Giovanardi ambasciatore Onu per la lotta all’Aids
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Giovanardi ambasciatore Onu per la lotta all’Aids
E le associazioni insorgono
E anche il virus Hiv, se sapesse di essere così ben rappresentato, si opporrebbe. Invece il papa, Putin e Ahmadinejad sono contenti.
Già il fatto che qualcuno possa pensare che il Sottosegretario con Delega alla Famiglia Carlo Giovanardi, uomo di profondo e radicato spirito oscurantista, possa essere ritenuto idoneo a diventare ambasciatore Onu per le politiche su Aids e Hiv è una cosa incredibile. Più incredibile ancora è che il nemico giurato dell’Ikea e dei gay lo sia diventato veramente, ambasciatore Onu.
UNICA PROPOSTA - L’unica proposta che il nostro Carlo porterà a New York ai primi di giugno al Meeting su Aids e Hiv è la cancellazione della dicitura “riduzione del danno” sul documento ufficiale che dovrà essere adottato dagli stati membri. Proposta portata avanti, oltre che dall’Italia, dal Vaticano, dalla Russia e dall’Iran. Ina bella compagnia di gente di ampia apertura alle diversità, non c’è che dire. Al posto di danno ci sarà la parola “rischio”. Un cambio di termine che sembra poco rischioso, e invece è alquanto dannoso, a detta delle associazioni che si occupano davvero di Hiv e Aids, le quali si dicono preoccupate.
APPELLO - In un appello, le associazioni denunciano “l’irresponsabile comportamento” del governo italiano in tutte le sedi possibili, nazionali e internazionali che propone la cancellazione della dicitura riduzione del danno. Va anche tenuto conto dell’impotenza più volte espressa, da parte di rappresentanze ufficiali, a fronte di direttive indiscutibili che provengono direttamente da Roma’”. L’appello è firmato da: Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, Anlaids, Nadir onlus, Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’Aids, Nps Italia Onlus, Arcigay, Movimento identità Transessuale, Mario Mieli Circolo di Cultura Omosessuale, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, Villa Maraini, Forum Droghe.
GRUPPO ABELE - Anche il Gruppo Abele, come riferisce l’Ansa, chiede al Governo di conoscere le politiche di prevenzione dell’Aids e di sospendere la cancellazione del termine “riduzione del danno” dal documento che sarà presentato a New York. Come altre organizzazioni del non profit, il Gruppo Abele sottolinea “l’incongruenza della posizione italiana. C’è ‘il rischio di tornare indietro di 20 anni’ nella lotta contro l’Hiv.” Leopoldo Grosso, vicepresidente dell’organizzazione, sottolinea che “da alcuni anni il governo non versa quanto promesso per la lotta all’Aids; in particolare, il mancato versamento dei contributi 2009 e 2010 promessi al Fondo Globale per la Lotta contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria”. Inoltre, “la proposta italiana è inopportuna, anche alla luce dell’assenza dell’Italia nel far fronte a vecchi e nuovi aspetti in tema di Hiv/Aids: la timidezza nel promuovere i presidi sanitari efficaci alla prevenzione, il pregiudizio nei confronti dell’omosessualità, il taglio dei fondi al Numero Verde per le ragazze prostituite vittime di tratta. Così come riteniamo inopportuno il suo voto contrario contro ogni proposta di legge che condanni l’omofobia”. Ikea docet. Al governo, il Gruppo Abele chiede, fra l’altro, “che siano rispettate le funzioni delle persone incaricate sia in Italia che nelle sedi internazionali di occuparsi di lotta contro l’Hiv/Aids, evitando dirigismi; di chiarire quali siano le sue priorità in materia di lotta contro l’Hiv/Aids e se la linea è quella di avviare finalmente adeguate politiche di prevenzione a tutela della salute pubblica fondate sull’evidenza scientifica e sulle indicazioni delle agenzie internazionali oppure di insistere su posizioni ideologiche.”
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E anche il virus Hiv, se sapesse di essere così ben rappresentato, si opporrebbe. Invece il papa, Putin e Ahmadinejad sono contenti.
Già il fatto che qualcuno possa pensare che il Sottosegretario con Delega alla Famiglia Carlo Giovanardi, uomo di profondo e radicato spirito oscurantista, possa essere ritenuto idoneo a diventare ambasciatore Onu per le politiche su Aids e Hiv è una cosa incredibile. Più incredibile ancora è che il nemico giurato dell’Ikea e dei gay lo sia diventato veramente, ambasciatore Onu.
UNICA PROPOSTA - L’unica proposta che il nostro Carlo porterà a New York ai primi di giugno al Meeting su Aids e Hiv è la cancellazione della dicitura “riduzione del danno” sul documento ufficiale che dovrà essere adottato dagli stati membri. Proposta portata avanti, oltre che dall’Italia, dal Vaticano, dalla Russia e dall’Iran. Ina bella compagnia di gente di ampia apertura alle diversità, non c’è che dire. Al posto di danno ci sarà la parola “rischio”. Un cambio di termine che sembra poco rischioso, e invece è alquanto dannoso, a detta delle associazioni che si occupano davvero di Hiv e Aids, le quali si dicono preoccupate.
APPELLO - In un appello, le associazioni denunciano “l’irresponsabile comportamento” del governo italiano in tutte le sedi possibili, nazionali e internazionali che propone la cancellazione della dicitura riduzione del danno. Va anche tenuto conto dell’impotenza più volte espressa, da parte di rappresentanze ufficiali, a fronte di direttive indiscutibili che provengono direttamente da Roma’”. L’appello è firmato da: Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, Anlaids, Nadir onlus, Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’Aids, Nps Italia Onlus, Arcigay, Movimento identità Transessuale, Mario Mieli Circolo di Cultura Omosessuale, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, Villa Maraini, Forum Droghe.
GRUPPO ABELE - Anche il Gruppo Abele, come riferisce l’Ansa, chiede al Governo di conoscere le politiche di prevenzione dell’Aids e di sospendere la cancellazione del termine “riduzione del danno” dal documento che sarà presentato a New York. Come altre organizzazioni del non profit, il Gruppo Abele sottolinea “l’incongruenza della posizione italiana. C’è ‘il rischio di tornare indietro di 20 anni’ nella lotta contro l’Hiv.” Leopoldo Grosso, vicepresidente dell’organizzazione, sottolinea che “da alcuni anni il governo non versa quanto promesso per la lotta all’Aids; in particolare, il mancato versamento dei contributi 2009 e 2010 promessi al Fondo Globale per la Lotta contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria”. Inoltre, “la proposta italiana è inopportuna, anche alla luce dell’assenza dell’Italia nel far fronte a vecchi e nuovi aspetti in tema di Hiv/Aids: la timidezza nel promuovere i presidi sanitari efficaci alla prevenzione, il pregiudizio nei confronti dell’omosessualità, il taglio dei fondi al Numero Verde per le ragazze prostituite vittime di tratta. Così come riteniamo inopportuno il suo voto contrario contro ogni proposta di legge che condanni l’omofobia”. Ikea docet. Al governo, il Gruppo Abele chiede, fra l’altro, “che siano rispettate le funzioni delle persone incaricate sia in Italia che nelle sedi internazionali di occuparsi di lotta contro l’Hiv/Aids, evitando dirigismi; di chiarire quali siano le sue priorità in materia di lotta contro l’Hiv/Aids e se la linea è quella di avviare finalmente adeguate politiche di prevenzione a tutela della salute pubblica fondate sull’evidenza scientifica e sulle indicazioni delle agenzie internazionali oppure di insistere su posizioni ideologiche.”
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