Influenza, al via la stagione dei vaccini
Influenza, al via la stagione dei vaccini
Anche quest'anno molte persone rischiano di rimanere bloccate a letto da virus provenienti dall'Australia e dalla California. «A meno che provvedano a vaccinarsi» spiegano Carmelo Scarcella e Francesco Vassallo, rispettivamente direttore generale e sanitario dell'Asl di Brescia che ieri hanno presentato la campagna vaccinale che inizierà il 3 novembre nei Distretti dell'Asl (per la città, gli ambulatori di via Duca degli Abruzzi), mentre è già iniziata negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta che aderiscono alla campagna.
Se il proprio medico non aderisce alal campagna promossa dall'Asl, gli anziani e le persone che rientrano nelle categorie per le quali è raccomandata la vaccinazione, possono rivolgersi ai Distretti Asl nelle sedi e negli orari che sono pubblicizzati in tutte le farmacie, nei municipi e gli ambulatori distrettuali e dei medici. Una sola dose di vaccino è sufficiente per gli adulti, anche se si vaccinano per la prima volta. Per i ragazzini al di sotto dei dodici anni, invece, deve essere somministrata una seconda dose a distanza di quattro settimane. Nei bimbi dai sei ai 35 mesi il dosaggio viene dimezzato. L'Asl offre gratuitamente il vaccino a tutte le persone che abbiano superato i 65 anni di età e ad una serie di categorie a rischio. Quest'anno l'azienda sanitaria ha acquistato 160 mila dosi, con una spesa totale - comprensiva anche dell'onorario dei medici di medicina generale - pari a circa un milione e mezzo di euro. Lo scorso anno la copertura vaccinale degli anziani si è attestata tra il 65 e il 75%, mentre la percentuale è di gran lunga inferiore in età pediatrica, anche perché in questo caso ad essere coinvolti sono solo i bimbi che hanno particolari patologie a carico dell'apparato respiratorio i di carattere metabolico.
Le persone che si sono vaccinate gratuitamente lo scorso anno negli ambulatori di medici e pediatri sono state 145.160; quelle che si sono rivolte agli ambulatori di igiene pubblica sono state poco meno di 24mila.
Ci sono controindicazioni alla vaccinazione? «Dalla letteratura scientifica internazionale emerge che non è indicato vaccinare bambini che abbiano meno di sei mesi, oppure persone che hanno mostrato reazioni allergiche al vaccino o che siano in corsi di fase acuta di una malattia che dia febbre - ha spiegato Vassallo -. Ci sono anche alcune convinzioni che credo si debbano sfatare: non è vero che non si può vaccinare chi è allergico all'uovo, o chi è affetto da malattie di lieve entità, o chi sta allattanedo oppure è positivo al virus dell'Hiv».
Ma se il vaccino garantisce una copertura percentualmente significativa - gli effetti iniziano dopo due settimane dalla sua somministrazione e si protraggono per circa sei mesi - è anche possibile adottare alcuni comportamenti che permettono di prevenire l'influenza stagionale. Tra questi, il lavaggio delle mani (in assenza di acqua, si possono usare anche gel alcolici); una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce e, dopo, lavarsi le mani); l'isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febrbili in fase iniziale e l'uso di mascherine da parte di persone con sintomi influenzali quando si trovano in ospedale per altre ragioni. «Garantito l'obiettivo prioritario di proteggere le persone a rischio, nel caso vi sia disponibilità di vaccino - ha detto Scarcella - verso la fine della campagna la vaccinazione sarà disponibile per chiunque ne faccia rischiesta, con l'onere della partecipazione alla spesa».
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Se il proprio medico non aderisce alal campagna promossa dall'Asl, gli anziani e le persone che rientrano nelle categorie per le quali è raccomandata la vaccinazione, possono rivolgersi ai Distretti Asl nelle sedi e negli orari che sono pubblicizzati in tutte le farmacie, nei municipi e gli ambulatori distrettuali e dei medici. Una sola dose di vaccino è sufficiente per gli adulti, anche se si vaccinano per la prima volta. Per i ragazzini al di sotto dei dodici anni, invece, deve essere somministrata una seconda dose a distanza di quattro settimane. Nei bimbi dai sei ai 35 mesi il dosaggio viene dimezzato. L'Asl offre gratuitamente il vaccino a tutte le persone che abbiano superato i 65 anni di età e ad una serie di categorie a rischio. Quest'anno l'azienda sanitaria ha acquistato 160 mila dosi, con una spesa totale - comprensiva anche dell'onorario dei medici di medicina generale - pari a circa un milione e mezzo di euro. Lo scorso anno la copertura vaccinale degli anziani si è attestata tra il 65 e il 75%, mentre la percentuale è di gran lunga inferiore in età pediatrica, anche perché in questo caso ad essere coinvolti sono solo i bimbi che hanno particolari patologie a carico dell'apparato respiratorio i di carattere metabolico.
Le persone che si sono vaccinate gratuitamente lo scorso anno negli ambulatori di medici e pediatri sono state 145.160; quelle che si sono rivolte agli ambulatori di igiene pubblica sono state poco meno di 24mila.
Ci sono controindicazioni alla vaccinazione? «Dalla letteratura scientifica internazionale emerge che non è indicato vaccinare bambini che abbiano meno di sei mesi, oppure persone che hanno mostrato reazioni allergiche al vaccino o che siano in corsi di fase acuta di una malattia che dia febbre - ha spiegato Vassallo -. Ci sono anche alcune convinzioni che credo si debbano sfatare: non è vero che non si può vaccinare chi è allergico all'uovo, o chi è affetto da malattie di lieve entità, o chi sta allattanedo oppure è positivo al virus dell'Hiv».
Ma se il vaccino garantisce una copertura percentualmente significativa - gli effetti iniziano dopo due settimane dalla sua somministrazione e si protraggono per circa sei mesi - è anche possibile adottare alcuni comportamenti che permettono di prevenire l'influenza stagionale. Tra questi, il lavaggio delle mani (in assenza di acqua, si possono usare anche gel alcolici); una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce e, dopo, lavarsi le mani); l'isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febrbili in fase iniziale e l'uso di mascherine da parte di persone con sintomi influenzali quando si trovano in ospedale per altre ragioni. «Garantito l'obiettivo prioritario di proteggere le persone a rischio, nel caso vi sia disponibilità di vaccino - ha detto Scarcella - verso la fine della campagna la vaccinazione sarà disponibile per chiunque ne faccia rischiesta, con l'onere della partecipazione alla spesa».
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