Alta prevalenza di lesioni precancerose anali in sieropositvi
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Alta prevalenza di lesioni precancerose anali in sieropositvi
Forte prevalenza ed incidenza di lesioni precancerose anali in uomini con HIV; la Haart ha uno scarso impatto.
Ricerche Canadesi riportate in Clinical Infectious Diseases indicano che la prevalenza ed incidenza di lesioni anali precancerose di alto grado in uomini sieropositivi che assumono terapia antiretrovirale sono alte.
Un basso nadir nel conteggio di cellule CD4 e l'infezione con HPV di tipo 16 e 18 sono stati associati con un aumentato rischio di sviluppare lesioni anali precancerose di alto grado.
Gli investigatori sperano che le loro scoperte aiuteranno ad identificare i pazienti che hanno un piu' alto rischio di malattia anale associata all'HPV.
Le percentuali di infezioni opportunistiche in relazione all'HIV sono cadute significativamente dall'introduzione della terapia antiretrovirale.
Tuttavia, l'incidenza del cancro anale sta aumentando.
La maggior parte delle informazioni riguardo i fattori di rischio di questa malattia nei gay sieropositivi era stata ottenuta durante l'epoca precedente alla disponibilita' di un'efficace terapia antiretrovirale. Queste includono lesioni pre-cancerose di alto grado, infezioni con HPV 16 e 18, molteplici infezioni HPV e conteggio di cellule CD4.
I ricercatori del Canadian Human Immunodeficiency e Papilloma Virus Research Group (HIPVIRG) hanno voluto fare una ricerca
dei fattori di rischio per la progressione a AIN 2 E 3. Hanno anche desiderato vedere se il trattamento con farmaci anti HIV avevano qualche impatto sulla progressione della malattia.
Sono stati reclutati 247 uomini che stavano assumendo o stavano cominciando la terapia antiretrovirale, per lo studio condotto tra il 2002 ed il 2005.
I pazienti hanno fatto tamponi per vedere se avevano infezione anale da HPV e se presente, venivano fatti ulteriori tests per determinare se erano presenti ceppi associati con cancro anale.
Al principio e poi ad intervalli di sei o dodici mesi i pazienti sono stati sottoposti ad anoscopia ad alta risoluzione per controllare le lesioni precancerose.
L'eta' media al principio era di 43 anni, il 38% erano fumatori (un fattore di rsichio per il cancro in relazione all'HPV), il 90% stavano gia' ricevendo la terapia HIV,il conteggio medio di cellule CD4 era di 380 cellule/mm3 ed il 54% aveva una carica virale irrilevabile.
All'entrare allo studio, il 19% dei pazienti aveva una citologia anale normale, il 50% aveva lesioni di basso grado, AIN 2 era presente nel 17% ed il 13% aveva AIN 3.
Il follow-up e' stato per una media di 38 mesi. Sono state identificate almeno 11 lesioni anali di alto gradonel 54% dei pazienti. Tuttavia solo due pazienti hanno sviluppato cancro anale.
Un totale di 147 che non avevano AIN 2 o 3 al follow -up sono stati seguiti cosicche' gli investigatori hanno ppotuto calcolare percentuali di progressione e fattori di rischio.
Lesioni incidentyi di alto grado sono state diagnosticate in 57 pazienti, e questo ha fornito una percentuale di 12.8 casi per 1000 mesi di follow-up. L'incidenza cumulativa era del 23% dopo due anni e del 37% dopo 36 mesi.
Le analisi che includevano uomini le cui prime due anoscopie risultavano negative per lesioni di alto grado hanno mostrato una percentuale di progressione di 7 casi per 1000 persone/mese ed un'incidenza sui 24 mesi del 21%.
L'attuale conteggio di CD4 non era associato con la progressione della malattia, e c'era solo una modesta prova che la terapia con farmaci anti-HIV aveva un effetto protettivo. L'incidenza di AIN 2 e 3 era leggermente ridotta fra i pazienti che stavano prendendo il trattamento per l'HIV da quattro o piu' anni.
"Abbiamo scoperto che gli uomini che avevano ricevuto il loro regime HAART per per un tempo piu' lungo avevano un rischio piu' basso... specialmente dopo aver sistemato il loro Nadir di cellule CD4. Questo indica che benche' uno non possa guarire completamente dall'immunodeficienza indotta dall'HIV, la HAART potrebbe avere qualche effetto benefico nel ridurre il rischio di AIN-2,3"commentano gli autori.
Essi concludono "il nostro studio conferma l'alta prevalenza ed incidenza di AIN 2,3 fra i sieropositivi MSM".
I pazienti con un basso nadir della conta di cellule CD4, potrebbero, secondo quanto credono i ricercatori, beneficiare specialmente dello screening per le lesioni pre-cancerose. In aggiunta " la tipizzazione potrebbe anche essere utile come aggiunta all'esame citologico nello screening primario".
L'autore crede che lo studio "puo' portarci piu' vicino all'identificazione di markers biologici della progressione AIN e fornire uno strumento di indagine per la malattia anale da HPV.
Ricerche Canadesi riportate in Clinical Infectious Diseases indicano che la prevalenza ed incidenza di lesioni anali precancerose di alto grado in uomini sieropositivi che assumono terapia antiretrovirale sono alte.
Un basso nadir nel conteggio di cellule CD4 e l'infezione con HPV di tipo 16 e 18 sono stati associati con un aumentato rischio di sviluppare lesioni anali precancerose di alto grado.
Gli investigatori sperano che le loro scoperte aiuteranno ad identificare i pazienti che hanno un piu' alto rischio di malattia anale associata all'HPV.
Le percentuali di infezioni opportunistiche in relazione all'HIV sono cadute significativamente dall'introduzione della terapia antiretrovirale.
Tuttavia, l'incidenza del cancro anale sta aumentando.
La maggior parte delle informazioni riguardo i fattori di rischio di questa malattia nei gay sieropositivi era stata ottenuta durante l'epoca precedente alla disponibilita' di un'efficace terapia antiretrovirale. Queste includono lesioni pre-cancerose di alto grado, infezioni con HPV 16 e 18, molteplici infezioni HPV e conteggio di cellule CD4.
I ricercatori del Canadian Human Immunodeficiency e Papilloma Virus Research Group (HIPVIRG) hanno voluto fare una ricerca
dei fattori di rischio per la progressione a AIN 2 E 3. Hanno anche desiderato vedere se il trattamento con farmaci anti HIV avevano qualche impatto sulla progressione della malattia.
Sono stati reclutati 247 uomini che stavano assumendo o stavano cominciando la terapia antiretrovirale, per lo studio condotto tra il 2002 ed il 2005.
I pazienti hanno fatto tamponi per vedere se avevano infezione anale da HPV e se presente, venivano fatti ulteriori tests per determinare se erano presenti ceppi associati con cancro anale.
Al principio e poi ad intervalli di sei o dodici mesi i pazienti sono stati sottoposti ad anoscopia ad alta risoluzione per controllare le lesioni precancerose.
L'eta' media al principio era di 43 anni, il 38% erano fumatori (un fattore di rsichio per il cancro in relazione all'HPV), il 90% stavano gia' ricevendo la terapia HIV,il conteggio medio di cellule CD4 era di 380 cellule/mm3 ed il 54% aveva una carica virale irrilevabile.
All'entrare allo studio, il 19% dei pazienti aveva una citologia anale normale, il 50% aveva lesioni di basso grado, AIN 2 era presente nel 17% ed il 13% aveva AIN 3.
Il follow-up e' stato per una media di 38 mesi. Sono state identificate almeno 11 lesioni anali di alto gradonel 54% dei pazienti. Tuttavia solo due pazienti hanno sviluppato cancro anale.
Un totale di 147 che non avevano AIN 2 o 3 al follow -up sono stati seguiti cosicche' gli investigatori hanno ppotuto calcolare percentuali di progressione e fattori di rischio.
Lesioni incidentyi di alto grado sono state diagnosticate in 57 pazienti, e questo ha fornito una percentuale di 12.8 casi per 1000 mesi di follow-up. L'incidenza cumulativa era del 23% dopo due anni e del 37% dopo 36 mesi.
Le analisi che includevano uomini le cui prime due anoscopie risultavano negative per lesioni di alto grado hanno mostrato una percentuale di progressione di 7 casi per 1000 persone/mese ed un'incidenza sui 24 mesi del 21%.
L'attuale conteggio di CD4 non era associato con la progressione della malattia, e c'era solo una modesta prova che la terapia con farmaci anti-HIV aveva un effetto protettivo. L'incidenza di AIN 2 e 3 era leggermente ridotta fra i pazienti che stavano prendendo il trattamento per l'HIV da quattro o piu' anni.
"Abbiamo scoperto che gli uomini che avevano ricevuto il loro regime HAART per per un tempo piu' lungo avevano un rischio piu' basso... specialmente dopo aver sistemato il loro Nadir di cellule CD4. Questo indica che benche' uno non possa guarire completamente dall'immunodeficienza indotta dall'HIV, la HAART potrebbe avere qualche effetto benefico nel ridurre il rischio di AIN-2,3"commentano gli autori.
Essi concludono "il nostro studio conferma l'alta prevalenza ed incidenza di AIN 2,3 fra i sieropositivi MSM".
I pazienti con un basso nadir della conta di cellule CD4, potrebbero, secondo quanto credono i ricercatori, beneficiare specialmente dello screening per le lesioni pre-cancerose. In aggiunta " la tipizzazione potrebbe anche essere utile come aggiunta all'esame citologico nello screening primario".
L'autore crede che lo studio "puo' portarci piu' vicino all'identificazione di markers biologici della progressione AIN e fornire uno strumento di indagine per la malattia anale da HPV.
Rafael- Messaggi : 814
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