Deficit cognitivo in pazienti Hiv positivi
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Deficit cognitivo in pazienti Hiv positivi
Un nuovo studio sembra dare una risposta al deficit cognitivo e ai problemi di memoria che compaiono in soggetti Hiv positivi.
Alcuni ricercatori hanno infatti scoperto quella che potrebbe essere la causa di questi problemi neurologici,
la perdita di memoria e cosi anche gli altri deficit neurologici, infatti, nonostante le cure (haart) , sarebbero dovute al fatto che il virus attraversando la barriera emato-encefalica e' in grado di infettare un piccolo gruppo di cellule di supporto alle cellule cerebrali chiamate astrociti.
La barriera emato-encefalica è una rete di vasi sanguigni che protegge il cervello da sostanze chimiche nocive e da tossine. Nelle persone sane, gli astrociti aiutano preservare i vasi sanguigni che compongono la barriera emato-encefalica.
La scoperta, pubblicata sul numero del 29 giugno del Journal of Neuroscience, potrebbe spiegare perché il 40 - 60 per cento dei pazienti affetti da HIV in terapia antiretrovirale ha da lievi a moderati problemi neurologici come la difficoltà di apprendimento.
Per questo studio, i ricercatori hanno costruito un modello della barriera emato-encefalica utilizzando cellule umane in laboratorio. La ricerca è stata sostenuta dalla US National Institute of Mental Health.
"I nostri risultati suggeriscono che l'infezione da HIV negli astrociti può essere importante nell'insorgenza del deficit cognitivo nelle persone che vivono con la malattia", ha detto l'autore dello studio Eliseo Eugenin, dell' Albert Einstein College of Medicine, in un comunicato stampa dalla Society for Neuroscience.
"Sono necessarie nuove terapie che non solo hanno come bersaglio il virus, ma che siano anche in grado di fermare il danno del virus alle cellule cerebrali non infette", ha aggiunto Eugenin .
"I ricercatori per molto tempo non riuscivano a spiegare perché l' HIV e' associato a complicazioni neurologiche che peristono nonostante le terapie di combinazione antivirale che hanno drasticamente migliorato la salute e la sopravvivenza," ha detto Igor Grant, un esperto di compromissione neurocognitiva HIV-associata presso la University of California, San Diego, nel comunicato stampa.
"Questo studio fornisce una possibile spiegazione e indica che anche un piccolo numero di astrociti infetti può innescare una cascata di segnali che potrebbe aprire il cervello a varie influenze tossiche", ha spiegato Grant.
Fonte: American Psychiatric Association
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Alcuni ricercatori hanno infatti scoperto quella che potrebbe essere la causa di questi problemi neurologici,
la perdita di memoria e cosi anche gli altri deficit neurologici, infatti, nonostante le cure (haart) , sarebbero dovute al fatto che il virus attraversando la barriera emato-encefalica e' in grado di infettare un piccolo gruppo di cellule di supporto alle cellule cerebrali chiamate astrociti.
La barriera emato-encefalica è una rete di vasi sanguigni che protegge il cervello da sostanze chimiche nocive e da tossine. Nelle persone sane, gli astrociti aiutano preservare i vasi sanguigni che compongono la barriera emato-encefalica.
La scoperta, pubblicata sul numero del 29 giugno del Journal of Neuroscience, potrebbe spiegare perché il 40 - 60 per cento dei pazienti affetti da HIV in terapia antiretrovirale ha da lievi a moderati problemi neurologici come la difficoltà di apprendimento.
Per questo studio, i ricercatori hanno costruito un modello della barriera emato-encefalica utilizzando cellule umane in laboratorio. La ricerca è stata sostenuta dalla US National Institute of Mental Health.
"I nostri risultati suggeriscono che l'infezione da HIV negli astrociti può essere importante nell'insorgenza del deficit cognitivo nelle persone che vivono con la malattia", ha detto l'autore dello studio Eliseo Eugenin, dell' Albert Einstein College of Medicine, in un comunicato stampa dalla Society for Neuroscience.
"Sono necessarie nuove terapie che non solo hanno come bersaglio il virus, ma che siano anche in grado di fermare il danno del virus alle cellule cerebrali non infette", ha aggiunto Eugenin .
"I ricercatori per molto tempo non riuscivano a spiegare perché l' HIV e' associato a complicazioni neurologiche che peristono nonostante le terapie di combinazione antivirale che hanno drasticamente migliorato la salute e la sopravvivenza," ha detto Igor Grant, un esperto di compromissione neurocognitiva HIV-associata presso la University of California, San Diego, nel comunicato stampa.
"Questo studio fornisce una possibile spiegazione e indica che anche un piccolo numero di astrociti infetti può innescare una cascata di segnali che potrebbe aprire il cervello a varie influenze tossiche", ha spiegato Grant.
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