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La Giornata Internazionale della famiglia

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Messaggio Da Gex Sab 14 Mag - 22:16

ONU per il sociale
15 Maggio “Giornata internazionale della famiglia”
Riproposto ad Avellino il ruolo legato al mondo del lavoro

La Giornata Internazionale della famiglia si celebra ogni anno il 15 maggio. Proclamata dall’Assembla Generale delle Nazioni Unite (A/RES/47/237) nel 1993, ricorre ogni anno e riflette l’importanza che la comunità internazionale attribuisce alla famiglia. Offre l’opportunità di promuovere la consapevolezza delle problematiche relative alla famiglia, aumentando la conoscenza dei processi sociali, economici, e demografici che colpiscono le famiglie.


L’Assemblea Onu, in fase di lancio della celebrazione ha anche espresso l’opinione di massima: “potrebbe diventare un’opportunità per tutti i Paesi di dimostrare il loro sostegno alle famiglie. I governi, le organizzazioni non governative, le scuole e i singoli individui – ha soggiunto - sono invitati a celebrare tale ricorrenza per promuovere una migliore comprensione delle funzioni, dei problemi, e dei bisogni legati alla famiglia”. Nel 2010 fu scelto il tema: “l’impatto della migrazione sulle famiglie nel mondo”. Nella circostanza fu animata una discussione tra esperti con due giorni di anticipo, il giovedì 13 maggio al Palazzo di Vetro a New York. E’ intuibile il motivo: il 15 cadeva in pieno week end. Il tema proposto dall’ONU fu preso a modello dal Forum delle associazioni familiari, in considerazione del contesto nazionale ed internazionale con cui oggi il mondo intero si confronta, un contesto caratterizzato da imponenti movimenti migratori, individuali, familiari e collettivi. In Italia, la Giornata è molto sentita. Quest’anno abbiamo estrapolato dai vari programmi, tutti in linea con i principi fondamentali, l’iniziativa dell’Unione Generale del Lavoro (Ugl) di Avellino. Come accaduto a New York, la manifestazione è stata anticipata a venerdì scorso, 13 maggio, nel Circolo della Stampa. La formula del dibattito è stata animata dal tema ”Sosteniamo il lavoro sostenendo la famiglia” . Il segretario dell’ Unione, Costantino Vassiliadis ha anche spiegato il motivo della scelta dell’argomento: “Sensibilizzare la politica, le istituzioni, le parti sociali e il mondo dell’associazionismo sulle politiche sociali e fiscali che rendano conciliabile la formazione di una famiglia con la realizzazione professionale e personale dei suoi componenti. Proprio in virtù del ruolo fondamentale della famiglia l’Unione generale del lavoro (Ugl) ha ritenuto doveroso dedicare un momento di confronto e di riflessione sulla funzione, sui problemi e sui bisogni che la famiglia ha oggi in un periodo così delicato”.

Tema indovinato e sentito, in quanto ha centrato l’origine dell’attuale fermento, dovuto all’alto grado di conflittualità ed incertezza che serpeggia nel mondo del lavoro, cui si devono due conseguenze: la instabilità dei rapporti tra i membri della famiglia ed il freno alla nascita di nuovi nuclei. Tema del quale – peraltro – si trova traccia nella dichiarazione dell’Assemblea delle Nazioni Unite, in termini chiari: “il matrimonio e la famiglia sono fondamentali per dare stabilità alla società, poiché sono le unità naturali per la riproduzione, la crescita, la tutela e l’educazione dei figli. Le famiglie che promuovano i valori spirituali, il rispetto reciproco e vivono per il bene degli altri sono vivai di pace, generatori di una cultura di pace. La famiglia è la scuola primaria dell’amore e del carattere e quindi il fondamento della società. Le famiglie provvedono in modo naturale alla cura e al rispetto per le generazioni più anziane”.

Famiglie stabili contribuiscono – è stato anche sottolineato - al benessere degli altri e sono beni preziosi per la società. I legami familiari forti possono contribuire a ridurre i problemi giovanili, la criminalità, la droga, e la diffusione di malattie come l’HIV / AIDS. Idealmente, attraverso le relazioni tra marito e moglie, tra fratelli, genitori e figli, estendendosi attraverso le generazioni, si arriva ad abbracciare e valorizzare le relazioni nelle nostre comunità e alla più ampia famiglia umana. Impariamo a valorizzare noi stessi e gli altri, a vivere in rispettosa interdipendenza, a crescere nello spirito, e realizzando noi stessi vivendo per il bene degli altri.


A volte i rapporti familiari diventano malsani o addirittura distruttivi – ecco il nocciolo della dichiarazione Onu - sono necessari sforzi per rafforzare le famiglie e dare strumenti alle persone per superare i conflitti e approfondire i legami. Ci sono un numero crescente di famiglie interculturali, che affrontano problemi particolari e meritano riconoscimento per superare le barriere razziali, religiose e culturali nella più grande famiglia dell’umanità. Il messaggio della fonte, l’Onu, merita di travalicare tutti i confini, reali e non, così come riproposto ai cittadini avellinesi.
Fonte: La Giornata Internazionale della famiglia si celebra ogni anno il 15 maggio. Proclamata dall’Assembla Generale delle Nazioni Unite (A/RES/47/237) nel 1993, ricorre ogni anno e riflette l’importanza che la comunità internazionale attribuisce alla famiglia. Offre l’opportunità di promuovere la consapevolezza delle problematiche relative alla famiglia, aumentando la conoscenza dei processi sociali, economici, e demografici che colpiscono le famiglie.


L’Assemblea Onu, in fase di lancio della celebrazione ha anche espresso l’opinione di massima: “potrebbe diventare un’opportunità per tutti i Paesi di dimostrare il loro sostegno alle famiglie. I governi, le organizzazioni non governative, le scuole e i singoli individui – ha soggiunto - sono invitati a celebrare tale ricorrenza per promuovere una migliore comprensione delle funzioni, dei problemi, e dei bisogni legati alla famiglia”. Nel 2010 fu scelto il tema: “l’impatto della migrazione sulle famiglie nel mondo”. Nella circostanza fu animata una discussione tra esperti con due giorni di anticipo, il giovedì 13 maggio al Palazzo di Vetro a New York. E’ intuibile il motivo: il 15 cadeva in pieno week end. Il tema proposto dall’ONU fu preso a modello dal Forum delle associazioni familiari, in considerazione del contesto nazionale ed internazionale con cui oggi il mondo intero si confronta, un contesto caratterizzato da imponenti movimenti migratori, individuali, familiari e collettivi. In Italia, la Giornata è molto sentita. Quest’anno abbiamo estrapolato dai vari programmi, tutti in linea con i principi fondamentali, l’iniziativa dell’Unione Generale del Lavoro (Ugl) di Avellino. Come accaduto a New York, la manifestazione è stata anticipata a venerdì scorso, 13 maggio, nel Circolo della Stampa. La formula del dibattito è stata animata dal tema ”Sosteniamo il lavoro sostenendo la famiglia” . Il segretario dell’ Unione, Costantino Vassiliadis ha anche spiegato il motivo della scelta dell’argomento: “Sensibilizzare la politica, le istituzioni, le parti sociali e il mondo dell’associazionismo sulle politiche sociali e fiscali che rendano conciliabile la formazione di una famiglia con la realizzazione professionale e personale dei suoi componenti. Proprio in virtù del ruolo fondamentale della famiglia l’Unione generale del lavoro (Ugl) ha ritenuto doveroso dedicare un momento di confronto e di riflessione sulla funzione, sui problemi e sui bisogni che la famiglia ha oggi in un periodo così delicato”.

Tema indovinato e sentito, in quanto ha centrato l’origine dell’attuale fermento, dovuto all’alto grado di conflittualità ed incertezza che serpeggia nel mondo del lavoro, cui si devono due conseguenze: la instabilità dei rapporti tra i membri della famiglia ed il freno alla nascita di nuovi nuclei. Tema del quale – peraltro – si trova traccia nella dichiarazione dell’Assemblea delle Nazioni Unite, in termini chiari: “il matrimonio e la famiglia sono fondamentali per dare stabilità alla società, poiché sono le unità naturali per la riproduzione, la crescita, la tutela e l’educazione dei figli. Le famiglie che promuovano i valori spirituali, il rispetto reciproco e vivono per il bene degli altri sono vivai di pace, generatori di una cultura di pace. La famiglia è la scuola primaria dell’amore e del carattere e quindi il fondamento della società. Le famiglie provvedono in modo naturale alla cura e al rispetto per le generazioni più anziane”.

Famiglie stabili contribuiscono – è stato anche sottolineato - al benessere degli altri e sono beni preziosi per la società. I legami familiari forti possono contribuire a ridurre i problemi giovanili, la criminalità, la droga, e la diffusione di malattie come l’HIV / AIDS. Idealmente, attraverso le relazioni tra marito e moglie, tra fratelli, genitori e figli, estendendosi attraverso le generazioni, si arriva ad abbracciare e valorizzare le relazioni nelle nostre comunità e alla più ampia famiglia umana. Impariamo a valorizzare noi stessi e gli altri, a vivere in rispettosa interdipendenza, a crescere nello spirito, e realizzando noi stessi vivendo per il bene degli altri.


A volte i rapporti familiari diventano malsani o addirittura distruttivi – ecco il nocciolo della dichiarazione Onu - sono necessari sforzi per rafforzare le famiglie e dare strumenti alle persone per superare i conflitti e approfondire i legami. Ci sono un numero crescente di famiglie interculturali, che affrontano problemi particolari e meritano riconoscimento per superare le barriere razziali, religiose e culturali nella più grande famiglia dell’umanità. Il messaggio della fonte, l’Onu, merita di travalicare tutti i confini, reali e non, così come riproposto ai cittadini avellinesi.

Fonte: La Giornata Internazionale della famiglia si celebra ogni anno il 15 maggio. Proclamata dall’Assembla Generale delle Nazioni Unite (A/RES/47/237) nel 1993, ricorre ogni anno e riflette l’importanza che la comunità internazionale attribuisce alla famiglia. Offre l’opportunità di promuovere la consapevolezza delle problematiche relative alla famiglia, aumentando la conoscenza dei processi sociali, economici, e demografici che colpiscono le famiglie.


L’Assemblea Onu, in fase di lancio della celebrazione ha anche espresso l’opinione di massima: “potrebbe diventare un’opportunità per tutti i Paesi di dimostrare il loro sostegno alle famiglie. I governi, le organizzazioni non governative, le scuole e i singoli individui – ha soggiunto - sono invitati a celebrare tale ricorrenza per promuovere una migliore comprensione delle funzioni, dei problemi, e dei bisogni legati alla famiglia”. Nel 2010 fu scelto il tema: “l’impatto della migrazione sulle famiglie nel mondo”. Nella circostanza fu animata una discussione tra esperti con due giorni di anticipo, il giovedì 13 maggio al Palazzo di Vetro a New York. E’ intuibile il motivo: il 15 cadeva in pieno week end. Il tema proposto dall’ONU fu preso a modello dal Forum delle associazioni familiari, in considerazione del contesto nazionale ed internazionale con cui oggi il mondo intero si confronta, un contesto caratterizzato da imponenti movimenti migratori, individuali, familiari e collettivi. In Italia, la Giornata è molto sentita. Quest’anno abbiamo estrapolato dai vari programmi, tutti in linea con i principi fondamentali, l’iniziativa dell’Unione Generale del Lavoro (Ugl) di Avellino. Come accaduto a New York, la manifestazione è stata anticipata a venerdì scorso, 13 maggio, nel Circolo della Stampa. La formula del dibattito è stata animata dal tema ”Sosteniamo il lavoro sostenendo la famiglia” . Il segretario dell’ Unione, Costantino Vassiliadis ha anche spiegato il motivo della scelta dell’argomento: “Sensibilizzare la politica, le istituzioni, le parti sociali e il mondo dell’associazionismo sulle politiche sociali e fiscali che rendano conciliabile la formazione di una famiglia con la realizzazione professionale e personale dei suoi componenti. Proprio in virtù del ruolo fondamentale della famiglia l’Unione generale del lavoro (Ugl) ha ritenuto doveroso dedicare un momento di confronto e di riflessione sulla funzione, sui problemi e sui bisogni che la famiglia ha oggi in un periodo così delicato”.

Tema indovinato e sentito, in quanto ha centrato l’origine dell’attuale fermento, dovuto all’alto grado di conflittualità ed incertezza che serpeggia nel mondo del lavoro, cui si devono due conseguenze: la instabilità dei rapporti tra i membri della famiglia ed il freno alla nascita di nuovi nuclei. Tema del quale – peraltro – si trova traccia nella dichiarazione dell’Assemblea delle Nazioni Unite, in termini chiari: “il matrimonio e la famiglia sono fondamentali per dare stabilità alla società, poiché sono le unità naturali per la riproduzione, la crescita, la tutela e l’educazione dei figli. Le famiglie che promuovano i valori spirituali, il rispetto reciproco e vivono per il bene degli altri sono vivai di pace, generatori di una cultura di pace. La famiglia è la scuola primaria dell’amore e del carattere e quindi il fondamento della società. Le famiglie provvedono in modo naturale alla cura e al rispetto per le generazioni più anziane”.

Famiglie stabili contribuiscono – è stato anche sottolineato - al benessere degli altri e sono beni preziosi per la società. I legami familiari forti possono contribuire a ridurre i problemi giovanili, la criminalità, la droga, e la diffusione di malattie come l’HIV / AIDS. Idealmente, attraverso le relazioni tra marito e moglie, tra fratelli, genitori e figli, estendendosi attraverso le generazioni, si arriva ad abbracciare e valorizzare le relazioni nelle nostre comunità e alla più ampia famiglia umana. Impariamo a valorizzare noi stessi e gli altri, a vivere in rispettosa interdipendenza, a crescere nello spirito, e realizzando noi stessi vivendo per il bene degli altri.


A volte i rapporti familiari diventano malsani o addirittura distruttivi – ecco il nocciolo della dichiarazione Onu - sono necessari sforzi per rafforzare le famiglie e dare strumenti alle persone per superare i conflitti e approfondire i legami. Ci sono un numero crescente di famiglie interculturali, che affrontano problemi particolari e meritano riconoscimento per superare le barriere razziali, religiose e culturali nella più grande famiglia dell’umanità. Il messaggio della fonte, l’Onu, merita di travalicare tutti i confini, reali e non, così come riproposto ai cittadini avellinesi.
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