Nuovo marker dell'attivita' HIV
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Nuovo marker dell'attivita' HIV
Il solubile CD163 prodotto da monociti/macrofagi e' un nuovo marker dell'attivita' dell'HIV nelle infezioni recenti e croniche prima e dopo la terapia antiretrovirale.
Il CD163, un recettore specifico di monociti e macrofagi e'liberato durante l'attivazione come solubile CD163. Si e' precedentemente dimostrato che l'espansione dei monociti dal midollo osseo con il virus dell'immunodeficienza delle scimmie era correlata con plasma CD163, la percentuale di progressione dell'AIDS e la severita' della patogenesi mediata dai macrofagi.
Ora abbiamo esaminato CD163 nell'infezione col virus della immunodeficienza umana (HIV).
CD163 era elavato nel plasma degli individui con infezione cronica HIV (>1 anno di durata) comparati con gli individui sieronegativi.
Con un'efficiente terapia terapia antiretrovirale (ART) i livelli di CD163 decrescevano in parallelo con i livelli di HIV RNA ma non tornavano ai livelli delle persone sieronegative, indicando la presenza di una residua attivazione monocitica/macrofagica anche con livelli virali plasmatici sotto il limite di rilevamento. Negli individui con recente infezione HIV (< /= 1 anno di durata) l'effettiva ART risultava in una diminuzione dei livelli di CD163 che erano comparabili ai livelli degli individui sieronegativi.
I livelli di CD163 plasmatici erano positivamente correlati con la percentuale di CD14+CD16+ dei monociti e linfociti T CD8+HLA-DR+ CD38+ ed erano inversamente proporzionali con l'espressione di CD163 sui monociti CD14+,CD16+.
Con l'interruzione della ART nei soggetti con recente infezione HIV il CD163 e i livelli plasmatici del virus sparavano in alto ma tornavano rapidamente ai livelli di base con il reinizio della ART.
Questo studio punta sull'utilita' del CD163 derivato da macrofagi/monociti come marker dell'attivita' dell'HIV che si lega alla replicazione virale con l'attivazione di macrofagi e macrociti.
Il CD163, un recettore specifico di monociti e macrofagi e'liberato durante l'attivazione come solubile CD163. Si e' precedentemente dimostrato che l'espansione dei monociti dal midollo osseo con il virus dell'immunodeficienza delle scimmie era correlata con plasma CD163, la percentuale di progressione dell'AIDS e la severita' della patogenesi mediata dai macrofagi.
Ora abbiamo esaminato CD163 nell'infezione col virus della immunodeficienza umana (HIV).
CD163 era elavato nel plasma degli individui con infezione cronica HIV (>1 anno di durata) comparati con gli individui sieronegativi.
Con un'efficiente terapia terapia antiretrovirale (ART) i livelli di CD163 decrescevano in parallelo con i livelli di HIV RNA ma non tornavano ai livelli delle persone sieronegative, indicando la presenza di una residua attivazione monocitica/macrofagica anche con livelli virali plasmatici sotto il limite di rilevamento. Negli individui con recente infezione HIV (< /= 1 anno di durata) l'effettiva ART risultava in una diminuzione dei livelli di CD163 che erano comparabili ai livelli degli individui sieronegativi.
I livelli di CD163 plasmatici erano positivamente correlati con la percentuale di CD14+CD16+ dei monociti e linfociti T CD8+HLA-DR+ CD38+ ed erano inversamente proporzionali con l'espressione di CD163 sui monociti CD14+,CD16+.
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Questo studio punta sull'utilita' del CD163 derivato da macrofagi/monociti come marker dell'attivita' dell'HIV che si lega alla replicazione virale con l'attivazione di macrofagi e macrociti.
Rafael- Messaggi : 814
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