Il virus HIV Si può “addormentare”
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Il virus HIV Si può “addormentare”
Un cocktail farmacologico permetterebbe un controllo spontaneo del virus
È forse possibile finalmente giungere al controllo virale spontaneo dell’HIV. Attraverso una miscela di farmaci antiretrovirali che riescono a mantenere l’efficacia dopo la loro sospensione e in presenza di serbatoi virali nell’organismo sarà possibile rendere il virus inattivo, con il risultato di un controllo spontaneo dell’azione virale.
Attualmente quando un paziente sospende la terapia si ha un innalzamento della viremia in quanto persistono serbatoi virali nell’organismo. Pertanto i soggetti sono costretti ad assumere una terapia polifarmacologica a vita.
Con questa ricerca svoltasi in Italia su scimmie macaco, sono stati ottenuti dei risultati incoraggianti a riguardo, lo ha raccontato Andrea Savarino e i suoi collaboratori dell’Istituto Superiore di Sanità. Gli studiosi hanno affermato che è possibile giungere ad una terapia funzionale dell’HIV, che determinerebbe il
il controllo dell’attività virale in assenza di terapia antiretrovirale e con serbatoi di virus ancora presenti nell’organismo infettato.
L’esperimento è stato condotto su 18 scimmie che sono state dapprima infettate con un virus SIVmac251, che è il corrispondente virus nelle scimmie dell’HIV dell’essere umano, e in seguito trattate farmacologicamente con antiretrovirali e in alcuni casi con farmaci anti-serbatoio. I farmaci utilizzati in combinazione sono stati il maraviroc, auranofina e un inibitore della sintesi del glutatione butionina sulfossimina (Bso); al termine di un periodo di follow up di 115 giorni si è riscontrata un’assenza di attività virale in assenza di qualsiasi terapia in almeno due dei soggetti trattati.
I risultati anche se esigui numericamente offrono molte speranze su una possibile terapia funzionale dell’infezione da HIV.
"Questa è la prima volta nella storia - commenta Savarino - che si ottiene una sorta di remissione dell'infezione nella sua fase cronica a seguito di trattamenti farmacologici. Ricordiamo che, al momento attuale, il trattamento di HIV/Aids è basato su una somministrazione cronica di farmaci che non può essere interrotta per tutta la vita del paziente. A seguito di ulteriori indagini che dovranno essere effettuate, se la strategia si rivelerà efficace sull'uomo - conclude il ricercatore - si aprirà
una nuova strada verso la cura funzionale dell'Aids, che potrà permettere alle persone affette da questa patologia di emanciparsi dalla somministrazione continua di farmaci antiretrovirali".
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È forse possibile finalmente giungere al controllo virale spontaneo dell’HIV. Attraverso una miscela di farmaci antiretrovirali che riescono a mantenere l’efficacia dopo la loro sospensione e in presenza di serbatoi virali nell’organismo sarà possibile rendere il virus inattivo, con il risultato di un controllo spontaneo dell’azione virale.
Attualmente quando un paziente sospende la terapia si ha un innalzamento della viremia in quanto persistono serbatoi virali nell’organismo. Pertanto i soggetti sono costretti ad assumere una terapia polifarmacologica a vita.
Con questa ricerca svoltasi in Italia su scimmie macaco, sono stati ottenuti dei risultati incoraggianti a riguardo, lo ha raccontato Andrea Savarino e i suoi collaboratori dell’Istituto Superiore di Sanità. Gli studiosi hanno affermato che è possibile giungere ad una terapia funzionale dell’HIV, che determinerebbe il
il controllo dell’attività virale in assenza di terapia antiretrovirale e con serbatoi di virus ancora presenti nell’organismo infettato.
L’esperimento è stato condotto su 18 scimmie che sono state dapprima infettate con un virus SIVmac251, che è il corrispondente virus nelle scimmie dell’HIV dell’essere umano, e in seguito trattate farmacologicamente con antiretrovirali e in alcuni casi con farmaci anti-serbatoio. I farmaci utilizzati in combinazione sono stati il maraviroc, auranofina e un inibitore della sintesi del glutatione butionina sulfossimina (Bso); al termine di un periodo di follow up di 115 giorni si è riscontrata un’assenza di attività virale in assenza di qualsiasi terapia in almeno due dei soggetti trattati.
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"Questa è la prima volta nella storia - commenta Savarino - che si ottiene una sorta di remissione dell'infezione nella sua fase cronica a seguito di trattamenti farmacologici. Ricordiamo che, al momento attuale, il trattamento di HIV/Aids è basato su una somministrazione cronica di farmaci che non può essere interrotta per tutta la vita del paziente. A seguito di ulteriori indagini che dovranno essere effettuate, se la strategia si rivelerà efficace sull'uomo - conclude il ricercatore - si aprirà
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