Malawi, dove oltre alla volontà di aumentare il numero di pazienti in terapia per l'HIV, si vorrebbe fornire una terapia più tempestiva e prolungata per tutte le donne incinte sieropositive, per proteggere la loro salute così come quella dei neonati. Alcuni Paesi, come il Kenya, il Lesotho e il Sud Africa, sono già stati informati dal Fondo Globale che non potranno usufruire dei finanziamenti dell'undicesimo turno, a causa della mancanza di risorse. In quei Paesi, le terapie per l'HIV bastano attualmente a coprire rispettivamente il 52, il 66 e il 49% delle persone.
"C'è un'incongruenza scioccante tra le evidenze scientifiche e le promesse politiche da un lato, e la realtà dei finanziamenti che adesso ci colpisce sul campo, dall'altro", dice Tido von Schoen-Angerer, direttore esecutivo della Campagna per l'Accesso di MSF. "I donatori stanno davvero togliendo la terra da sotto i piedi alle persone che vivono con l'HIV/AIDS, proprio in un momento in cui ci sarebbe bisogno di adoperarsi con tutte le forze per fornire terapie salva-vita a più persone. Ogni governo dovrebbe contribuire agli sforzi per frenare l'HIV, ma soprattutto quelli con la capacità di fare davvero la differenza devono farsi avanti con la massima urgenza e sostenere una nuova possibilità di finanziamento ai Paesi dal Fondo Globale".
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