Jakarta: il papà è sieropositivo: negata l’iscrizione alla scuola elementare
Jakarta: il papà è sieropositivo: negata l’iscrizione alla scuola elementare
Non è stata accetta a scuola, una bambina con il papà sieropositivo. Stiamo parlando della scuola elementare Don Bosco di Jakarta e a darne notizia è la mamma della piccola che ha deciso di denunziare alla stampa in Indonesia il fatto. È una notizia che ha davvero scandalizzando, anche perché proprio questa settimana si è svolta la Giornata Mondiale contro l’Aids. Ma conosciamo meglio questa triste storia.
Leonnie Merinsca, la mamma, ha spiegato: “Mia figlia era stata accettata, ma altri genitori hanno obiettato e la scuola ieri mi ha mandato un messaggio al cellulare informandomi della revoca”. Fajar Jasmin Sugandhi, padre della piccola, in una conferenza stampa, ha oggi preteso le scuse formali dalla scuola, tra l’altro religiosa.
Tenete conto che ci sono, secondo i dati del ministero della Salute, circa 186 mila malati di Aids-Hiv in Indonesia. Un fatto come questo è solo la punta dell’Iceberg e sicuramente non è d’aiuto ai bambini, che vanno protetti ed educati da questo male.
Ricordiamoci, infatti, che la diffusione del virus non solo è la causa di un contagio, ma anche dell’ignoranza. Esistono delle misure preventive e soprattutto essere sieropositivi non significa essere malati. I bambini devono crescere in un mondo migliore e devono essere i loro genitori a costruirlo, non certo con la discriminazione e la paura.
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Leonnie Merinsca, la mamma, ha spiegato: “Mia figlia era stata accettata, ma altri genitori hanno obiettato e la scuola ieri mi ha mandato un messaggio al cellulare informandomi della revoca”. Fajar Jasmin Sugandhi, padre della piccola, in una conferenza stampa, ha oggi preteso le scuse formali dalla scuola, tra l’altro religiosa.
Tenete conto che ci sono, secondo i dati del ministero della Salute, circa 186 mila malati di Aids-Hiv in Indonesia. Un fatto come questo è solo la punta dell’Iceberg e sicuramente non è d’aiuto ai bambini, che vanno protetti ed educati da questo male.
Ricordiamoci, infatti, che la diffusione del virus non solo è la causa di un contagio, ma anche dell’ignoranza. Esistono delle misure preventive e soprattutto essere sieropositivi non significa essere malati. I bambini devono crescere in un mondo migliore e devono essere i loro genitori a costruirlo, non certo con la discriminazione e la paura.
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